«Solo il lavoro salverà le aree interne». Lettera di Biancaniello

Il Capo gruppo di 'Ricominciamo da Nusco' lancia un monito ai cittadini, esortandoli a «stimolare fortemente i politici ad intraprendere la strada dell’efficienza». La nota

Francesco Biancaniello scrive in una lettera aperta dedicata alla festa del Primo maggio che «solo il lavoro salverà le aree interne» dalla fuga e dal declino. Il Capo gruppo di Ricominciamo da Nusco si rivolge ai cittadini, esortandoli a «stimolare fortemente i politici ad intraprendere la strada dell’efficienza». Di seguito la sua riflessione.


Serve concretezza e cambio di passo in politica: solo il lavoro salverà le aree interne

di Francesco Biancaniello | Capo gruppo consiliare – Ricominciamo da Nusco

Francesco Biancaniello

Senza lavoro è solo retorica parlare di sviluppo nelle aree interne. Il primo maggio è la festa dei lavoratori che chiedono, legittimamente, maggiori tutele, maggiori attenzioni, maggiore sicurezza. Accanto a chi un lavoro già lo ha la riflessione si sposta, inevitabilmente, anche su chi invece il lavoro non lo ha mai avuto od a chi lo ha perso, a chi è stato ed è ancora costretto a lasciare la propria terra ed i propri affetti in cerca di dignità che è tuttora, ingiustamente, negata! Ogni anno siamo tutti chiamanti ad uno sforzo di analisi e di riflessione sulla generale situazione occupazionale. Noi delle aree interne in verità facciamo questi amari pensieri ogni giorno dell’anno perché è il nostro problema, quello più grande ed avvertito, quello irrisolto! Ogni politica di sviluppo deve fare i conti con la questione occupazionale. Il futuro dei nostri giovani e delle nostre comunità dipende da questo! Senza adeguate tutele finalizzate a mantenere ed incrementare i livelli occupazionali ma soprattutto senza la creazione di nuovi posti di lavoro è pura retorica parlare di sviluppo e di “lotta allo spopolamento dei piccoli borghi delle aree interne”! Ma questo lo sa bene la politica nonostante finora non sia mai riuscita veramente a porre seri rimedi. Sarà un primo maggio diverso, bisogna affrontare la crisi sanitaria, economica e sociale; è necessario passare dalla mera constatazione di ciò che manca alla profonda consapevolezza di ciò che serve fare, presto e bene! L’impegno a cui sono chiamati tutti i lavoratori, tutti i cittadini è quello di stimolare fortemente i politici ad intraprendere la strada dell’efficienza. Pure un appello alle nuove generazioni di amministratori, alla nuova classe politica di mostrare sempre maggiore sensibilità ed impegno, in quanto il tempo della persuasione e dell’aspettativa è finito; oggi è il tempo della competenza e della concretezza per segnare un definitivo cambio di passo!


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