Alla IIA di Flumeri 70 al lavoro. Chiesti test rapidi

Rchiamati in sede i lavoratori ad esclusione degli ultra 60enni. La Rsa della Cgil Silvia Curcio: in fabbrica rigoroso protocollo di sicurezza

Da lunedì alla IIA di Flumeri 70 al lavoro per una ripresa della produzione destinata ad intensificarsi. Sono rientrati in fabbrica circa 70 lavoratori, lasciando a casa gli ultra sessantenni e quanti hanno documentato di essere affetti da quelle patologie contemplate dal protocollo di sicurezza. Le fasce protette infatti sono garantite dalla cassa integrazione, assicurata fino alla fine di maggio, mentre gli operai rientrati in fabbrica attendono i test rapidi del sangue così come sono stati garantiti in altre aziende della provincia. L’amministrazione ha già inoltrato la richiesta alla Asl di Avellino ma in attesa di un controllo sierologico dei lavoratori, le Rsa e gli addetti alla sicurezza e al controllo mantengono alta l’attenzione sul rispetto delle prescrizioni elencate nei protocolli, per garantire i lavoratori durante l’orario di lavoro.

Silvia Curcio, rsu Fiom alla Industria Italiana Autobus. Dirigente della Cgil

FLUMERI E BOLOGNA RISPETTANO LE SCADENZE: VANNO CONSEGNATI NUOVI PULLMAN. Alla IIA di Flumeri 70 al lavoro per la scadenza nei tempi di consegna dei pullman programmati. Gli stabilimenti di Flumeri e di Bologna lavorano infatti per onorare le commesse fatte dai Comuni di Roma e Napoli. “Siamo già in una fase avanzata per la consegna dei mezzi, e i ritardi che si sono accumulati non dipendono da noi, ma dal fermo della produzione a causa della pandemia. Chiederemo infatti che non vengano applicate le penali per i ritardi causa di forza maggiore” ha spiegato Silvia Curcio Rsa della Cgil. “Siamo preoccupati perchè non ci sarà nessun test, nè tampone che ci potrà preservare se sfuggiranno le maglie del rispetto del protocollo. Per questo siamo rigidi nell’applicazione delle regole: distanziamento sociale, mascherine, guanti e disinfettanti prima di tutto”, puntualizza.

L’interno della IIA di Flumeri

“DISTANZIAMENTO SOCIALE SOTTO CONTROLLO A FLUMERI, DUBBI IN ALTRE AZIENDE”. “Noi abbiamo la possibilità di rispettare il distanziamento ma in altre fabbriche di automotive non sempre è possibile, quindi il sindacato sta vagliando soluzioni per evitare il sovraffollamento e spalmare le presenze su più turni. Quanto a Flumeri, il rigido protocollo impone di non utilizzare gli spogliatoi, mentre la società De Vizia si sta occupando della sanificazione straordinaria degli ambienti in IIA, oltre alle ordinarie pulizie”. Curcio rileva che molte attività produttive non hanno chiuso i battenti durante il lockdown “anche se non producono beni di prima necessità. Noi chiediamo linee guida uniche per le attività produttive, non possiamo consentire fughe in avanti”. La preoccupazione espressa dalla rappresentante della Cgil provinciale è la debolezza del rispetto delle prescrizioni fuori dagli ambienti di lavoro. Di qui la richiesta di una maggiore e stretta concertazione fra tutti i livelli per sensibilizzare tutta la catena produttiva e commerciale a rispettare le misure di sicurezza e di distanziamento sociale.


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