È morto all’ospedale Frangipane di Ariano Irpino, dove era ricoverato in terapia intensiva, l’imprenditore Vincenzo Di Iorio. Alla guida con i figli dell’omonimo famoso torronificio di Dentecane, Di Iorio è stato vittima del Covid-19. Aveva 77 anni.
La notizia della sua morte ha suscitato commozione e dolore non solo nella comunità di Pietradefusi e Montemiletto, ma nell’intera provincia di Avellino e in Campania. In serata è stato dichiarato dal Sindaco il lutto cittadino a Pietradefusi. “Con commozione, il sindaco e l’amministrazione comunale, esprimono profondo cordoglio e sincera vicinanza alla famiglia Di Iorio, in questa difficile prova che la vita ha posto sul loro cammino, per la terribile, insensata, ingiusta scomparsa del carissimo Enzo”, si legge in un post su Facebook. Il Comune di Pietradefusi ricorda Vincenzo Di Iorio come una “persona stimata ed amata da tutta la comunità, amico di tutti, con il suo sorriso, con la sua ilarità, con il suo amore per la vita, con mille e mille storie ancora da raccontare attraverso la sua ironia”, si legge nel post. Vincenzo Di Iorio era noto per il suo importante contributo dato alla storia dell’azienda dolciaria familiare, legara ad uno dei marchi più antichi d’Italia, presente sul mercato ininterrottamente dal 1750 ad oggi. La Di Iorio si identifica con la apprezzata e antica tradizione del torrone, scandita da successi nazionali nei secoli, nell’Ottocento e nel ‘900. Vincenzo Di Iorio era subentrato al padre Federico nel 1990, ma presto ha voluto accanto a sè i suoi figli. Oggi a capo dell’azienda con Vincenzo c’erano i figli Anna e Federico con i quali ha continuato, rinnovandola, la tradizione familiare già consolidata dai successi dei suoi prodotti. Toccherà ora a loro portare avanti il marchio e il prestigio che il loro genitore ha saputo conquistare con il lavoro, la dedizione e la perseveranza.
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