Ossigeno liquido nelle farmacie irpine, Federfarma: disponibile per il Covid

"BASTA LA PRESCRIZIONE DEL MEDICO DI BASE O DEL PEDIATRA". Il presidente di Federfarma Campania Mario Flovilla conferma il provvedimento regionale per fronteggiare la carenza delle bombole, ma teme che possano essere prese d'assalto le farmacie al confine con la provincia di Napoli, dove c'è penuria. Intanto, si attende il via per la distribuzione dei test per l'autodiagnosi del coronavirus

L’ossigeno liquido nelle farmacie irpine è disponibile. Sono tutte in grado di erogarlo, dopo l’autorizzazione concessa dalla Regione Campania. Rispetto all’hinterland napoletano, dove da giorni si registrano difficoltà soprattutto con quello gassoso, la provincia di Avellino riesce ad assicurare l’approvvigionamento delle bombole di ossigeno. Ma il rischio è che vengano prese d’assalto le farmacie dei Comuni al confine con le province di Napoli e Salerno. La situazione è descritta da Federfarma Campania, attraverso il suo rappresentante Mario Flovilla. “La Regione Campania ha concesso alle farmacie di erogare l’ossigeno liquido”, offrendo “una valida alternativa alle bombole, che vengono cedute senza un acconto nè una cauzione, così da determinare la penuria che è stata denunciata”, spiega. “Il più delle volte offriamo prestazioni gratuite nelle piccole comunità dell’entroterra, garantendo presidi speculari agli ospedali” aggiunge il presidente di Federfarma. “Il problema delle bombole è sicuramente inferiore in Irpinia rispetto a Napoli, dove i cittadini le tengono per mesi senza restituirle. Però la Regione è intervenuta tempestivamente e possiamo erogare l’ossigeno liquido nei contenitori. Solitamente viene utilizzato solo nelle indicazioni terapeutiche di alcune patologie, ma ora è citato anche il Covid” continua. L’ossigeno liquido può essere prescritto dal medico di base e dal pediatra di libera scelta. “La Regione consente di fare fronte alle richieste, ma la provincia di Avellino non presenta criticità da questo punto di vista”.

“TEST PER L’AUTODIAGNOSI DEL COVID, FARMACIE PRONTE A DISTRIBUIRLO SE AUTORIZZATE”. Qui le farmacie sono ansiose di sperimentare anche i test rapidi. “Come categoria riteniamo di poter affrontare questa situazione, ma c’è una evoluzione continua su questo aspetto. La scelta migliore sarebbe quella dei test molecolari e antigenici. I test sierologici sono utili per gli screening di massa sulla popolazione: con poche gocce di sangue si effettua l’analisi, e se positivo si passa al test molecolare”. L’Istituto Spallanzani di Roma e la Regione Veneto hanno presentato i test che prevedono l’autodiagnosi. “I farmacisti confermano la loro disponibilità: dopo gli ospedali siamo gli unici riferimenti sul territorio. Abbiamo distribuito i vaccini in 24 ore, anche se avevamo appena 11 dosi a farmacia. Questa pandemia sta evidenziando l’importante lavoro svolto dalle farmacie rurali, che rischiano di non sopravvivere” sottolinea Flovilla. Il riferimento del presidente dell’associazione di categoria è alla recente finanziaria licenziata dal Governo Conte.

Palazzo Chigi, sede del governo nazionale

TENSIONE CON IL GOVERNO SULLA LEGGE DI STABILITÀ. “Deve cambiare la remunerazione per le piccole farmacie: con l’introduzione dei farmaci generici e i prezzi diminuiti molti dovranno chiudere. Vogliamo che ci venga riconosciuta la prestazione professionale e una piccola percentuale di ricarico sui medicinali, ma non siamo commercianti” tuona. “C’è bisogno di una riforma della convenzione ferma al 1998, per poter collaborare agli interventi innovativi che ci spettano, come la telemedicina, e altre attività. In qualità di dirigente nazionale della categoria, confermo che il comparto è in fermento. Siamo esacerbati ma manteniamo la responsabilità di non protestare in questo momento” e conclude. “Mentre le farmacie erogano ossigeno liquido e fronteggiano l’emergenza, non si tiene conto delle difficoltà che gravano su di noi”.


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