Strutture tecniche per i Comuni dallo Stato, Capozza: un aiuto ai Sindaci sul Recovery plan

LO SVILUPPO DOPO LA PANDEMIA: L'IRPINIA E IL MEZZOGIORNO. Il consigliere particolare del Premier Conte per il Mezzogiorno è intervenuto al webinar del Centro di ricerca “Guido Dorso” di Avellino sul 'Next Generation', annunciando «un coordinamento istituzionale per guidare la stesura della progettazione territoriale delle opere da realizzare entro il 2026»

I tempi di progettazione nell’ambito del Recovery Plan sono contingentati, ma strutture tecniche per i Comuni arriveranno in aiuto dallo Stato. «Ci saranno strutture tecniche altamente specializzate che affiancheranno i Comuni, con la possibilità di assumere tecnici specializzati. Lo ha detto Gerardo Capozza, Consigliere per il Sud del Presidente del Consiglio dei ministri, intervenendo al webinar del Centro di ricerca “Guido Dorso” di Avellino, promosso il 28 e 29 gennaio scorsi «per riflettere sul futuro del Mezzogiorno e dell’Irpinia dopo la pandemia». Capozza ha anticipato la scelta del Governo di evitare ritardi dovuti alle solite pastoie burocratiche o a problemi di raccordo tra gli enti locali. «Basta mediazioni di campanile e dei partiti, altrimenti non ci saranno proposte operative. Bisogna lavorare fin da subito alle proposte e al coordinamento». Quanto alla provincia di Avellino, ha aggiunto che «dovrà saper guardare alla Regione e agli altri territori della Campania».

Gerardo Capozza fra il Ministro per il Sud Peppe Provenzano e il Premier Giuseppe Conte

VERSO UN COORDINAMENTO ISTITUZIONALE A SUPPORTO DEGLI ENTI LOCALI. Le strutture tecniche per i Comuni consentiranno alle autonomie locali di cogliere le opportunità dei nuovi investimenti nazionali finanziati dall’Europa, spiega il consigliere per il Sud. Redigere un Masterplan di progetti strategici per la provincia di Avellino, esecutivi e rendicontabili entro tre anni rappresenta una sfida storica alla portata «non senza un coordinamento istituzionale», ha puntualizzato Gerardo Capozza. «Servirà per raccordare gli interventi a livello territoriale e che dovrà trovare rispondenza anche in tutto il Mezzogiorno». Il Piano di resistenza e resilienza che dovrà essere licenziato dal Governo italiano entro il 30 aprile prossimo «dovrà essere una occasione di riscatto per il Sud, che non può trarre spunto dall’ esperienza del sisma del 1980. Il Piano non prevede finanziamenti a pioggia, ma mirati a valorizzare la crescita complessiva dei territori, con investimenti nell’innovazione tecnologica e quindi nell’occupazione di forza lavoro». Azzerare la burocrazia e progettare secondo la metodologia dell’accelerazione della spesa è l’input lanciato da Gerardo Capozza.

«TRA GLI ASSET INDIVIDUATI PER GLI INVESTIMENTI C’È SPAZIO PER I PROGRAMMI STRATEGICI LOCALI». Ambiente, ammodernamento digitale, grandi infrastrutture, salute e cultura. Senza trascurare i servizi locali. «Bisogna pensare anche al ruolo geografico dell’Irpinia, centrale rispetto alla rotta del Mediterraneo, e connessa alle esigenze della logistica e all’incremento di risorse umane che serviranno per attivare la piattaforma logistica dell’Ufita». La progettazione che verrà messa in campo subito dovrà avere uno sguardo lungo. Un masterplan decennale per l’Irpinia dei prossimi decenni è l’indicazione che arriva dall’ex sindaco di Morra De Sanctis, che a più riprese ha sottolineato il ruolo di primo piano delle grandi industrie presenti in provincie e del loro ruolo determinante sul fronte dell’occupazione giovanile. «È indispensabile che Comuni anche molto distanti fra loro abbiano una visione complessiva e gli stessi obiettivi di crescita». In questo senso, ha rimarcato ringraziando il ‘Guido Dorso’ di Avellino, «il Centro Studi pone un tema determinante per la nostra provincia, ma bisogna lavorare per far sì che questa opportunità non si riduca in Irpinia in una contesa per accaparrarsi fondi al di fuori di una strategia di sviluppo, senza una valenza operativa per il territorio. Vorrei vedere la provincia di Avellino come una piccola Sylicon Valley, partendo da realtà esistenti che si sono fatte strada a livello internazionale».

La torre di controllo dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia

«CREARE LE CONDIZIONI PER FAR RESTARE LE NUOVE GENERAZIONI NEL MEZZOGIORNO: IL MODELLO È IL CONTRATTO PER LO SVILUPPO DI FOGGIA». Gerardo Capozza chiede, pertanto, di disegnare le condizioni per consentire alle nuove generazioni di restare. «Per riuscire a fare una programmazione degna bisogna superare i campanili e le bandiere politiche. I protagonisti devono essere i sindaci, perchè conoscono i punti deboli e quelli da valorizzare». Di qui, l’esempio del Contratto di Sviluppo sottoscritto dalla provincia di Foggia, come metodo da proporre in Irpinia. «In sei mesi con il coordinamento di Conte ed Emiliano, partecipato dal Prefetto, tutti sindaci, industriali, associazioni di categoria, Confesercenti, Confartigianato ed altri, ha messo insieme una proposta omogenea di valorizzazione complessiva. Sono stati trasferiti 60 milioni di euro per la Casa sollievo della sofferenza, fondi alla Leonardo con 1500 posti di lavoro a Foggia. La strategia vincente è quella di mettere al centro tutte le istituzioni”.

«CON IL RECOVERY PLAN SI POSSONO ACCORCIARE LE DISTANZE TRA SUD E NORD». La missione politica del Recovery Plan è quella di sanare il divario fra Nord e Sud, quindi rendere il Sud competitivo col resto dell’Italia e dell’Europa. «Abbiamo solo tre anni di tempo per utilizzare i fondi, e senza una struttura operativa faremmo solo chiacchiere, e qualcuno lo userà in campagna elettorale. Credo nella compilazione di una graduatoria delle proposte, quindi mettere insieme tutti e avere la pazienza di ascoltare. Così vinciamo la sfida e possiamo creare il ritorno di giovani e famiglie che sono andate via. E’ l’ultima chance che abbiamo, non avremo mai più una occasione di far riversare un fiume di denaro. I fondi ci sono, ma se pensiamo che dei 72miliardi della precedente agenda europea sono stati spesi circa 30 in 7 anni, c’è un problema. Il Governo dovrà riprogrammare i fondi per la prossima agenda, che saranno superiori ai 72milioni di euro», avverte.


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