Vaccinazione anti Covid obbligatoria, dibattito aperto. Rischio lockdown per i non immunizzati

I virologi temono la diffusione della variante Delta e propongono all'autorità nazionale una soluzione per arginare una nuova ondata dell'epidemia dopo l'estate

Rendere la vaccinazione anti Covid obbligatoria evitando possibili lockdown a fine estate per i non immunizzati. Questa è l’opzione in discussione tra virologi, primari ed esperti italiani in questi giorni.

Vaccino contro il Covid-19

I numeri delle vaccinazioni contro il virus al momento non sono tali da rassicurare le autorità sanitarie scientifiche, alla luce della diffusione in Europa della variante Delta (ex indiana). Secondo l’Istituto Superiore di Sanità al momento in Italia il 22,7% dei positivi al Covid sono portatori della variante Delta. Già nelle prossime settimane questa percentuale potrebbe salire. Ma con la circolazione libera delle persone a livelli continentale nei mesi estivi, si teme che la mutazione possa arrivare anche a soppiantare il virus circolato fino ad oggi. Per arginare la variante Delta occorre una larga immunizzazione della popolazione, sostengono gli esperti, che danno anche una cifra: l’85% degli italiani vaccinati annullerebbe il rischio di focolai. Fino al 65%, invece, la mutazione potrebbe diffondersi su larga scala, colpendo tutte le fasce di età, ma in particolare i giovani. Per Matteo Bassetti, primario di Malattie Infettive al San Martino di Genova l’alternativa alla immunizzazione totale resterebbe mettere in lockdown i non vaccinati tra fine agosto e settembre, quando si pensa ci sarà una possibile nuova ondata.

VACCINAZIONE COVID OBBLIGATORIA, DIBATTITO APERTO. L’opzione di rendere la vaccinazione anti Covid obbligatoria per fermare la mutazione Delta sta vedendo schierati numerosi virologi. Sabato scorso ne ha parlato Roberto Burioni, che ha sollecitato la politica a prendere in considerazione l’obbligo di profilassi. Anche Guido Rasi, consulente del Commissario all’emergenza Covid e Direttore scientifico di Consulcesi si è espresso pubblicamente per l’obbligo vaccinale se i numeri non saranno sufficienti a settembre. Ad introdurre il tema era stato a inizio giugno l’immunologo dell’università Statale di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid-19, Sergio Abrignani, intervenuto ad ‘Agorà’ su Rai3. Il rischio che circa il 18% degli italiani si sottrarre alla profilassi viene considerato un rischio troppo elevato, ha spiegato. Con 10 milioni di persone non vaccinate, è la sua tesi, il virus continuerebbe a circolare indisturbato per un lungo periodo, continuando a mutare. Il dibattito è aperto. Le autorità nazionali stanno valutando una decisione che potrebbe arrivare entro il prossimo mese al massimo, ponderando i numeri della variante e quelli della immunizzazione in corso.


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