Il Borgo Biologico di Cairano vince il premio nazionale InArch

PREMIO ALLO STUDIO VERDEROSA DI SANT'ANGELO DEI LOMBARDI E AL COMUNE DI CAIRANO. La cerimonia appena conclusa celebra il progetto di rigenerazione urbana "ma anche un percorso portato avanti da un gruppo di persone che credono di poter ribaltare la condizione dei piccoli paesi"

Il Borgo Biologico di Cairano vince il premio nazionale InArch. Un successo appena incassato non solo per la provincia di Avellino ma per tutta la Campania, che porta alla ribalta uno dei più piccoli comuni del territorio regionale a confine con la Basilicata.

L’architetto Angelo Verderosa

Il Borgo Biologico di Cairano ha concorso insieme a 1260 opere candidate con un progetto di riqualificazione urbana firmato dal team Studio Verderosa di Sant’Angelo dei Lombardi, che porta a casa il risultato e vince la competizione aperta fra le grandi firme dell’architettura italiana. Il Borgo Biologico di Cairano ha già vinto infatti il Premio regionale Campania come migliore esempio di rigenerazione urbana realizzata sul territorio regionale negli ultimi 5 anni, ed è stato ammesso al concorso nazionale fra i finalisti unitamente ai primi premi assegnati in ogni regione.


Ecco la motivazione della giuria, letta nel corso della cerimonia Adolfo Guzzini: “Un intervento esemplare di rigenerazione urbana delle aree interne in un piccolo borgo medievale dell’Alta Irpinia, aggrappato alla collina, a 800 metri di altezza che oggi, dopo il terremoto del 1980, conta poco più di 300 abitanti. E’ l’avvio di un progetto diffuso di recupero architettonico e urbano che, per anastilosi, rimette insieme i pezzi del paese originario, ricostruendo ma anche reinterpretando storia e memoria dei luoghi. In questo senso, aree di sedime di edifici crollati si trasformano in un piccolo teatro all’aperto o in terrazze affacciate sul paesaggio circostante, o anche case abbandonate o dirute rinascono a nuova vita, ospitando nuove funzioni con una diversa, possibile accoglienza, pur recuperandone il carattere originario. Tradizioni e innovazione s’incontrano continuamente in un minuzioso e sapiente equilibrio architettonico, per confermare un racconto delle aree interne, fatto di vitalità, competenza e sguardo lungo verso un futuro possibile”.

Il Borgo Biologico di Cairano vince il premio nazionale InArch

Alla cerimonia di premiazione sono intervenuti Angelo e Benedetta Verderosa per il team di progettazione e direzione lavori, il sindaco di Cairano Luigi D’Angelis per la committenza e l’Impresa Edilgeo che ha realizzato le opere. “E’ stato un perfetto lavoro di comunità, corale, quotidiano, diffuso” commenta Angelo Verderosa. “Non un singolo edificio ma una buona parte del centro abitato. Ce l’abbiamo messa tutta a partire dal progetto del 1999 fino ai tre anni di esecuzione dei lavori per concludere con la candidatura all’ambito Premio Inarch. Il più piccolo paese della Campania (meno di 300 abitanti), ormai dato per spacciato, spopolato e abbandonato, ha dimostrato capacità di riscatto con un’opera visionaria che ha il sapore della rinascita e che ha già attirato nuovi abitanti e nuove imprese. Mentre a livello nazionale solo col Covid-19 si inizia a parlare dell’importanza di recuperare i borghi dell’entroterra, Cairano si mostra già come concreto esempio di avvenuta ‘rigenerazione urbana’, riabitabile; e si potrebbe aprire una riflessione sul metodo di intervento a 40 anni dal terremoto del 1980”.

La piazza rigenerata del teatro a Cairano

Il premio è stato promosso da In/Arch e ANCE in collaborazione con Archilovers. Alla cerimonia di premiazione nazionale trasmessa oggi pomeriggio in streaming hanno partecipato il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, i premiati e alcuni membri della giuria, presieduta dal filosofo e allievo di Gillo Dorfles Aldo Colonetti, e composta dal Presidente dell’In/Arch Andrea Margaritelli, dal Direttore generale dell’ANCE Massimiliano Musmeci, dall’imprenditore e già presidente dell’In/Arch Adolfo Guzzini, dal Presidente di Edilportale Ferdinando Napoli, dal critico di architettura Stefano Casciani, dall’architetto spagnolo Carme Pinòs e dall’arch. Monica Alejandra Mellace.


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