Camminirpini, omaggio a Maria De Cardona e alla Contea di Avellino

INIZIATIVA DELLE ACLI IRPINE E DELL'ASSOCIAZIONE TERRAFUOCO. Una passeggiata sulla Collina della Terra, per riscoprire la città medievale tra la Cripta del Duomo, la Torre dell’Orologio, la cripta della Chiesa di San Biagio, il Casino del Principe col suo ipogeo, le Fontane di Bellerofonte e Grimoaldo, la Chiesa di Monserrato

Il giardino archeologico. La pavimentazione nei pressi del Duomo, nel luogo che fino al 23 novembre 1980 ospitava la sede del seminario vescovile

Una sessantina di partecipanti hanno animato la prima tappa di CamminIrpini, il progetto di educazione al benessere psi-fisico ideato dalle Acli di Avellino. Accolti dal Presidente provinciale dell’Associazione, Alfredo Cucciniello, che ha sintetizzato gli obiettivi dell’iniziativa, e da Massimo Vietri, dell’Associazione Terrafuoco e appassionato di luoghi, storie e personaggi della città, i partecipanti sono partiti dal Duomo e dalla splendida cripta per poi raggiungere la casa dove dimorò bambino Victor Hugo, la Torre dell’Orologio, i cunicoli longobardi, Rampa Tofara con i ruderi della Chiesa di San Nicola dei Greci, la Fontana di Bellerofonte, il Casino del Principe e la Chiesa sconsacrata di Monserrato resa meno inospitale dal lavoro volontario degli stessi organizzatori.

Una tela del 1500 ritrovata ad Avellino da un antiquario. Particolare delle mani che reggono i cardi

Proprio qui, sull’antico luogo di culto sorto sulla Chiesa di San Giovanni alla Strada, l’appassionato racconto di Nicola Argenziano ha tratteggiato vita ed opere di Maria De Cardona, nobile spagnola tenutaria della Contea di Avellino che tanto fece per la città e per i suoi figli più poveri. E proprio la figura della nobildonna, ricordata da una splendida ballata musicata da Massimo Vietri e cantata da Maria Irpino, ha calato il sipario su questo suggestivo itinerario che, come annunciato dagli organizzatori, è solo il primo appuntamento di un ciclo di passeggiate, in tutta l’Irpinia. L’iniziativa Camminirpini nasce per «riscoprire il cammino lento che assicura salute, guardandosi intorno, assaporando gli odori, anche quelli sgradevoli, per fare amicizie nuove e finalmente tornare a parlare, per riscoprire le proprie origini, per apprezzare il bello, e magari per suggerire qualche intervento e qualche itinerario agli “specialisti” del turismo e dell’accoglienza o per denunciare incuria e abbandono di pagine di una storia gloriosa».

Piazza Duomo e l’ospedale fine anni ’70 (Foto di avellinesi.it). In alto a sinistra il fabbricato che ospitava il seminario vescovile. Sulla sinistra si ammirano i quartieri poi danneggiati dal sisma del 23 novembre 1980 e rasi al suolo nei giorni successivi dalle ruspe dei soccorritori. Della Collina della Terra medievale, giunta intatta fino al pomeriggio del 23 novembre 1980, resta pochissimo. In basso a destra l’ex ospedale oggi sostituito dagli uffici direzionali e dal teatro scoperto del Comunale Carlo Gesualdo. Sempre a destra, ma in alto, il fabbricato poi restaurato come sede della Camera di Commercio

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