«Chiudo la Campania al Nord d’Italia». Fase 2, De Luca avverte

«ABBIAMO SALVATO LA NOSTRA GENTE DA CONSEGUENZE TRAGICHE». L'ELOGIO DELL'ASL DI AVELLINO: HA FRONTEGGIATO IL FOCOLAIO DI ARIANO IRPINO. Il Governatore ha fatto il punto sulla situazione dell'epidemia da Covid-19 sul territorio regionale lanciando segnali al Premier Giuseppe Conte e ai Presidenti di Lombardia e Veneto. La linea: verso una riapertura graduale con uscita dall'emergenza per la Fase 2 a metà maggio

Il Governatore Vincenzo De Luca e il Presidente della Lombardia Attilio Fontana alla inaugurazione di Spazio Campania, lo stand regionale inserito all'interno della Bit di Milano

«Chiudo la Campania al Nord d’Italia se si farà ripartire il contagio di coronavirus riaprendo le città troppo presto». Con un messaggio video affidato a Facebook e ripreso dal sito istituzionale regionale il Governatore Vincenzo De Luca avverte il Nord d’Italia, con riferimento ai Presidenti di Lombardia e Veneto. «Se si assumeranno decisioni isolate e soprattutto improvvide in regioni dove il contagio è ancora forte, la Campania chiuderà i suoi confini», ha affermato. De Luca ha rivendicato una lungimiranza che lo ha portato ad adottare con due settimane di anticipo sul Governo nazionale norme stringenti sugli spostamenti e le attività produttive e commerciali. «Abbiamo salvato la Campania», ha detto senza giri di parole, ricordando che i numeri dell’epidemia italiana nella regione più popolosa del Mezzogiorno, la terza d’Italia, sono chiaramente di gran lunga diversi da quelli che hanno martoriato tragicamente altre latitudini del Paese.

Il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi

«NON C’È RIPRESA SENZA SICUREZZA». Il Governatore con pacatezza ma fermezza ha messo in guardia dal far ripartire le attività economiche al di fuori della saggezza e della sapienza che dovrà arrivare dal mondo scientifico. «Serve una ripresa graduale», ma soprattutto «ben organizzata o chiudo la Campania al Nord d’Italia». In questo senso, ha ricordato che la responsabilità di evitare il ritorno del cotonavirus è di tutti, anche dei campani. Di qui il protocollo che sta vedendo a luce in questi giorni, con il contributo al tavolo del confronto con le categorie produttive. A questo proposito, il Governatore ha rivendicato alla Regione Campania una immagine di efficientismo in controtendenza anche con il recente passato. «Efficenza amministrativa,  capacità operativa e concretezza», ha spiegato, sono stati i punti forti di una azione che ha tenuto lontano la pandemia dal cuore sociale della Campania. «Se continueremo così probabilmente saremo i primi in Italia ad uscire dal tunnel». Su ristorazione e librerie ha aperto alla possibilità di caute riprese delle attività, ma la partita è ancora aperta. De Luca vuole evitare aperture troppo frettolose con il rischio di dover poi correre ai ripari con rovinose chiusure dopo una o due settimane.

Nella Task Force Coronavirus in Campania, con il coordinatore Italo Giulivo c’è anche il Delegato alla Sanità Enrico Coscioni

ALLA TERZA SETTIMANA DI MAGGIO CAMPANIA FUORI DALL’EMERGENZA. Ci sono molti ‘se’ ancora, ma il Presidente della Campania prevede l’uscita della regione dall’emergenza per la metà di maggio. Molto dipenderà dai comportamenti delle persone. In questo delicato contesto, le sollecitazioni sulla consegna del cibo da asporto, piuttosto che sulla possibilità di poter tornare a camminare liberamente per le strade dipenderanno dalla responsabilità dei comportamenti. Comunque, arriveranno le mascherine per tutti, in vista della svolta di maggio. De Luca ha invitato tutti i livelli istituzionali nel Paese e nelle regioni a fare meno videoconferenze e a lavorare di più. Uscire dall’emergenza significa prima pensare a tutto, ha spiegato, poi a fare annunci.

Nella foto la manager dell’Asl Maria Morgante, il governatore De Luca e la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio

IL GOVERNATORE PROMUOVE L’ASL DI AVELLINO: HA RECUPERATO LE DIFFICOLTÀ INIZIALI SU ARIANO IRPINO. Nella sua ora abbondante di intervento il Governatore della Campania ha parlato anche della provincia di Avellino, segnatamente di Ariano Irpino. Non ha nascosto le difficoltà e i problemi iniziali, ma ha elogiato l’Asl di Avellino per come è riuscita a venire fuori dalla trincea della zona rossa più preoccupante della Campania, con i suoi attuali 148 casi positivi di Covid-19, senza considerare le 21 vittime (l’ultima in serata ieri)  e la quarantena imposta a 20mila residenti da un mese.


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