A Carditello la centrale di monitoraggio ambientale della Campania

NELLA REGGIA UN CENTRO DI ELABORAZIONE CONTRO L'INQUINAMENTO. Una piattaforma digitale della Regione Campania raccoglierà tutti i dati dai singoli organismi (Arpac, Istituto Zooprofilattico, Sma Campania, Dipartimenti Asl, Università). L'Assessore regionale Fulvio Bonavitacola: per la prima volta la governance scientifica utilizzerà un linguaggio comune

La Regione allestirà a Carditello la centrale di monitoraggio ambientale della Campania. Lo ha annunciato il Vicepresidente e Assessore all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola.

Fulvio Bonavitacola, Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania

«La Giunta Regionale ha approvato lo scorso 4 maggio la costituzione di un importante organismo per il monitoraggio ambientale a livello regionale» che sarà realizzato «presso la Reggia di Carditello, sede prestigiosa messa a disposizione dalla Fondazione Carditello», ha dichiarato Bonavitacola, aggiungendo e sottolineando che la ubicazione del centro di raccolta dei dati ricade «in un territorio sensibile della provincia di Caserta».

NELLA REGGIA LA CENTRALE DI MONITORAGGIO AMBIENTALE AD ALTA TECNOLOGIA COLLEGATA CON IL TERRITORIO. A Carditello la centrale di monitoraggio ambientale «avrà il compito di coordinare e integrare le azioni dei differenti soggetti regionali operanti in materia di monitoraggio e controllo del territorio e dell’ambiente. La Centrale gestirà una piattaforma digitale cui confluiranno tutti i dati raccolti dai singoli organismi (Arpac, Istituto Zooprofilattico, Sma Campania, Dipartimenti Asl, Università) che, per la prima volta, utilizzeranno un linguaggio comune», spiega l’Assessore regionale.

La Reggia di Carditello

IL PROGETTO DELLA CENTRALE DI MONITORAGGIO AMBIENTALE NELLA REGGIA. Il progetto è stato elaborato dall’Unità di coordinamento ambientale istituita in fase post lockdown dal Presidente De Luca. Prevede un finanziamento di 7 milioni di euro, destinati alle diverse azioni previste a supporto della Centrale: sistema informativo ambientale; potenziamento rilevazioni aeree mediante droni e utilizzo d’immagini satellitari; impianti di rilevazione polveri sottili in aree critiche; apparecchiature di campionamento ed analisi corpi idrici e contaminanti del suolo. «Il monitoraggio dinamico sulle diverse matrici ambientali rappresenterà un’avanzata e aggiornata base di supporto per le strategie regionali d’intervento sul territorio, perseguendo un ordine di priorità fondato su dati scientifici e oggettivi nell’approccio al delicato tema del rapporto fra inquinamento e salute», conclude Bonavitacola.


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