
La commissione nominata dall’Ato Rifiuti Avellino si accinge a formulare il parere sulla ubicazione del Biodigestore per l’Irpinia. Oggi, 5 marzo è fissata la riunione, come ha confermato il Presidente dell’Ente d’Ambito, Valentino Tropeano. Si tratta della prima riunione per la commissione tecnica voluta e nominata per la valutazione di ciascuno dei siti candidati ad ospitare il biodigestore, l’impianto di compostaggio per la Bassa Irpinia. Il pool di professionisti avrà la possibilità di esprimersi sulla scelta finale del Comune che dovrà ospitare l’impianto, influenzando la decisione dell’ente d’ambito, che resta comunque autonomo nella scelta.

UN PARERE CONSULTIVO SUL BIODIGESTORE PER L’IRPINIA, MA BASATO SU UN’ANALISI SCIENTIFICA. Compito della Commissione sarà valutare una sede dove ubicare il Biodigestore per l’Irpinia, motivandola, contribuendo con un contributo consultivo al processo decisionale per la individuazione del miglior sito in testa in ultima istanza al consiglio generale, ai Sindaci. Gli esperti riceveranno dall’Ato Rifiuti esclusivamente «un rimborso spese forfettario ed omnicomprensivo individuale». La commissione, presieduta dal direttore generale dell’Ente d’Ambito, Annarosa Barbati, è composta da docenti universitari dell’Ateneo di Salerno: Giovanni De Feo, nominato dal dipartimento di ingegneria industriale; Domenico Guida per il dipartimento di ingegneria civile. Con loro Sergio Barile, componente del Nucleo di valutazione e docente di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Quanto al riassetto del ciclo integrato ambientale, «al momento non è ancora stato affrontato il tema della gestione, nè il rapporto con Irpiniambiente. Affrontiamo le questioni con serenità per arrivare alla gestione definitiva da parte dell’Ato Rifiuti e applicare la legge regionale» ha spiegato il presidente Tropeano.

TRASPORTO E RECUPERO FRAZIONE UMIDA NON DESTINATA A COMPOST, DALLA REGIONE CAMPANIA VIA ALLA GARA DA 4 MILIONI DI IRPINIAMBIENTE. La società Irpiniambiente Spa ha pubblicato un bando di gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di trasporto e recupero in ambito nazionale ed internazionale del rifiuto identificato con codice CER 19.05.01 (rifiuto speciale non pericoloso), proveniente dallo stabilimento di tritovagliatura ed imballaggio rifiuti (STIR) di Avellino. Si tratta della parte di rifiuti urbani e simili non destinata al compost. L’importo complessivo dell’appalto è pari a 4 milioni di euro (oltre IVA), di cui 80mila per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Il criterio previsto dal bando è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa e ‘incarico avrà una durata di 12 mesi.
LO STIR DI AVELLINO. La parte di rifiuti urbani e simili non destinata al compost è una delle due produzioni dello Stir operante a Pianodardine. L’impianto di trattamento meccanico e biologico produce la frazione secca trito vagliata da destinare a recupero energetico e la frazione umida da conferire in discarica, grazie alle due linee di selezione e vagliatura del rifiuto “tal quale”. In questo caso la gara riguarda il trasporto della frazione non destinata al compost. Le offerte e la relativa documentazione devono essere caricate sulla piattaforma https://irpiniambiente.acquistitelematici.it entro le ore 12:00 del primo aprile; mentre le buste saranno aperte il 2 aprile alle ore 10.00. Nel Registro Recupero Rifiuti, il codice attribuito al materiale oggetto di trasferimento dallo Stir di Pianodardine si riferisce a parte dei rifiuti urbani e simili, non destinata al compost. Mentre pubblica i dati e le percentuali relative all’incremento di raccolta differenziata nei Comuni irpini, il braccio operativo della Provincia di Avellino si vede costretta ad affidare il servizio di trasporto e recupero di una parte dei rifiuti. In 9 anni la società registra un incremento del 20% e cita il consolidamento del 71% nel comune capoluogo.
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