Avellino e hinterland, 5 arresti per l’agguato armato a Quattrograna un anno fa

Operazione dei Carabinieri nell'ambito della indagine coordinata dalla Procura del Capoluogo per tentato omicidio e minacce ai danni di un 26enne il 19 ottobre 2021. La ricostruzione e il presunto movente

Alle prime ore del mattino i Carabinieri hanno eseguito l’arresto di cinque persone ad Avellino e hinterland della città. I Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Avellino su richiesta della Procura della Repubblica, per i reati di tentato omicidio in concorso, minaccia aggravata nonché detenzione e porto abusivo di armi o strumenti atti all’offesa. Sono state effettuate numerose perquisizioni anche con l’ausilio di unità del Nucleo Carabinieri Cinofili di Sarno.

Elicotteri dell’Arma dei Carabinieri a supporto dei militari impegnati sul territorio

L’AGGUATO DEL 19 OTTOBRE 2021. L’indagine trae origine da un agguato, occorso il 19 ottobre 2021, in una pubblica via del quartiere ‘Quattrograna’ di Avellino, ai danni di un 26enne del luogo. Nella circostanza, gli attentatori, sopraggiunti a bordo di un furgone e due autovetture, armati di spranghe di ferro e mazze da baseball, avevano circondato il giovane, verosimilmente pe impedirgli la fuga, mentre uno di essi esplodeva al suo indirizzo colpi di pistola calibro 7,65 mm, che solo per mera casualità – sottolinea la Procura – non attingevano la vittima. secondo quanto affermato dagli inquirenti, il 26enne è sfuggito fortunosamente all’agguato, dando l’allarme al numero d’emergenza ‘112’.

LE INDAGINI CONDOTTE DAI CARABINIERI. Le indagini, condotte dalla Stazione di Avellino dei Carabinieri con il supporto tecnico del locale Comando Provinciale, hanno portato ad identificare i presunti aggressori nei cinque destinatari delle misure cautelari ad Avellino e hinterland, nonché di mettere in relazione l’agguato con alcuni episodi di violenza occorsi alcuni giorni prima, presso un locale notturno del Capoluogo. Secondo la Procura, pertanto, i destinatari della misura restrittiva avrebbero quindi eseguito la violenta azione nei confronti del 26enne quale ritorsione, predisponendo l’agguato in corrispondenza dell’abitazione ove vive la vittima, nel rione Quattrograna.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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