Il Capitano Quintino Russo lascia il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino

Dopo quattro anni in prima linea nel Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino è stato trasferito a capo della Compagnia Carabinieri di Massafra in provincia di Taranto. Numerosi i suoi successi sul campo contro camorra, traffici di droga e reati contro i minori

Il Capitano Quintino Russo lascia Avellino per Taranto. alla guida del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino, è stato trasferito a capo della Compagnia Carabinieri di Massafra in provincia di Taranto. Originario di Mercato San Severino, in provincia di Salerno, ha intrapreso la carriera nell’Arma nel 1997.

Il Capitano Quintino Russo, dopo quattro anni alla guida del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino è stato trasferito a capo della Compagnia Carabinieri di Massafra in provincia di Taranto

IL PROFILO. Due lauree ed una specializzazione in delitti intrafamiliari, inizia il suo percorso professionale da Ufficiale dei Carabinieri nel 2009. Terminato il Corso Applicativo presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, ha ricoperto incarichi di comando alla Compagnia di Triggiano (BA) e, prima di approdare in Irpinia, al Nucleo Investigativo di Bari, ricevendo numerosi attestati di stima e benemerenze. «L’Ufficiale lascerà un segno tangibile della splendida ed esaltante esperienza nel capoluogo irpino, dove ha avuto modo di apprezzare l’onestà, la complessità e la laboriosità della popolazione irpina», si legge nella nota diffusa dal Comando provinciale. «La vicinanza all’Arma di persone fiere, orgogliose e ricche di valori e sentimenti veri ha permesso al suo Reparto di conseguire brillanti risultati.

IN IRPINIA HA CONDOTTO OPERAZIONI CONTRO CRIMINALITÀ ORGANIZZATA, CAMORRA, TRAFFICI DI DROGA, REATI CONTRO I MINORI. L’Arma ricorda i successi conseguiti dal Capitano Quintino Russo sul campo. Molte ed importanti sono state le operazioni condotte dal Capitano Russo, che spaziano dal contrasto alla criminalità organizzata di matrice camorristica, alla tutela delle cosiddette ‘vittime vulnerabili’, fino al contrasto dei reati di materia di stupefacenti (con il sequestro di centinaia di chili di hashish e cocaina). Tra le più importanti si ricordano l’operazione “Bella Primavera” (che ha portato all’arresto dei responsabili di atti sessuali con minori e sfruttamento della prostituzione minorile), l’operazione “Diplomi Falsi” (conclusasi con l’arresto di vari soggetti e funzionari pubblici implicati in un giro di false attestazioni e certificazioni di titoli parascolastici), l’operazione contro la criminalità organizzata (condotta nel Vallo di Lauro, storico scenario di scontro dei noti clan Cava e Graziano) che nell’agosto del 2019 ha portato all’arresto di 5 persone per estorsioni aggravate dal metodo mafioso, gli arresti per sequestro di persona ad Avellino, l’operazione “Partenio 2.0” (che ha portato alla disarticolazione del “Nuovo Clan Partenio”, egemone nella città di Avellino ed in altri comuni della provincia irpina, mettendo alla luce anche un sistema di illegalità nella Pubblica Amministrazione) e, in ultimo, la scoperta dell’autore dell’efferato omicidio di un noto boss di camorra avvenuto questo mese nella Valle Caudina. «Sebbene destinato ad altro prestigioso incarico, necessario per la sua progressione di carriera, Quintino Russo continuerà a sentire forte il legame instauratosi con il territorio e le comunità irpine», si conclude la nota.


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