I Vescovi di Irpinia e Sannio al Quirinale da Mattarella: confronto sulle Aree Interne del Mezzogiorno

MONSIGNOR CASCIO: «INCONTRO DECISIVO PER DARE RISONANZA NAZIONALE ALLA CONDIZIONE DELLE AREE INTERNE. In vista del secondo Forum degli Amministratori, in programma nel prossimo autunno alle ore 12 i promotori della «Lettera agli amministratori Mezzanotte del Mezzogiorno?» s’incontreranno a Roma con il Presidente della Repubblica

Questa mattina, 25 giugno i Vescovi di Irpinia e Sannio al Quirinale incontreranno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per un confronto dedicato al futuro delle Aree Interne in Campania e nel Mezzogiorno. Ne dà notizia l’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia attraverso una nota. Saranno ricevuti dal Capo dello Stato: Felice Accrocca, arcivescovo metropolita di Benevento; Arturo Aiello, vescovo di Avellino; Domenico Battaglia, vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti; Pasquale Cascio, arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia; Sergio Melillo, vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia; ad essi si unisce dom Riccardo Guariglia, abate di Montevergine.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

«LE AREE INTERNE DELLA CAMPANIA DEVONO TROVARE SPAZIO NELLA AGENDA DEL GOVERNO». L’incontro è stato promosso in vista del secondo Forum degli Amministratori, in programma nel prossimo autunno dai vescovi promotori della «Lettera agli Amministratori Mezzanotte del Mezzogiorno?».  Al centro dei colloqui «i temi sottolineati con forza nel documento rivolto agli Amministratori». I Vescovi chiederanno al Presidente Mattarella «una rinnovata attenzione ai territori delle ‘aree interne’, questione che non può continuare a restare marginalizzata nell’Agenda di Governo: quello sannita-irpino, infatti, è un territorio povero di popolazione e di risorse, che dopo la pandemia vedrà – facile previsione – aumentare il numero dei poveri. Ironia della sorte, proprio la recente pandemia ha peraltro messo drammaticamente in luce le potenzialità delle aree interne rispetto ai grandi raggruppamenti urbani e alle aree metropolitane».

L’arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, Nusco, Bisaccia, Monsignor Pasquale Cascio

«VESCOVI IN CAMPO PER COSTRUIRE PONTI, NESSUN INTENTO POLITICO». I Vescovi di Irpinia e Sannio al Quirinale «non pretendono, né intendono, sostituirsi a nessuno arrogandosi compiti che non competono loro. Non spetta infatti ad essi formulare progetti di chiara valenza politica, né, ancor meno, programmi». Piuttosto, si legge nella nota diffusa dall’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali, «in risposta a quello che è il loro compito di pontefici, ai quali spetta essenzialmente costruire ponti, intendono proporre un metodo che, anche in politica come in economia, tenga fermo il primato della comunione. E il metodo è quello del camminare insieme, di ‘fare rete, quindi, gioco di squadra, programmando insieme una politica di sviluppo: se riuscissimo nell’intento, tutti ne trarremo vantaggio; in caso contrario, tutti saremo destinati a perdere’ (Mezzanotte del Mezzogiorno?)». Il viatico di questo incontro viene definito positivo. Sono fiduciosi che «l’attenzione e le parole di stima che – nell’udienza concessa agli educatori del seminario di Posillipo nel febbraio di quest’anno – il Presidente della Repubblica ha avuto per la loro iniziativa e per la promozione di un percorso che veda uniti amministratori delle realtà più fragili del Paese, non cadranno nel vuoto».

