Il Moscati vaccina 160 trapiantati con l’ultima riserva di Pfizer-BioNTech

Dopo i dializzati l’Azienda Ospedaliera di Avellino si fa carico della somministrazione ad altri pazienti fragili. Il primario Risitano: «Nella nostra struttura un nuovo modello assistenziale»

Il Moscati vaccina 160 trapiantati con l’ultima riserva di Pfizer-BioNTech. La Direzione Strategica ha deciso di sottoporli alla vaccinazione anti-Covid con l’ultima riserva di dosi di Pfizer-BioNTech custodita nei propri ultra-freezer. Lo annuncia l’Azienda Ospedaliera di Avellino con una nota. Sono «pazienti vulnerabili e ad alto rischio in cura nelle Unità operative di Ematologia e Nefrologia e Dialisi». Queste persone hanno subito un trapianto di midollo o di rene e «continuano a essere seguite dai professionisti dell’Azienda ospedaliera ‘San Giuseppe Moscati’ di Avellino sia per il follow-up che per effettuare le terapie», spiega la Direzione strategica del Moscati. In precedenza erano stati vaccinati già i pazienti dializzati.

L’atrio principale dell’ospedale Moscati di Avellino

ENTRO MARTEDÌ SARANNO IMMUNIZZATI 96 PERSONE CON TRAPIANTO DI MIDOLLO E 64 DI RENE. Il Moscati vaccina i 160 trapiantati individuati nel punto vaccinale dell’Unità operativa di Medicina Preventiva della Città ospedaliera. «Come per i pazienti in dialisi, la sede per le somministrazioni è stata individuata in un ambiente protetto», si sottolinea. Le operazioni termineranno entro martedì prossimo». Il Moscati precisa che «dei 160 che hanno aderito all’iniziativa, 96 afferiscono all’Unità operativa di Ematologia con trapianto di midollo e 64 all’Unità operativa di Nefrologia e Dialisi». Pertanto, «non tutti i pazienti trapiantati e seguiti dai due reparti saranno sottoposti al vaccino, ma solo quelli con determinate caratteristiche cliniche».

TRA 200 PAZIENTI (AD ALTA VULNERABILITÀ) DI EMATOLOGIA SONO STATI SELEZIONATI I 96 IDONEI SECONDO I PARAMETRI RACCOMANDATI DAL GITMO. Antonio Maria Risitano, da qualche mese Direttore dell’Unità Operativa di Ematologia dell’Azienda “Moscati”, spiega il metodo di selezione seguito nell’ambito dei pazienti seguiti nel suo reparto, «in considerazione del fatto che i soggetti sottoposti a trapianto di cellule staminali emopoietiche o in lista d’attesa per il trapianto sono soggetti estremamente vulnerabili». Nel merito, per quanto riguarda l’Unità operativa di Ematologia «sono stati selezionati i pazienti per i quali la vaccinazione era da considerarsi particolarmente urgente». Si è proceduto, pertanto, «con una valutazione caso per caso dei circa 200 pazienti trapiantati in follow-up presso l’Azienda Moscati – di cui circa il 75% trapiantati in loco -, seguendo le raccomandazioni delle società scientifiche nazionali, e in particolare del Gruppo Italiano Trapianto Midollo Osseo (Gitmo)», prosegue Risitano. «In questo modo abbiamo identificato 96 pazienti da sottoporre a vaccinazione, rispondenti a specifici parametri. Come da raccomandazioni, sono state invece escluse le persone in trattamento con immuno-chemioterapie aggressive in grado di compromettere con alta probabilità l’efficacia della vaccinazione». Il primario ringrazia «la Direzione strategica dell’Azienda Moscati, che ha offerto questa possibilità ai nostri pazienti, mettendo in atto un modello assistenziale in cui la vaccinazione va a completare la presa in carico dei soggetti particolarmente fragili, per i quali la gestione di tutte le cure presso il nostro ospedale rappresenta senza dubbio un valore aggiunto».


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