Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte

Nei sondaggi Centrodestra e Area di Governo sono testa a testa, mentre è in impennata la popolarità del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che svetta (ma alle spalle dopo il Capo dello Stato Sergio Mattarella, inarrivabile nel gradimento popolare). Mentre continua la polemica tra la Lega e Fratelli d’Italia da un lato, Pd e M5s dall’altro, sulla opportunità di andare al voto, i sondaggi che precedevano la crisi di governo non trovano corrispondenza nelle rilevazioni attuali. Con il Partito Democratico stabile e il Movimento Cinque Stelle in ripresa, si registra il calo del Carroccio, tornato ai livelli delle europee di maggio. Se queste rilevazioni hanno un senso, il partito del voto non è maggioritario in un Paese che sembra invece molto disincantato nel valutare la classe politica. Si può dire che gli italiani sembrano badare al sodo, alla concretezza, chiedono risposte. Valutando i dati di Youtrend, da luglio la Lega ha perso il 4,5 per cento dei consensi (poco meno del consenso che raccolgono gli alleati di Fratelli d’Italia, attestati al 7), mentre crescono i Cinque Stelle con un +3 per cento e il Pd con un +0,9. Sommando l’area di governo il Centrodestra nel Paese rischia di scivolare alle spalle. Non significa molto in termini assoluti, ma spiega che tendenze alla mano il voto degli italiani non è scritto e, sovente, si ricombina e ridistribuisce anche in base a come viene contato (maggioritario misto per le politiche, quota proporzionale, maggioritario comunale, ecc.). Stando a questi numeri tre dati sono però acquisiti. La Lega fuori dal governo ha interrotto la sua striscia positiva impressionante (dal 17 al 34 in un anno), Forza Italia appare ora decisiva nel Centrodestra in caso di elezioni anticipate, lo stile istituzionale incarnato da Giuseppe Conte unisce l’opinione pubblica e la compatta. Per il professore, che si era presentato nel 2018 come un estimatore di Aldo Moro, la presa di distanze dai partiti che lo sostengono gli permettono di affermare un modello politico destinato probabilmente a murare il profilo degli stessi alleati. In un’Europa dove gli estremismi fanno molto rumore, ma non sfondano (come ha dimostrato anche il voto regionale tedesco di pochi giorni fa), l’Italia ripropone in maniera rivista le tendenze degli anni ’70: etica della responsabilità contro antisistema, in questo caso raccolte tutte nella Destra sovranista. In questo Parlamento, ma anche nel Paese che vota, la tradizionale Sinistra antagonista non è più in grado di spostare equilibri.

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana (Foto tratta da quirinale.it)

Messaggio di Mattarella per il 45° Forum Ambrosetti. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al dott. Valerio De Molli, Managing Partner e Amministratore Delegato di The European House – Ambrosetti, il seguente messaggio: «L’avvio della nuova legislatura europea offre l’opportunità di poter definire un programma all’altezza delle aspettative dei cittadini europei espresse con il recente voto, all’altezza dei valori fondanti dell’Unione, per affrontare le sfide che abbiamo di fronte: cambiamenti climatici e demografici, rapide trasformazioni tecnologiche, tensioni politiche e minacce alla sicurezza». Per il Capo dello Stato «all’Unione serve, in particolare, una stretta cooperazione tra istituzioni e Paesi per rilanciare l’integrazione, completare il mercato unico e rafforzare il pilastro sociale», si legge nella trascrizione del Quirinale. «Coesione e crescita sono gli obiettivi ai quali guardare e il necessario riesame delle regole del Patto di Stabilità può contribuire a una nuova fase, rilanciando gli investimenti in infrastrutture, reti, innovazione, educazione e ricerca. Unitamente al rafforzamento del coordinamento delle politiche economiche, utili ad accompagnare le trasformazioni produttive e del lavoro, vanno fatti passi avanti per una fiscalità europea che elimini forme di distorsione concorrenziale e affronti, invece, il tema della tassazione delle grandi imprese multinazionali, per un sistema equo e corretto». Per Mattarella l’Europa unita è un fattore decisivo per dare risposte alle domande globali. «In un contesto internazionale caratterizzato da crescenti rischi e incertezze e dal rallentamento dell’attività economica, anche a causa di inappropriate guerre commerciali, soltanto un’Europa solida e unita sarà capace di contribuire da protagonista al governo dei grandi temi globali. Così come solo la riaffermazione di un multilateralismo fondato su regole condivise e l’apertura degli scambi potranno rilanciare la fiducia». Oggi l’Italia ha una responsabilità decisiva. «L’Italia è chiamata a svolgere, in questo ambito, un ruolo di primo piano, partecipando con convinzione e responsabilità a un progetto europeo lungimirante, sostenibile ed equilibrato, dal punto di vista ambientale, sociale e territoriale. Mentre invio a tutti i partecipanti i migliori auguri di buon lavoro, desidero esprimere l’auspicio che il sistema economico-finanziario colga l’occasione di fornire il suo contributo a questa fase di rinnovamento del progetto europeo».


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