Rinviare ad Avellino la ripresa scolastica in presenza. Appello del sindacato. Il Governatore: difficile la riapertura il 24 novembre

IL GOVERNATORE PRONTO AD ACCOGLIERE LE RICHIESTE: VALUTAZIONE SULLA BASE DEI DATI EPIDEMIOLOGICI. Documento delle rappresentanze provinciali di FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda: «Opportuno chiedere il differimento della parziale ripresa dell’attività scolastica in presenza a partire dal prossimo 24 novembre». E spiegano: «Priorità la salute dei bambini»

Rinviare ad Avellino la ripresa scolastica in presenza. Lo chiedono le rappresentanze provinciali di FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda «in considerazione della persistente emergenza sanitaria e dei sacrifici cui tutti siamo chiamati, in un territorio definito zona rossa per contrastare la diffusione del virus», si legge nella nota unitaria. Erika Picariello, Salvatore Bonavita, Antonio Doria, Enzo Silvestro, Gino Melchionna «ritengono opportuno chiedere il differimento della parziale ripresa dell’attività scolastica in presenza a partire dal prossimo 24 novembre».

Scuola

La linea palesata dal sindacato non trascura le legittime aspettative delle famiglie, che desiderano una didattica in presenza per i propri figli, ma in questa fase si ritiene non sussistano le condizioni di sicurezza. «Pur riconoscendo le esigenze manifestate da diverse famiglie e le difficoltà della Didattica a Distanza soprattutto nella Scuola dell’Infanzia e nelle classi iniziali della Scuola Primaria, evidenziano, nel contempo, che proprio nelle fasce più basse di età si incontrano maggiori ostacoli nella gestione dei protocolli sulla sicurezza tanto che molti genitori, timorosi per la salute dei propri figli, già in precedenza avevano preferito non far frequentare loro le attività in presenza», si legge nel documento. «Ci sono, poi, per l’elevato numero di richieste, evidenti difficoltà realizzative dello screening volontario con test antigenici destinato al personale scolastico, agli alunni e alle loro famiglie». Pertanto, ritengono necessario in questa «evitare ogni azione che possa limitare il diritto alla salute degli alunni, delle loro famiglie e di tutti gli operatori scolastici, nonché vanificare in parte quanto fatto sinora per il contrasto della pandemia».


Scarica il documento unitario di: FLC CGIL; CISL SCUOLA; UIL SCUOLA; SNALS CONFSAL; GILDA


Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania durante il suo videomessaggio

IL GOVERNATORE: NESSUNA APERTURA SENZA LE MASSIME GARANZIE. Nel primo pomeriggio la risposta del Governatore è arrivata durante il consueto briefing settimanale sulla situazione dell’epidemia. Vincenzo De Luca ha sottolineato che la data del 24 novembre resta una previsione collegata all’andamento epidemiologico. Rimarcando che la didattica in presenza tornerà solo se accompagnata dalla tranquillità di insegnanti, personale scolastico, studenti e famiglie, si è detto scettico sulla possibilità di una riapertura la prossima settimana. Nelle prossime ore sarà ufficializzata la decisione. Il Governatore ha preso atto delle tante richieste di rinvio delle riaperture che in queste ore si moltiplicano, rivendicando il merito di aver individuato il pericolo ad inizio ottobre.

La sede del Tar della Campania a Napoli

IL TAR HA RESPINTO I RICORSI DEI GENITORI. Martedì scorso con due decreti (n.2153/2020 e n.2161/2020), il TAR Campania aveva respinto i ricorsi proposti da altrettanti gruppi di genitori contro l’Ordinanza regionale n.90/2020, riconoscendone la legittimità «nel quadro di persistente emergenza sanitaria – vieppiù aggravata per la Regione Campania, nelle more inserita in cd. ‘zona rossa». Mentre in due giorni 993 persone si sono sottoposte volontariamente ai tamponi antigenici per la scuola in Irpinia (nell’ambito dello Screening preventivo disposto dalla Regione Campania), a pochi giorni dalla riapertura della scuola dell’infanzia e delle prime classi della primaria questi numeri paiono insufficienti al sindacato, che aderisce ad una linea prudenziale, visti i numeri del contagio in provincia di Avellino, in Campania e in Italia. Di qui, l’istanza di rinviare ad Avellino la ripresa scolastica in presenza, almeno per queste ultime settimane del 2020.


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