Scampia perde una Vela, Napoli Nord sogna una vita nuova

Dopo i primi abbattimenti nel 1997, nel 2000 e nel 2003, il primo degli ultimi quattro insediamenti modulari viene raso al suolo, mentre è in corso la ricollocazione delle famiglie residenti. La soddisfazione del Sindaco Luigi de Magistris e dell'ex Premier Matteo Renzi, il commento critico di Più Europa

Scampia perde una Vela, quella verde, simbolo di Gomorra. È la prima delle ultime quattro destinate ad essere cancellate. In precedenza, nel 1997, nel 2000 e nel 2003 sono state demolite tre Vele del lotto L (Vele F, G, H). Ad oggi, sono stati trasferiti nei nuovi comparti di edilizia residenziale pubblica più di 800 nuclei familiari. Napoli Nord sogna una vita nuova quarant’anni dopo il terremoto che diede impulso alle occupazioni. Realizzato nella seconda metà del secolo scorso, il quartiere confina a sud con Piscinola e Miano, a sud-est con Secondigliano, ad est con il Comune di Arzano, mentre a nord ci sono i Comuni di Casandrino e Melito di Napoli, ad ovest Mugnano di Napoli. Il complesso delle Vele nato dal progetto di Franz di Salvo era originariamente composto da 7 edifici.

Scampia, una delle famose Vele nel noto quartiere di Napoli

Da oggi per quaranta giorni saranno demoliti progressivamente 50 mila metri cubi di cemento su in un’area di 1800 metri quadri. Sono in corso investimenti per 18 milioni rientranti nel «Bando Periferie», cui si aggiungono altri 9 dal Pon Metro 2014- 2020 e 30 milioni del programma «Patto per lo sviluppo della città di Napoli». Altri 50 milioni arriveranno dal governo. È il progetto «ReStart Scampia», che prevede l’abbattimento di tre Vele, con la riqualificazione della cosiddetta Vela B destinata alle abitazioni temporanee e poi a sede della Città Metropolitana. La nuova Scampia sarà disegnata da chi vincerà la gara internazionale di progettazione. Il programma è stato possibile grazie alle iniziative dalla Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Luigi de Magistris e dai governi guidati da Matteo Renzi e Paolo Gentiloni. L’ex premier fiorentino ha commentato su Twitter la notizia dell’abbattimento in corso della Vela verde: «L’abbattimento delle Vele di Scampia è un bellissimo messaggio per Napoli e per tutta Italia. Nessuno ricorderà come è stato finanziato questo intervento (Piano Periferie 2016), ma poco importa. Passano giorni, mesi, anni, poi la verità si fa largo. Viva Napoli, viva Scampia». Per il Sindaco Luigi de Magistris «Scampia batte Gomorra tre a zero: per anni questa zona è stata equiparata a Gomorra invece non è così. C’è stata lotta e dignità dei cittadini di Scampia ed una bella pagina di collaborazione tra Governo e amministrazione».

PIÙ EUROPA: SI PONE FINE AD UN SIMBOLO DELLA INCAPACITÀ DI PROGRAMMARE, OLTRE CHE DELLA CRIMINALITÀ. «Oggi è iniziata la demolizione della prima delle ultime quattro Vele di Scampia, tristemente conosciute in tutto il mondo perché diventate il simbolo di Gomorra. È un giorno storico non solo per Napoli, ma può esserlo, a suo modo, per tutto il Paese. Le Vele non sono state solo il simbolo della criminalità, ma anche il prodotto dell’incapacità di realizzare nuovi centri e non periferie degradate e della miopia con cui è stato progettato lo sviluppo urbanistico», afferma Antonio Santoro, di Più Europa. «Scampia è anche e, soprattutto, altro», aggiunge. «Da anni, associazioni, gruppi e cittadini hanno animato iniziative sociali e culturali da far conoscere e valorizzare. Il tema della rigenerazione urbana, sociale ed economica delle periferie deve essere una priorità per il Sud e per il Paese. È una questione che riguarda la restituzione del territorio alle comunità e dell’opportunità di crescere in ambienti favorevoli allo sviluppo della persona. Il tema non è solo decoro urbano, ma ha a che fare con la risoluzione del problema della marginalità sociale – lì dove si annida la delinquenza e nasce l’insicurezza – e con il futuro dei giovani di oggi e di domani» conclude Santoro.


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