Ad Atripalda Carmine dona cornetti e brioche: la gente è stremata

Il titolare del Bar Europa promuove una iniziativa benefica per i suoi concittadini che stanno attraversando un momento di difficoltà a causa del lockdown. "Con l'aumento esponenziale dei contagi avremmo voluto chiudere anche noi, ma non è possibile"

Ad Atripalda Carmine dona cornetti e brioche. Ogni sera prima di chiudere la saracinesca del bar Carmine deposita su un tavolo un cesto colmo dei prodotti del bar che sono rimasti invenduti. Così chi ne ha bisogno può prendere e portare a casa in assoluta discrezione. Già con la prima ondata del Coronavirus dal bancone del Bar Europa ad Atripalda Carmine ha potuto constatare un aumento della povertà. Ma con il lockdown attuale la situazione è precipitata. “Chiudiamo presto ma tanta gente che di solito frequentava il nostro bar non viene più. Mancano soprattutto gli operai e altra gente che si guadagna da vivere alla giornata, per questo abbiamo pensato di mettere a disposizione di chi non ha niente i nostri prodotti invenduti” racconta Carmine Battista, titolare del Bar Europa ad Atripalda. “Ogni sera mettiamo un cesto sul tavolo offriamo i prodotti della pasticceria. Già precedentemente consegnavamo dolci al convento delle monache, perchè ritengo che il cibo sia un bene prezioso che non può essere gettato” continua.

Ad Atripalda Carmine dona cornetti ai poveri: “i poveri aumentano”

Alla vigilia del lockdown quindi, Carmine ha proceduto a fare l’inventario nel suo magazzino e ad utilizzare i prodotti a breve scadenza per consumare la giacenza. Anche se la sua attività funziona per il delivery e l’asporto, oltre che per la ricevitoria. “I prodotti della pasticceria restano sempre, e tutte le sere ne facciamo dei sacchetti, che puntualmente una o più persone vengono a ritirare. Ma possono farlo quando tutti andiamo a casa e si preserva l’anonimato. Qualche giorno fa ho ricevuto un biglietto di ringraziamento, e questo mi ha riempito il cuore di gioia”. Le difficoltà che vivono le persone si sono moltiplicate. L’aumento esponenziale delle povertà finirà per mettere in ginocchio l’intero tessuto sociale. “La situazione è drammatica” conferma il titolare del bar. Per questo ad Atripalda Carmine dona cornetti ai poveri.

Piazza Umberto I ad Atripalda

“Se il Governo ci avesse assistito, anche noi avremmo chiuso. L’escalation di contagi registrati ad Atripalda che hanno superato il centinaio di unità ci imporrebbe misure drastiche e rigide per tutti. Saremmo stati volentieri a casa, per garantire una frenata dei contagi, ma non è possibile. Dobbiamo pagare i contributi, lo stipendio ai dipendenti, l’Iva. In questo momento anche l’incasso di 100 euro fa la differenza e ci consente di mettere il piatto a tavola” denuncia. A questo Carmine aggiunge il rischio di contagio a cui è sottoposto, insieme ai suoi dipendenti. “Utilizziamo tutti i dispositivi di sicurezza ma la paura è tanta. Evito da giorni il contatto con i miei genitori perchè temo di metterli in pericolo, e spero vivamente che tutti agiscano con la stessa responsabilità. Nel mio locale si respira un’aria familiare e tengo molto a tutti i miei clienti” conclude.


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