Si presenta il progetto della Ferrovia Eboli-Calitri da 260 milioni il prossiml 18 agosto. Il collegamento Eboli-Calitri- Pescopagano servirà a unire il Mar Tirreno all’Adriatico ripercorrendo la “strada del grano”. Sarà illustrato il 18 agosto presso la Fondazione G. Orlando di Pescopagano alla presenza del Presidente di Sistemi Urbani – Gruppo Ferrovie dello Stato, Carlo De Vito, invitato a partecipare insieme al Consigliere per il Sud del Presidente del Consiglio Gerardo Capozza, fra gli altri.
Con l’assunzione dell’incarico sul piano di fattibilità del progetto da parte di Ferrovie dello Stato, il parterre territoriale mira a ottenere la garanzia del finanziamento del progetto esecutivo dell’opera, che rientra nelle più ampie politiche di collegamento su ferro delle grandi direttrici con le ferrovie minori ma, soprattutto, aderisce al piano di rilancio del Mezzogiorno annunciato dal Ministro per la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano. All’indomani della sua visita ad Avellino e in provincia, il progetto è stato illustrato nell’aula Giancarlo Siani del Consiglio regionale e adottato dal presidente dei Distretti Turistici campano Vincenzo Marrazzo. Il recupero di una tratta considerata “strategica e importante” incrocia oltre alle strategie di respiro turistico innovativo, anche la politica di riutilizzo del patrimonio ferroviario dismesso.
Il recupero del tracciato e il suo completamento fino a Melfi, interessano tre regioni e tre province. Per questo, all’incontro di Pescopagano saranno presenti anche la presidente del Consiglio regionale campano Rosa D’Amelio, il presidente dei Distretti Turistici della Campania Vincenzo Marrazzo, il vice presidente del consiglio regionale della Basilicata Mario Polese, il deputato Vito De Filippo, dell’amministratore Svim Gianluca Carrabs, il portavoce del comitato promotore Giacomo Rosa e i sindaci di Pescopagano Giovanni Carnevale, di Eboli Massimo Ciriello, di Melfi Livio Valvano e di Calitri Michele Di Maio. Sono proprio i sindaci infatti, coadiuvati dal portavoce del comitato Giacomo Rosa ad evidenziare al Ministro Provenzano che la breve tratta ferroviaria consentirebbe un collegamento rapido con un ingente risparmio per l’ambiente e, la salvaguardia e valorizzazione del sistema eco-ambientale delle Valli del Sele e dell’Ofanto, con un collegamento rapido con l’area industriale di Melfi; ma anche che il tracciato costituisce un ponte infrastrutturale importante per il raccordo con la ferrovia Alta velocità Napoli-Bari; accorcia di oltre 130 km il percorso attuale su gomma per il trasporto (Puglia-Basilicata -Campania -Calabria- Gioia Tauro) sia di prodotti industriali sia soprattutto, delle materie prime agricole per l’agroindustria e per i mercati nazionali e esteri. A questo si aggiunge la possibilità di rivitalizzare il sistema ferroviario già esistente Avellino– Rocchetta, il miglioramento della qualità della vita nei tanti piccoli comuni delle Aree Interne e un freno allo spopolamento endemico per sviluppare opportunità di lavoro.
La ferrovia Eboli-Calitri- Pescopagano- Melfi richiede 35 chilometri di strada ferrata: congiungendo Contursi Terme a Conza della Campania, deve poi proseguire attraverso la ferrovia esistente e già in esercizio Avellino- Rochetta Sant’Antonio all’altezza della Calitri- Pescopagano. Il progetto attraversa Campania e Basilicata, e tre province tra cui Salerno, Avellino e Potenza, per collegarsi attraverso la valle del fiume Ofanto con Rocchetta Sant’Antonio nel foggiano, quindi con la Puglia. Tocca e coinvolge direttamente e indirettamente 38 Comuni: 14 Comuni della provincia di Salerno, 14 Comuni della provincia di Avellino, 10 Comuni della provincia di Potenza. Lo studio di fattibilità riguarda la realizzazione di nuove opere strutturali ed infrastrutturali e la tratta compresa tra Contursi Terme (lavori già iniziati nel 1861) e Conza della Campania per circa 35 chilometri. Il percorso dovrà seguire il tragitto a ridosso della Super Strada Fondo Valle Sele fino a ponte Temete per poi continuare verso Castelnuovo di Conza per il territorio di Laviano e Santomenna. Considerando le tabelle di Rfi, il costo complessivo dell’opera si aggirerebbe intorno ai 260 ml di euro, mentre ad un solo binario elettrificato intorno ai 4/5 milioni di euro.
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