Giuseppe Rosato: nuovo modello di sviluppo per l’Irpinia

Il capolista di “Fare Democratico - Popolari" nella lista avellinese per il consiglio regionale indica la sua ricetta per evitare la desertificazione del territorio

«Un nuovo modello di sviluppo sostenibile per arrestare la desertificazione in Irpinia», propone Giuseppe Rosato, capolista di “Fare Democratico – Popolari”. Di seguito la sua riflessione.


Un nuovo modello di sviluppo sostenibile contro la desertificazione

di Giuseppe Rosato | capolista ad Avellino di “Fare Democratico – Popolari”

Giuseppe Rosato

Lo sviluppo dell’Irpinia ed il lavoro debbono essere la vera priorità della politica e delle istituzioni. Ma senza una programmazione non si va da nessuna parte. È tempo di definire un nuovo modello di intervento sostenibile, che valorizzi le eccellenze esistenti ed apra nuove prospettive economiche. Il processo di desertificazione e spopolamento in atto rischia di condannare la provincia di Avellino e le aree interne, se non si agisce con determinazione, lucidità e coraggio. Occupazione, opportunità per i giovani e servizi di qualità per tutti i cittadini, sono gli elementi essenziali per invertire la rotta. Non siamo, comunque, all’anno zero: alcune amministrazioni locali hanno avviato iniziative utili ed intelligenti, molti privati hanno coraggiosamente investito in attività legate al territorio, a cominciare dal settore enologico o degli agriturismi, talvolta con sovvenzionamenti pubblici, e c’è una diffusa attenzione nella società civile, nell’associazionismo, nei confronti del modello Irpinia.

Fare Democratico -Popolari. Il simbolo della lista in campo a sostegno di Vincenzo De Luca

Ma occorre fare di più, superando campanilismi ed interessi di piccolo cabotaggio. Serve una trama comune, che tenga assieme tutti questi progetti, spostando in avanti l’orizzonte. Partendo da un’approfondita analisi dei problemi e tenendo conto delle specificità del territorio, bisogna progettare interventi mirati e predisporre agevolazioni per chi intende avviare o potenziare attività imprenditoriali. Così sarà possibile mettere in moto un processo che investa sull’ambiente, sui nostri borghi, sull’enogastronomia, sugli attrattori turistici, ma anche sui servizi di cura alle persone e sui servizi avanzati, coniugando tradizione ed innovazione, funzionalità e solidarietà, per creare un nuovo flusso economico e posti di lavoro. Ci attendono sfide importanti e decisive. La Regione svolgerà una funzione fondamentale nei processi a venire. La politica ed i cittadini, ciascuno per il proprio ruolo, dunque, sono chiamati ad una assunzione di responsabilità. Da ognuno di noi, dipenderà il futuro di questa terra.


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