Nella Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne il sindacato irpino segnala che il fenomeno riguarda anche gli ambienti e il mondo del lavoro.
DANIELA CUCCINIELLO (CISL): RAFFORZARE IL QUADRO NORMATIVO E I DIRITTI, MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA EDUCAZIONE. «La Cisl IrpiniaSannio, nella Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, ribadisce il suo impegno per favorire le pari opportunità nei luoghi di lavoro; ciò, al fine di realizzare quell’indipendenza della Donna che consente di eliminare le condizioni di svantaggio economico e sociale che di fatto favoriscono ed incentivano la violenza di genere. Lo scopo è quello di eliminare le difficoltà che la Donna incontra nel cercare di uscire dalle dinamiche di violenza», scrive Daniela Cucciniello, Responsabile Politiche delle Donne Cisl IrpiniaSannio. «Il Sindacato, in collaborazione con le Istituzioni, continuerà ad affrontare il fenomeno, sostenendo quelle leggi a tutela delle Donne e dei Minori, vittime di violenza assistita, tese a salvaguardare gli stessi in ambito familiare e lavorativo», afferma Daniela Cucciniello. «Il cambiamento dei processi di costruzione delle identità di genere, costituisce la chiave di svolta, per favorire i sentimenti di reciprocità e condivisione che sono alla base di una società civile; questo resta l’obiettivo da trasmettere alle nuove generazioni, tramite la famiglia e le agenzie educative».
ANNA DE LUCA (SEGRETERIA CGIL): LE DONNE PAGANO IL PREZZO PIÙ ALTO PER LA DISORGANIZZAZIONE CAUSATA DALLA PANDEMIA. Il segretario generale della Cgil di Avellino Franco Fiordellisi premette che «la violenza di genere in questi mesi di pandemia si somma, in particolare nelle aree depresse e nelle situazioni con meno lavoro, ad ulteriori criticità. Di fatto la mancanza di Lavoro o il Lavoro precario ha sempre determinato un appesantimento della condizione femminile». Dalla segreteria della Cgil interviene Anna De Luca. «Essere Donna, ancora una volta vuol dire pagare il prezzo più alto, anche in questo contesto pandemico, a sopperire a lacune di ‘disorganizzazione’ sociale e pubblica resta sempre la donna, che mai viene valorizzata adeguatamente». L’esponente della Cgil aggiunge che «nella pandemia i risvolti negativi che sta avendo in alcune situazioni di convivenze già difficili, sia dovute agli spazi comuni ristrettì, sia a rapporti insani nella coppia, si sommano alle complicazioni legate anche alla Didattica a distanza in cui il ruolo che, soprattutto le donne, mamme, hanno ‘necessariamente’ assunto nella famiglia, obbligandole spesso a tralasciare o addirittura abbandonare il proprio lavoro, seppur precario o in nero e mal pagato, perché c’è ancora, in molti ambienti e contesti sociali variegati, il retaggio maschilista secondo cui il lavoro delle donne ‘fuori’ casa è un di più ai lavori già definiti nelle famiglie». Tutto questo, osserva Anna De Luca, «spesso in contesti di stress sfocia in violenze ingiustificate e inammissibili. Il 25 novembre deve essere sempre da monito contro ogni violenza fisica ma anche contro la violenza Economica e Sociale che, in particolare nelle aree a maggior disuguaglianza sociale, come da noi non permette un lavoro dignitoso sia per giovani che per le donne, sullo sviluppare economia che veda il lavoro femminile arrivare al pari di quello dei maschi è fondamentale». Inoltre, sottolinea ancora De Luca, «i centri antiviolenza sono fondamentali per il supporto psicologico, ma serve anche la definizione di percorsi che permettano il certo supporto economico, necessario a sostenere le donne che denunciano, specie quando sono state relegate a dover essere “solo” donne di casa. infine e non da ultimo l’importante ruolo della medicina territoriale di prossimità, le USCA che rilancino anche i consultori, come luoghi di prossimità in cui incrociare i primi, necessari, supporti anche in caso di violenza familiare».
FISMIC ALLA FCA HA RICORDATO VIENNA PISACRETA. Questa mattina alle ore 12 davanti i cancelli della Fca di Pratola Serra la Fismic/Confsal Irpina ha organizzato una manifestazione nell’occasione del ventennale del brutale omicidio dell’operaia dell’ex Fma Vienna Pisacreta. La Segreteria Provinciale ha consegnato all’unica delegata del Consiglio di Fabbrica Ida Bianco una spilla dell’AIRC in rappresentanza di tutte le donne dello stabilimento Fca di Pratola Serra. Oggi l’intera fabbrica indosserà la mascherina segnata da un tratto rosso per ricordare la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
MARIA LIPPIELLO (STATI GENERALI DELLA DONNA IN CAMPANIA): NELLE PIAZZE VIRTUALI PER CHIEDERE SOSTEGNO ECONOMICO E POLITICHE PER LA FAMIGLIA. Maria Lippiello, Coordinatrice Stati Generali delle Donne Campania, dà appuntamento alle donne nelle piazze virtuali per chiedere maggiori diritti, sostegno economico e politiche in grado di migliorare realmente la condizione femminile nella società. «Oggi saremo nella nostra piazza virtuale, Angelina Acampora, Carolina Carpentieri, Libera Cesino, Melania Picariello, Natalia Sanna e tante altre donne, per l’incontro #NapoliNonMolla a sostegno delle donne della Whirlpool vittime di una violenza economica ed istituzionale. Per le nostre attività consultare il sito: www.statigeneralidelledonne.com. «La pandemia del Covid-19 è una emergenza sanitaria ed economica drammatica. L’isolamento, la convivenza forzata, l’instabilità socio-economica hanno rappresentato per le donne il lato oscuro della violenza e il rischio per la loro vita e incolumità. La chiusura delle scuole, inoltre, da una parte, ha aumentato il carico del lavoro di cura, e dall’altra ha reso maggiormente problematico l’allontanamento rendendo la propria abitazione una trappola», osserva Maria Lippiello. «Il nostro appello per oggi è quello di passare alla concretezza per le donne vittime di violenza e in fragilità economica e sociale per poter ricostruire la propria autonomia economica e finalmente risolvere la questione abitativa. Stiamo realizzando sui territori interventi coordinati, funzionali, continuativi, economicamente rilevanti per le donne». Pertanto, «Chiediamo alle istituzioni di promuovere interventi funzionali, economicamente rilevanti per le donne che abbiano bisogno, oltre che della loro forza e determinazione, anche di quei supporti specifici minimi per garantire a sé e ai propri figli, un tempo di sicurezza e di autonomia. Occorrono idee nuove, di cambiamento; occorre il coraggio di osare e non solo di amministrare l’esistente. La sfida, da oggi, è quella di ‘esserci’, di ‘esporsi’ e non di essere esposte/i, di ricostruire il tessuto delle relazioni di genere».
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