Direzione Distrettuale Antimafia ad Avellino, confronto in Procura sulla città

Dopo gli gli episodi criminosi delle ultime settimane scambio di informazioni tra i magistrati del capoluogo e quelli della Dda di Napoli guidati dal Procuratore procuratore capo Giovanni Melillo. Lunedì Consiglio comunale straordinario con il Prefetto e le Forze di Polizia

Infiltrazione criminale ad Avellino, vertici Dda in Procura e consiglio comunale straordinario

La Direzione Distrettuale Antimafia ad Avellino per un confronto in Procura sulla città. Una riunione annunciata da giorni per condividere informazioni e inserire i fatti criminosi delle ultime settimane nel più generale quadro di riferimento provinciale. Probabilmente l’occasione per leggere i mutamenti degli assetti della criminalità organizzata rispetto agli equilibri e alla distribuzione tradizionale. Ad attendere i magistrati della Dda il capo della Procura di Avellino, Rosario Cantelmo e il Procuratore Aggiunto Vincenzo D’Onofrio. Imponente lo spiegamento di forze dell’ordine, che hanno presidiato il centro del capoluogo, dove sono arrivati il procuratore capo dell’Antimafia Giovanni Melillo e il procuratore aggiunto Luigi Frunzio. Con loro i procuratori del pool Simona Rossi, Luigi Landolfi, Henry John Woodcock. Da molti anni Avellino non figurava direttamente con i suoi quartieri al centro dell’attenzione per vicende potenzialmente legate alla criminalità organizzata. Era dall’immediato dopo terremoto, negli anni difficili che segnalano il passaggio dalla emergenza post sisma alla ricostruzione in Campania, che non si parlava di strategia antimafia ad Avellino. A questo proposito, al centro del confronto probabilmente qualcosa di più rispetto a quello che gli attentati degli ultimi giorni hanno evidenziato. Al di là degli episodi, come la bomba piazzata sull’auto di un imprenditore, raffiche di kalashìnikov contro veicoli in sosta e una aggressione subita da un assessore comunale, l’attenzione riguarda più plausibilmente gli intrecci tra ambienti diversi, nella città e tra il capoluogo ed altri ambiti, non necessariamente vicini ad Avellino. Ci sono altri avvenimenti di rilievo che hanno interessato la vita quotidiana degli avellinesi e dei cittadini residenti nell’area urbana. Frettolosamente archiviata nel dibattito pubblico, resta l’indagine in corso sull’incendio che ha distrutto la ICS di Pianodardine, per esempio. Un inquietante episodio che ha fatto correre rischi incalcolabili alla città e all’ecosistema, di cui si stanno occupando la Procura di Avellino, il Ministero dell’Ambiente, la Prefettura di Avellino e le autorità competenti a livello ecologico e sanitario, a cominciare da Arpa Campania, Asl Avellino e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, tra gli altri. Infine, ci sono i dossier tradizionali, legati alla infiltrazione nell’economia reale, all’usura, ai traffici di droga e di armi, capitoli destinati ad essere costantemente aggiornati, soprattutto in una fase di forti transizioni in tutti i mondi paralleli del potere, da quello economico e finanziario, quello criminale, come le evoluzioni osservate nella realtà metropolitana di Napoli testimoniano e preoccupano nel Mezzogiorno e nel Paese.

Il rogo ICS nel contesto più ampio di Pianodardine e dell’area industriale. Sono riconoscibili gli stabilimenti della Irpinia Calcestruzzi e della Denso, l’area di servizio e la sede dell’Air Mobilità

IN CONSIGLIO COMUNALE I GRUPPI CONSILIARI A CONFRONTO SULLA EMERGENZA CRIMINALE. Intanto lunedì si recupererà il confronto politico sugli episodi delittuosi ribattezzati dai media ‘emergenza criminale’. Il 7 ottobre alle ore 16 sono attesi in aula anche il Prefetto di Avellino Maria Tirone, il Presidente della Provincia Domenico Biancardi, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e del mondo sindacale e produttivo. Si discuterà di ordine pubblico, certo, ma la presenza delle più alte istituzioni provinciali, delle forze di polizia e delle categorie del lavoro, promettono un ampliamento del confronto.

Il Procuratore della Repubblica di Avellino, Rosario Cantelmo, accanto al Prefetto di Avellino, Maria Tirone

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