‘San Totò’, si presenta l’ultimo libro di Paolo Isotta (1950-2021)

Convegno promosso da Ortensio Zecchino (Biogem) ed Emanuela Bassetti (Marsilio Editore). Discuteranno dell'opera Dino Cofrancesco, Lucio D’Alessandro, Emma Giammattei, Antonio Palma. Il programma

Il presidente  dell’Istituto di ricerche genetiche Biogem Ortensio Zecchino e la vicepresidente di Marsilio Editori, Emanuela Bassetti, promuovono la presentazione del libro dello scrittore, giornalista recentemente scomparso, Paolo Isotta. L’iniziativa è in programma sabato 27 marzo con modalità da remoto sulla piattaforma (clicca per il collegamento) https://global.gotomeeting.com/join/878682757. I lavori saranno introdotti da Ortensio Zecchino ed Emanuela Bassetti. Ne discuteranno Dino Cofrancesco, Lucio D’Alessandro, Emma Giammattei, Antonio Palma.


‘San Totò’, si presenta l’ultimo libro di Paolo Isotta (1950-2021)

IL CONVEGNO IN MEMORIA DI PAOLO ISOTTA NEL NOME DI TOTÒ. «Biogem si affida ad Antonio De Curtis, per l’occasione aureolato, come ideale voce narrante di un omaggio al grande musicologo partenopeo, da poco scomparso», si legge nella nota di presentazione, diffusa dal Centro di ricerche biogenetiche di Ariano Irpino. E lo fa, presentando, insieme alla casa editrice Marsilio, ‘San Totò’, l’ultima fatica saggistico-letteraria dello stesso Isotta, deceduto prima della sua pubblicazione. A parlare del principe della risata, una nutrita schiera di accademici della sua Napoli, dal giurista Antonio Palma, alla letterata Emma Giammattei, al rettore Lucio D’Alessandro, insieme al genovese-napoletano Dino Cofrancesco, decurtisiano di stretta osservanza. L’incontro, presentato dalla vice-presidente di Marsilio Editori, Emanuela Bassetti, e dal presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, punta a ricordare Paolo Isotta, divulgando la sua recente propensione per una scrittura a tutto tondo, lontana da quell’arioso specialismo musicale, che pure gli aveva dato un posto di primo piano nel panorama culturale italiano e non solo. Il libro su Totò sarebbe stato infatti per Isotta, la definitiva conferma di un nuovo inizio, che, superati i 70 anni, lo avrebbe dovuto portare nel mare aperto di una saggistica sempre più letteraria e sempre più svincolata dalla sua amata musica. Un cambio di passo ulteriore, in una vita mai scontata, ma con una certezza, tra le poche, di un’anima inquieta quale quella di Isotta, rappresentata dalla sua Napoli, fonte inesausta di ispirazione e di compiacimento intellettuale, soprattutto negli ultimi anni della sua intensa esistenza.
E allora non ci resta che santificare Totò. Rimane tuttavia una curiosità. In Paradiso, come farà l’amico Paolo a spiegare questa ‘iniziativa’ al suo veneratissimo San Gennaro?

‘SAN TOTÒ’ – INTRODUZIONE DI MARSILIO.  «Chi non ha visto Totò a teatro non ha visto Totò», si è sempre sentito dire Paolo Isotta da suo padre. Noi ci troviamo tutti, ora, in questa situazione: di Totò abbiamo solo le interpretazioni cinematografiche, molte delle quali contengono spezzoni di Rivista, il che faceva indignare i critici puristi. L’autore la ritiene invece una fortuna, perché si può così tentare di ricostruire un’immagine intera del sommo attore. Di Totò hanno scritto storici del cinema, del teatro, antropologi, studiosi della lingua italiana e latina, filologi classici e filosofi della politica… ma mai uno storico della musica come Paolo Isotta, che dichiara di aver affrontato l’impresa non da esperto ma in quanto innamorato di Totò. Nella prima parte del volume si tenta un ardito ritratto, completo e sintetico, del principe de Curtis. La seconda, che rappresenta a modo suo una novità, è costituita da «una scheda per film», raccontato ora analiticamente, ora brevemente. Il talento di Totò emerge non solo e non tanto nella recitazione, ma nella creazione, attraverso battute memorabili «ai vertici della metafisica». Egli non temeva la competizione, comprendendo che, quanto meglio veniva accompagnato, tanto meglio il suo genio ne sarebbe emerso, in una sorta d’opera d’arte collettiva. Così, fra teatro e cinema, tra spalle e comprimari, sfilano sotto i nostri occhi grandi personaggi dello spettacolo come Aldo Fabrizi, Mario Castellani, Nino Taranto, Aroldo Tieri, Raimondo Vianello, Paolo Stoppa, Macario, Carlo Croccolo. E poi Peppino («la più naturale intesa e unico alla sua altezza»), Alberto Sordi e Titina De Filippo, Franca Valeri e Franca Faldini, che di Totò fu l’ultima compagna. Un tributo raffinato e giocoso a colui che «affermava di ritenersi lieto di avere fatto per mestiere il comico perché la comicità aiuta la gente a prendere la vita come viene e gliela rende più accettabile. Che altro fanno, i Santi?».


Paolo Isotta San Totò pp. 320, 1° ed.2021 | Gli specchi


È morto Paolo Isotta

PAOLO ISOTTA. (Napoli, 1950 – Napoli 2021) è stato Professore Emerito del Conservatorio di Musica di Napoli. Dal 1974 ha esercitato la critica musicale: per trentacinque anni al Corriere della Sera. Le sue opere principali sono: I diamanti della corona. Grammatica del Rossini napoletano (1974), Dixit Dominus Domino meo: struttura e semantica in Händel e Vivaldi(1980), Il ventriloquo di Dio. Thomas Mann: la musica nell’opera letteraria (1983), Victor De Sabata: un compositore (1992), La virtù dell’elefante: la musica, i libri, gli amici e San Gennaro (Marsilio, 2014, Premio Acqui Storia 2015, Premio giornalistico Italo De Feo), Altri canti di Marte (Marsilio, 2015), Paisiello e il mito di Fedra (Napoli, 2016, Premio Paisiello 2017), Jérusalem: Verdi et la persécution de l’honneur (Liegi, 2017), Il canto degli animali. I nostri fratelli e i loro sentimenti in musica e poesia (Marsilio, 2017, finalista Premio Viareggio-Rèpaci 2017), La dotta lira.Ovidio e la musica (Marsilio, 2018, finalista Premio Napoli 2019), Verdi a Parigi (2020) e San Totò (2021).Nel 2017 gli è stato attribuito il Premio Isaiah Berlin alla carriera.


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