L’interno del Palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica

«AREE INTERNE DEL PAESE CROCEVIA DI UN INTERESSE NAZIONALE». Nella nota i Vescovi sono convinti che «un serio progetto per le Aree interne avrebbe ricadute positive, anche sul piano economico, per tutta la Nazione. In un contesto dove i rapporti umani sono più forti e stabili che non nei grandi raggruppamenti urbani o – peggio ancora – nelle aree metropolitane –, risultano infatti più facili anche quei legami di solidarietà che in altri contesti lo Stato deve impegnarsi a garantire (non sempre con efficienza né efficacia) con grosso dispendio economico. Nei nostri piccoli Comuni molte persone si prendono cura dei vicini anziani, vigilando su di loro a distanza, come faceva Miriam, la sorella di Mosè, quando il fratello infante, nel cestino, fu affidato alla Provvidenza. Ebbene, quante persone potrebbero vivere in modo più dignitoso e sereno la propria vecchiaia in questi territori (invece che in tante case di riposo…), e quanto beneficio economico ne trarrebbe lo Stato, se vi fosse un progetto serio per rivitalizzare le nostre terre?». In questo quadro, i Vescovi di Irpinia e Sannio al Quirinale si apprestano all’incontro «convinti che il Presidente della Repubblica saprà confortare la loro azione anche con suggerimenti e stimoli affinché essa convinca gli attori dello scenario politico-amministrativo a sperimentare nuove prassi e a praticare finalmente azioni convergenti e, perciò, produttive per il bene delle comunità».

MONSIGNOR CASCIO: «INCONTRO DECISIVO PER DARE RISONANZA NAZIONALE ALLA CONDIZIONE DELLE AREE INTERNE. «Ritengo che questo incontro con la più Alta Carica dello Stato darà risonanza nazionale alla situazione grave e allarmante dei nostri territori, ponendoli in relazione e coesione sociale con le altre aree interne italiane», afferma Mons. Pasquale Cascio, Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia. In questo modo, «le proposte e le risposte potranno avere una progettualità politica e amministrativa condivisa in Parlamento e nell’azione governativa. Il Presidente della Repubblica, quale arbitro e garante delle istituzioni, si fa anche promotore delle concrete aspettative delle popolazioni, ponendole come questioni sociali e istituzionali».


Il Forum

UN ANNO FA IL PRIMO DOCUMENTO DEI VESCOVI E DELLE AUTONOMIE LOCALI. Il 13 maggio 2019 i vescovi della Metropolia di Benevento sottoscrissero un documento dal titolo: Mezzanotte del Mezzogiorno? Lettera agli Amministratori, nel quale mettevano a fuoco il persistente e grave ritardo nello sviluppo delle cosiddette “aree interne”. Rifiutando di aderire alla rassegnazione, come se i giochi, ormai, fossero fatti e l’unica possibilità rimasta quella di un accanimento terapeutico per ritardare, quanto più possibile, la morte dei propri territori, esortavano ad agire non in maniera disorganica o, ancor peggio, scomposta, ma con una progettualità profetica, con “un progetto strategico di lunga gittata che miri a privilegiare l’interesse comune, il quale solo può consentire il benessere di tutti, singole persone come enti locali”. Nei giorni 24-25-26 giugno 2019, si tenne il Primo Forum degli Amministratori Campani, con la relazione introduttiva del prof. Luigino Bruni; intanto, il 12 giugno, Papa Francesco aveva scritto, per l’occasione, una lettera all’arcivescovo di Benevento, nella quale affermava: “La condizione precaria delle fasce più deboli della società richiede da parte di tutti – istituzioni, comunità ecclesiali, realtà educative ed assistenziali – un costante sforzo per chinarsi sulle difficoltà e le sofferenze di tanti nostri fratelli e sorelle, offrendo loro gesti concreti di condivisione e di solidarietà. Auspico, pertanto, che si dedichi ogni energia per ridare speranza alle persone più deboli e bisognose di aiuto, in vista di una società sempre più accogliente, fraterna e a misura d’uomo”. Copia di questi testi e del programma del Forum è stata consegnata al Presidente della Repubblica dall’arcivescovo di Benevento, quando il Presidente è intervenuto all’inaugurazione dell’anno accademico, nel capoluogo sannita, il 28 gennaio 2020.


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