Il sindaco di Montemiletto è decaduto. Le ragioni del Gruppo art.54

Presentate dimissioni contestuali dai consiglieri dei Gruppi consiliari di 'Art. 54' e 'Liberamente con Frongillo – versione 2.0'. Arriva il commissario

Il sindaco di Montemiletto Massimiliano Minichiello è decaduto. Al Comune arriva ora il commissario prefettizio, in attesa delle nuove elezioni. Massimiliano Minichiello era stato eletto il 26 maggio 2019.

Massimiliano Minichiello, sindaco di Montemiletto

Lo scioglimento del consiglio comunale e la decadenza dell’Amministrazione di Montemiletto è conseguenza delle dimissioni contestuali presentate dai Gruppi consiliari di ‘Art. 54’ e ‘Liberamente con Frongillo – versione 2.0’: Fabio Annecchiarico, Antonio Capobianco, Chiara Frusciante, Diana Sarro, Agostino Frongillo, Ermando Zoina, Giuseppina Meola e Simona Ciampi hanno firmato l’atto di dimissioni davanti al notaio. Con una nota i consiglieri del Gruppo Art. 54 hanno spiegato pubblicamente le ragioni della decisione e delle dimissioni. In primavera la cittadinanza tornerà alle urne per eleggere il nuovo sindaco di Montemiletto.


Decadenza del Sindaco e del Consiglio di Montemiletto, una scelta dolorosa ma necessaria

La nota dei consiglieri dimissionari Antonio Capobianco, Fabio Annecchiarico, Chiara Frusciante, Diana Sarro

Montemiletto, Porta del Centro storico

Abbiamo deciso di firmare le nostre dimissioni da consiglieri comunali, provocando lo scioglimento del consiglio stesso e la decadenza del Sindaco Massimiliano Minichiello. Cari concittadini, abbiamo ritenuto doveroso comunicare a tutti voi i motivi per i quali abbiamo deciso di interrompere questa esperienza amministrativa. La nostra è stata una scelta dolorosa, alla quale non avremmo mai voluto arrivare, ma di sicuro fatta con consapevolezza e senso di responsabilità nei confronti di tutti. Per noi è venuto meno un tassello fondamentale nella collaborazione amministrativa, il rapporto di fiducia e condivisione. Fin dai primi mesi nostro malgrado, ci siamo resi conto di quanto non esiste ancora in Minichiello una visione organizzativa dell’Ente, ma soprattutto una visione di futuro per la nostra comunità. Come dovere di ogni eletto, abbiamo cercato in tutti i modi di tenere fede al patto stretto con gli elettori, cercando in vano qualunque forma di confronto con Minichiello, il quale altro non ha fatto che creare momenti di condivisione sporadici e sterili. Durante questi anni, diversi sono stati i tentativi per tentare di mediare, di ricucire i rapporti, ma soprattutto di stabilire un metodo di lavoro basato sulla partecipazione, sul dialogo e sulla condivisione delle scelte amministrative. La costituzione del gruppo consiliare “ART.54” aveva questo fine, ma dobbiamo prendere atto che questi tentativi non hanno avuto alcun successo. Chi aveva la responsabilità e il ruolo di unire ha preferito ignorarci, facendo finta di non vedere i problemi di fondo che, ci teniamo a dire, erano innanzitutto problemi che riguardavano non tanto e non solo i nostri rapporti politici, ma il modo di intendere l’amministrazione e di costruire le scelte per la vita quotidiana della nostra comunità. Ci siamo candidati per partecipare alle decisioni, ma di fatto ne siamo stati estromessi senza essere a volte nemmeno informati se non a cose fatte. Questo offende il nostro ruolo di rappresentanti dei cittadini in virtù della fiducia che ci avete accordato. Abbiamo dato dei segnali inequivocabili che le cose non stavano andando nel verso giusto, prima con la costituzione del gruppo consiliare “ART.54” dopo appena tredici mesi dal nostro insediamento, poi a maggio 2021 con le dimissioni dal C.O.C. di Capobianco e infine dopo un acceso consiglio comunale con la rimessa delle deleghe da membri della giunta degli assessori Capobianco e Frusciante. La speranza era che queste azioni avessero potuto dare la giusta scossa per ripristinare un clima di serena e profittevole collaborazione. I problemi che abbiamo cercato di spiegare, però non ci hanno fatto perdere la voglia di amministrare finché c’è stata la minima possibilità di fare qualcosa. Abbiamo sperato più volte in un segnale di apertura, ma quando abbiamo capito che la nostra presenza non aveva più alcun senso, l’unica scelta rimastaci era quella di dimetterci dal nostro ruolo. Speriamo di essere riusciti a spiegare che questa nostra scelta, per quanto forte, è un atto di rispetto nei confronti di tutti i cittadini e che questo atto possa aprire un momento di riflessione per il futuro del nostro paese.


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