Centrosinistra ad Avellino, Sinistra Italiana: ripartire dalla Provincia

Il coordinatore Roberto Montefusco sottolinea la svolta politica nell'ente con la elezione di Rino Buonopane alla presidenza e i riflessi che potrà avere sul futuro della coalizione riformista e progressista

Sinistra Italiana considera positivamente la elezione di Rino Buonapane alla Provincia, inquadrandola come una buona base di confronto da cui partire per il Centrosinistra ad Avellino. Nella nota di analisi sulle elezioni provinciali, il Coordinatore provinciale Sinistra Italiana Roberto Montefusco sottolinea che «mancava da tanti, troppi anni» la possibilità di un dialogo all’interno del perimetro riformista e progressista e del Centrosinistra ad Avellino. Di seguito la nota.


La vittoria di Buonopane base di confronto da cui partire (dopo troppi anni di attesa)

Nota di Roberto Montefusco | Coordinatore provinciale Sinistra Italiana

Roberto Montefusco, Coordinatore provinciale di Sinistra Italiana

L’esito delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Avellino e della carica di Presidente della Provincia ci consegna il dato positivo della vittoria di Rino Buonopane. In questi anni Palazzo Caracciolo è diventato il luogo del trasformismo, del consociativismo, dell’indistinto. Di fenomeni sicuramente favoriti dalla legge Delrio e dagli elementi profondamente distorsivi della dialettica democratica che essa introduce, ma di fronte ai quali non possono essere negate le responsabilità politiche. Era necessario un cambio di passo radicale rispetto a questa stagione. Da questo punto di vista le dichiarazioni del neo-eletto Presidente sembrano andare nella direzione giusta, con un impegno per il ritorno della politica nelle scelte di fondo che l’Ente andrà a compiere, nel segno della discontinuità con la gestione Biancardi. Naturalmente questi propositi andranno verificati, ma non c’è dubbio che siamo di fronte ad un quadro assai diverso rispetto a quando, solo pochi mesi fa, in tanti, anche nello stesso Pd, auspicavano astratte ed indistinte coalizioni del territorio. Si è invece sperimentato in questa fase un campo politico innovativo che ha visto la presenza determinante della sinistra, del M5s, di esperienze civiche progressiste. Quanto questo possa essere da preludio ad altri scenari è questione tutta aperta e da verificare. Essere della partita risultava necessario anche per impedire che l’agglomerato di interessi, poteri, soggettività politiche costruito intorno alla candidatura di Angelo D’Agostino potesse affermarsi: una miscela di renzismo in salsa irpina, di continuità con l’opaca gestione Biancardi, di notabilati, con una presenza della destra assolutamente non celata. Abbiamo inteso fare la nostra parte consapevoli di quanto fosse doveroso in questo passaggio, concorrendo alla costruzione della lista “Laboratorio Irpinia”, con il risultato prezioso e significativo ottenuto da Noemi Aurisicchio e la candidatura generosa di Giuseppe Pedoto, a cui va un profondo ringraziamento. Siamo consapevoli che la strada per costruire in Irpinia un campo politico progressista di cambiamento, in grado di qualificarsi per scelte chiare sulle emergenze e sulle politiche ambientali, su un’ idea di occupazione fortemente legata ai diritti, sulla trasparenza e su una profonda etica pubblica nell’azione amministrativa e nella gestione degli Enti sia ancora in salita. Ma questa tornata elettorale ci consente di avere una base di confronto da cui partire, che mancava da tanti, troppi anni.


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