Il Carnevale di Castelvetere si illumina con i falò di Sant’Antuono

AL VIA LA 50ESIMA EDIZIONE DEL CARNEVALE CASTELVETERESE: L’ALBERGO DIFFUSO SI TRASFORMA IN RESIDENZA PER OSPITARE ARTISTI DA TUTTO IL MONDO. I falò illumineranno il centro storico di Castelvetere sul Calore a partire dalle ore 20. Il programma

Carnevale di Castelvetere in festa per i 50 anni dalla sua fondazione

Il Carnevale di Castelvetere si illumina con i falò di Sant’Antuono venerdì e sabato 17 e 18 gennaio. Al via il programma del Carnevale Castelveterese, che quest’anno giunge alla sua 50esima edizione. Appuntamenti inaugurali quelli dedicati a Sant’Antuono, che tradizionalmente segna l’inizio della tradizionale manifestazione.

Il Carnevale di Castelvetere si illumina con i falò di Sant’Antuono venerdì e sabato 17 e 18 gennaio

I FUOCHI ILLUMINANO IL CENTRO STORICO. I falò illumineranno il centro storico di Castelvetere sul Calore a partire dalle ore 20, quando si comincerà a respirare l’atmosfera del Carnevale. La tarantella itinerante raggiungerà tutti i fuochi accesi per le vie del paese. Sabato 18 gennaio dalle ore 19 falò in piazza Monumento con la Tarantella di Castelvetere, I Picarielli, piccola compagnia di canto popolare, Irpinia Art & Nature Symposium – Maschere e Fuoco, degustazione gratuita di “menesta e pizza” e stand enogastronomici. Il programma è promosso dal Comune di Castelvetere sul Calore in collaborazione con Pro loco Castelveterese e con le altre istituzioni e associazioni del territorio, co-finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del POC Campania 2014-2020, domani (venerdì 17 gennaio).

Carnevale di Castelvetere in festa per i 50 anni dalla sua fondazione

NELL’ALBERGO DIFFUSO LA «RESIDENZA DEGLI ARTISTI INTERNAZIONALI». In occasione dell’inizio del Carnevale, Castelvetere sul Calore ospiterà dal 18 al 21 gennaio la «Residenza per Artisti Internazionali in Irpinia», iniziativa promossa dall’Ente Parco dei Monti Picentini in collaborazione con il Comune di Castelvetere. Gli artisti interpreteranno l’esperienza che andranno a vivere sul territorio, esplorando il folklore e le eccellenze di quest’area: si tratta di Tulin Unganer (Turchia), Viet Thi Kim Quyen (Vietnam), Teoh Siew Choo (Malaysia), Joy Mei Yeh Wu (Taiwan), Latifa Maatoung (Tunisia), Bui Quoc Huy (Vietnam), Umran Carrel (Turchia), Gary Carrel (Usa), Paula Grenfell (Sud Africa), che per tre giorni vivranno pienamente il Carnevale di Castelvetere, tradizione viva sin dal 1683, soggiornando presso l’Albergo diffuso di Castelvetere sul Calore, sotto forma di residenza artistica, dove potranno ispirarsi e riprodurre su tela tramite loro dipinti le atmosfere da loro percepite durante il soggiorno in Irpinia

Il Carnevale di Castelvetere compie 50 anni: 6 mesi di festeggiamenti

NEL GIORNO DI SANT’ANTONIO ABATE IL VIA ALLE FESTE CARNEVALESCHE. Come tradizione vuole, dunque, le feste carnevalesche cominciano il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, con l’accensione dei falò in onore del Santo in tutti i rioni del paese. Sin dall’inizio della storia del Carnevale, i gruppi mascherati (mascarate) davano il via alle feste carnevalesche, allegre comitive in genere composte da un pulcinella che faceva da capo (Capodaballo), addetto alla guida del gruppo, mentre i restanti componenti della compagnia chiamati pulicinielli o canevaletti erano vestiti come meglio potevano, indossando indumenti di ogni sorta, che accoppiavano nel modo più strambo che potevano, anche con camice da notte con cappelli di paglia e mantelli. L’intero gruppo, accompagnato da suonatori chiamati “suoni”, per lo più erano composti da un suonatore di organetto, uno di ciaramella e uno di tamburo, ma potevano essere anche di più. Il gruppo, a ritmo di tarantella, cominciava a ballare vicino al falò nel proprio rione. Il gruppo mascherato del rione Piazza cominciava a ballare vicino al falò nei pressi del municipio, andando ad aggiungersi altri gruppi provenienti dai vari quartieri della fazione: San Giacomo, Cortina, Ripa e Portiello, per dare vita ad una grande tarantella che faceva tappa in tutti i quartieri vicino ai falò. Si dava così inizio alle “ostilità”, lanciando la sfida alla fazione antagonista, “Il Ponte” poi via Roma, che faceva la stessa cosa insieme ai quartieri interessati: Torre – Orticella – Prato – Streppara ecc. La serata finiva quasi sempre in qualche casa del proprio rione, dove veniva preparata una pizza di granturco (ratinio). Finita la serata il gruppo si scioglieva con la promessa di ritrovarsi nelle domeniche che precedevano il Carnevale, in particolar modo il martedì di Carnevale, per la sfilata finale del gruppo del rione.


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