Valle del Sabato e Greco di Tufo, Patto di Santa Paolina

«NO AL BIODIGESTORE A CHIANCHE, TRASFERITELO». Riunito il consiglio comunale straordinario, che ha deliberato un appello all'Ato Rifiuti perché trovi una sede alternativa in un'area industriale. Verso un fronte istituzionale esteso all'intera Valle del Sabato

Rino Ricciardelli ai Sindaci: «Protocollo per salvare Valle del Sabato e Greco di Tufo». Il Primo cittadino di Santa Paolina ha ottenuto l’adesione del Consiglio comunale per tutte le iniziative, politiche, amministrative, istituzionali e legali, contro la localizzazione di un biodigestore a Chianche, ha stretto un patto con il Comune di Montefusco, ma soprattutto ha assunto l’impegno di federare i Comuni ricadenti nella Valle del Sabato con l’obiettivo di determinare nuove politiche in sede provinciale e regionale a tutela del comprensorio. L’obiettivo è portare nell’Assemblea provinciale la questione, soprattutto alla luce dell’incendio che il 13 settembre ha messo a rischio la città di Avellino e gran parte del territorio da cui nascono i vini bianchi pregiati d’Irpinia, il Greco di Tufo docG e il Fiano di Avellino docG.

SANTA PAOLINA GUIDA IL FRONTE ANTI-BIODIGESTORE. Il Comune di Santa Paolina da ieri sera si è messo alla testa dell’opposizione istituzionale al Biodigestore. Dal consiglio comunale straordinario è arrivato l’invito all’Ato Rifiuti, perché individui una sede alternativa in un’area industriale. La posizione espressa dal Consiglio è di «assoluta contrarietà alla realizzazione dell’impianto biodigestore a Chianche», ritenendo non accettabile l’ipotesi di localizzare l’impianto di compostaggio «nel cuore dell’area di produzione DOCG del Greco di Tufo». La riunione era stata richiesta dal Sindaco, Rino Ricciardelli, che in aula «ha ribadito l’appello a tutti i comuni dell’area affinché, insieme alle istituzioni provinciali e regionali, facciano fronte comune con Santa Paolina per fermare un progetto che ancora oggi, nonostante la avversione del territorio, è in itinere». Ricciardelli ha tra l’altro spiegato che «non solo è stato detto no al biodigestore a Chianche, ma nella delibera è agli atti la richiesta formale all’ATO Rifiuti di farsi carico, in virtù delle specifiche competenze istituzionali che gli attribuisce la normativa in vigore, della individuazione di una localizzazione alternativa per la realizzazione dell’impianto».

Santa Paolina guida l’opposizione istituzionale al Biodigestore. Riunito il Consiglio comunale che ha lanciato un appello all’Ato Rifiuti

Per il Consiglio comunale di Santa Paolina «l’area va ricercata nell’ambito di quelle industriali esistenti sul territorio provinciale, atteso che il trattamento dei rifiuti è classificato come attività industriale e in quanto tale deve svolgersi nelle aree appositamente previste». Inoltre, ha proseguito Ricciardelli, «abbiamo chiesto all’ATO e alla Regione di verificare anche la possibilità di far fronte alle necessità contenute nel Piano regionale rifiuti, attraverso la realizzazione di un serio piano alternativo di compostaggio comunale o di prossimità, che meglio si addice a un territorio rurale come il nostro». Nel contempo, ha spiegato il Sindaco, Santa Paolina «sosterrà le iniziative istituzionali e legali intraprese dai Comuni interessati in opposizione alla realizzazione del biodigestore a Chianche».

Il rendering del biodigestore di Chianche

ASSE CON IL COMUNE DI MONTEFUSCO. Durante la seduta erano presenti anche il Sindaco di Montefusco, Gaetano Zaccaria, e il responsabile dell’Associazione per la tutela della Valle Del Sabato, Franco Mazza. «La nostra iniziativa ha trovato l’adesione del Comune di Montefusco con il quale da ieri abbiamo avviato una collaborazione permanente anche su altri temi», ha aggiunto Ricciardelli. «I nostri comuni agiranno insieme nel consesso provinciale per arrivare alla definizione di un Protocollo d’intesa per l’intera area della Valle del Sabato, esplicitamente indirizzato ad alleggerire il carico inquinante e i rischi per la salute che gravano sulla valle». Il Sindaco di Santa Paolina ha concluso ricordando la recente vicenda dell’incendio alla ICS, che «ha emblematicamente evidenziato l’enorme rischio che tutti noi corriamo e che dobbiamo scongiurare».


I vigneti del Greco di Tufo

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