Il Tribunale di Avellino riprende le udienze di separazione, mentre resta fermo il processo civile. Autorizzata solo la celebrazione fìsica di procedimenti di separazione consensuale e divorzio congiunto. Dopo oltre due mesi di chiusura delle aule giudiziarie, con il decreto 82 del 2020 il presidente del Tribunale di Avellino, Vincenzo Beatrice, annuncia l’utilizzo delle aule di udienza dell’area penale del primo piano dell’edificio, per evadere i numerosi procedimenti pendenti di separazione consensuale e divorzio congiunto. Il presidente del foro di Avellino prende atto del miglioramento delle condizioni epidemiologiche nazionali e locali e autorizza la ripresa dei lavori.

Il Palazzo di Giustizia di Avellino, sede del Tribunale e della Procura di Avellino

Il Tribunale di Avellino riprende le udienze solo in parte e soltanto mediante note scritte tramite Pec. I cancellieri in sede si alternano e una buona parte lavora in modalità smart working, così come anche i componenti dell’organico, mentre il vero nodo del fermo dell’amministrazione della giustizia è rappresentato dalle dimensioni delle aule che non sono compatibili con il protocollo di sicurezza e il distanziamento sociale. Per tale ragione le udienze sono rinviate ad ottobre nel migliore dei casi, in altri sono state rinviate ad aprile 2021.

RIENTRATO AL LAVORO IL 70% DEL PERSONALE. Ad oggi è rientrato a lavoro il 70 per cento dell’organico, e le celebrazioni fisiche nell’area penale prevedono un numero assai limitato di udienze, sebbene la stessa Asl di Avellino abbia certificato la compatibilità delle aule del primo piano di 130 metri quadri con il rispetto delle misure sanitarie imposte; senza contare la possibilità di utilizzare i corridoi per sostare. Completamente differente è la situazione nell’area civile, dove le aule sono invece troppo piccole e non offrono lo spazio adeguato per ospitare le udienze. Di comune accordo fra avvocatura e tribunale, in questa fase è stata aperta una corsia preferenziale per le cause più datate che hanno procedimenti ultradecennali oppure che sono in via di conclusione. L’obiettivo è quello di conciliare la graduale riapertura dei lavori, con lo smaltimento dei carichi pregressi. Il protocollo sulla sicurezza infatti, è aperto e flessibile, passibile di modifiche o integrazioni, per assecondare l’evoluzione della curva epidemiologica.


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