Il Lisipo, Libero Sindacato di Polizia interviene sulla inchiesta della Dda a Napoli, che ha portato agli arresti domiciliari 5 carabinieri e per altri tre militari la sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio per un anno. È frutto di un’indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna. I presunti colpevoli sono accusati di corruzione, omissione di atti d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio. A dare il via alle indagini sono state le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia.
A proposito della inchiesta Dda a Napoli, il Segretario Generale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), Antonio de Lieto, ha dichiarato: «La presunzione di innocenza vale per tutti, ma se le accuse fossero confermate, sarebbe veramente gravissimo e l’immagine dell’Arma dei Carabinieri ne risentirebbe notevolmente», si legge nel comunicato. Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), sottolinea che «sono stati proprio appartenenti all’Arma dei Carabinieri a bloccare ed ad assicurare alla giustizia i militari che si sarebbero macchiati dei reati sopra indicati, e che proprio l’Arma dei Carabinieri, da sempre, agisce rapidamente e fermamente contro chi disonora la divisa che indossa e getta fango sull’intero Corpo». Il Lisipo ricorda che l’ Arma dei Carabinieri «ha fatto del dovere e del rispetto delle leggi e delle istituzioni la sua stessa ragione d’essere». Per queste ragioni il LI.SI.PO., «nell’evidenziare che casi di reati che vedono il coinvolgimento di appartenenti all’Arma dei Carabinieri sono pochissimi, si augura che, se riconosciuti colpevoli, i responsabili in divisa abbiano una condanna esemplare, dal momento che oltre ad aver tradito la fiducia dei cittadini, con il loro comportamento, hanno offeso tutti gli operatori di Polizia che quotidianamente, con tanti sacrifici, rischiando molto spesso la vita, fanno il loro dovere».
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