Con l’elezione del presidente Rino Buonopane la Provincia di Avellino torna al Centrosinistra dopo quasi 14 anni. Lo scioglimento anticipato dell’amministrazione di Palazzo Caracciolo nel 2008, imposta alle dimissioni simultanee dei consiglieri di opposizione e di parte della maggioranza, chiuse allora l’ultima presidenza del Pd, quella di Alberta De Simone. Dal 2009, quando la stessa deputata ex Diesse fu sconfitta alle urne dall’allora senatore Cosimo Sibilia, PD e Centrosinistra hanno mancato sempre l’elezione. Anche nel 2014 e nel 2018, in entrambi i casi con l’ente già declassato dalla riforma Delrio. Pur ottenendo la maggioranza in Consiglio, i due candidati individuati nei sindaci di Avellino e Solofra, Paolo Foti e Michele Vignola, furono fermati dal fuoco amico.

Rino Buonopane, presidente della Provincia di Avellino, Sindaco di Montella

Questa volta l’esito è stato diverso, pur in un contesto reso difficile dalla frammentazione delle rappresentanze. Al termine di una consultazione che ha riproposto qualche ‘franco tiratore’, il Sindaco di Montella ha superato sul filo di lana un avversario agguerrito, Angelo D’Agostino, un imprenditore e amministratore locale che nel decennio scorso seppe radicare sul territorio e nelle istituzioni locali il movimento lanciato nel 2013 dal senatore a vita Mario Monti, Scelta Civica. Rino Buonopane ha prevalso costruendo sul piano politico con il forte sostegno di partiti e movimenti alleati una piattaforma articolata sui temi, aprendo con i Comuni un dialogo ora atteso alla controprova del governo. Ha riportato il Centrosinistra alla guida della Provincia di Avellino avendo accettato una candidatura che gli è stata offerta dall’interno del Partito Democratico, sulla base di un disegno politico innanzitutto programmatico. Individuato per le sue competenze e il suo percorso nelle istituzioni, ritenuto convincente dai riferimenti politici e istituzionali del suo partito, da Enzo De Luca a Maurizio Petracca a Umberto Del Basso De Caro e Rosetta D’Amelio, è stato condiviso e sostenuto dagli alleati: M5s, Noi di Centro, Socialisti, Progressisti. Da sindaco e da militante, Buonopane si è posto al servizio di una coalizione, che oggi può ritrovarsi su una prospettiva di lungo termine. Lo schieramento ricostituito intorno al Pd – per la prima volta dopo quasi tre lustri – si propone in sintonia con il Governo regionale, con cui dovrà collaborare su temi decisivi, dal PNRR e dalla riprogrammazione dei fondi europei alla riorganizzazione dei servizi pubblici locali, dal turismo ai trasporti.

PRIMA SVOLTA UNITARIA NEL PD. Già la candidatura unitaria di Rino Buonopane aveva gettato le basi per una ricomposizione della frattura interna al Partito Democratico, dopo sei anni di lotte intestine. Il successo elettorale del candidato presidente potrebbe rinsaldare definitivamente i propositi di rilancio dello stesso PD irpino. Al di là del congresso, il cui sbocco unitario appare comunque più probabile dopo la vittoria alla Provincia, questo partito è chiamato a superare l’esame di maturità di fronte alla opinione pubblica nel momento storico più difficile dal Dopoguerra. Stremate da due anni di pandemia e da una crisi sociale mai superata dai giorni neri de tracollo finanziario internazionale iniziato oltre dieci anni fa, famiglie e imprese chiedono idee e soluzioni, una visione sostenibile di futuro. La sfida per la politica, per il Pd come per le altre forze, consiste nell’indicare una strada di rilancio e di crescita. Serve un indirizzo strategico, fondato sulla partecipazione popolare e della base, connesso ai bisogni reali. Su questo si misurerà la consistenza di questa tensione unitaria, altrimenti destinata a derubricarsi come un accordo al ribasso.

IL NUOVO RUOLO DELLA PROVINCIA. Con la riforma Delrio l’ente provincia è stato svuotato di molte funzioni, assorbite di fatto dalla Regione, ma non ha perso il suo potenziale di raccordo istituzionale, di ponte sul territorio. Può offrire ai Comuni un luogo dove discutere i problemi e favorire con le soluzioni un vero cambiamento, in attesa che in un futuro prossimo possa recuperare con una nuova riforma anche gli strumenti oltre che il suffragio universale. Già nei prossimi mesi sarà la Regione Campania a conferire alle Province importanti competenze in materia di PNRR e riprogrammazione delle risorse finanziarie europee per gli investimenti. Il nuovo presidente e la nuova amministrazione potranno fare molto per favorire la coesione delle autonomie locali su diversi temi, dalla transizione ecologica alla tutela delle acque, dalle infrastrutture alla scuola, si trasporti, contribuendo a restituire all’Irpinia una sede propria dove discutere, dal consiglio provinciale all’assemblea.


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