Transumanza patrimonio Unesco, la Rai a Lacedonia per il racconto del mito

Dalle 9.30 agricoltori, imprenditori e gente comune si ritrova nella piazza principale per partecipare al reportage del servizio pubblico. Il promotore dell'evento, il sindaco Di Conza: "Su una tradizione millenaria, la valorizzazione del territorio"

La Rai a Lacedonia stamane per accendere i riflettori sulla Transumanza patrimonio Unesco. Candidata dall’Alta Irpinia al riconoscimento più ambito, patrimonio dell’umanità, la transumanza ottiene l’attenzione dei media nazionali e internazionali in particolare a Lacedonia, individuato come un crocevia storico di questa tradizione. La migrazione stagionale del bestiame alla ricerca del cibo identifica un tratto saliente della storia ultramillenaria europea che passa proprio di qui. Il Comune di Lacedonia apre le porte alle telecamere di Rai Tre per documentare e illustrare uno scorcio di questa cultura, che ancora oggi contraddistingue questi luoghi. A tale proposito sono state invitate tutte le aziende agricole e la cittadinanza a ritrovarsi nella piazza principale, per partecipare all’evento e rendersi protagonisti.

Antonio Di Conza, Sindaco di Lacedonia

A circa un mese dal pronunciamento del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco a Bogotà, l’amministrazione comunale di Lacedonia guidata da Antonio Di Conza celebra l’opportunità di veder riconosciuto il territorio e la sua tradizione di fronte al mondo. La Transumanza Patrimonio Unesco è il primo passo verso lo sviluppo di una politica di valorizzazione del territorio, nel dialogo a maglie strette non solo con i Comuni irpini interessati dal regio tratturo, ma un coinvolgimento ben più ampio, dall’Abruzzo al Tavoliere delle Puglie. “Si tratta di un’occasione unica per Lacedonia, ma lo è innanzitutto per l’Italia e per la Campania, di cui siamo l’unico Comune che ha ottenuto il riconoscimento, grazie alla presenza per percorso solcato dal regio tratturo” ha spiegato il sindaco Di Conza. Si rafforza il patrimonio universale italiano e campano in particolare, che registra la decima “bandierina” e scala la classifica nazionale come prima regione d’Italia per siti ed elementi iscritti nelle liste dei patrimoni culturali materiali e immateriali. La Transumanza patrimonio Unesco si aggiunge dunque alla lista e si posiziona dopo la Dieta Mediterranea, l’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani, le Macchine a spalla di Nola, il Centro storico di Napoli, la Reggia di Caserta, il complesso monumentale di Santa Sofia a Benevento, Pompei ed Ercolano, la Costiera Amalfitana, il Parco Nazionale del Cilento.

Il logo dell’UNESCO

“Noi avevamo i requisiti, ma intendiamo condividere questo risultato con tutti i comuni, per investire sulla progettualità, il turismo e la sensibilizzazione della popolazione al valore dell’etnografia e dell’antropologia, di cui siamo custodi. Il nostro patrimonio rurale è la nostra ricchezza, e su questo possiamo costruire decine e decine di percorsi, a partire dal recupero delle sorgenti. Gli spostamenti del bestiame e la definizione delle rotte erano dettate anche dalla possibilità di abbeveraggio e Lacedonia ha tante sorgenti da recuperare” continua Di Conza. “Vogliamo costruire un brand di prodotti tipici a marchio Unesco e mettere in piedi tantissime iniziative”.

IN PRIMAVERA SARÀ GIRATO UN DOCUMENTARIO SUL TRATTURO. La prima rete menzionata dal sindaco di Lacedonia è stata “Borghi in rete” con Zungoli capofila, con cui intende collaborare per costruire un’ampia mappa progettuale. “Illustreremo alle telecamere della Rai un assaggio del nostro patrimonio, con esposizione di prodotti tipici e una breve illustrazione di quello che vorremmo fare, ma ci siamo riservati di girare un documentario in primavera per entrare nel dettaglio. Il riconoscimento della transumanza è dell’Italia e del mondo, e partendo da Lacedonia abbiamo la possibilità di migliorare e rendere ancora più attraente la nostra regione” conclude. L’antica pratica della pastorizia diventa l’emblema della storia delle migrazioni e dell’umanità in generale: come il bestiame viene trasferito lungo le rotte migratorie del Mediterraneo e nelle Alpi per sostentarsi e per garantirsi una sopravvivenza, così l’uomo si è spostato nel tempo, inseguendo la possibilità di sfamarsi. A Lacedonia, come in altre località, la transumanza si è sviluppata lungo le vie dei tratturi, che testimoniano ancora oggi un rapporto equilibrato tra uomo e natura e un uso sostenibile delle risorse naturali. L’antico tratturo di Lacedonia viene utilizzato ancora oggi per la migrazione del bestiame al cambio delle stagioni, e più di ogni altro sito candidato, è in grado di fornire una testimonianza diretta su una pratica preistorica, le cui radici si mostrano tutt’ora salde.


LEGGI ANCHE:

La transumanza Patrimonio dell’Umanità. Esulta l’Alta Irpinia

ARTICOLI CORRELATI