«Il fiume Sabato va tutelato dall’inquinamento con depuratori e impianti», la Prefettura di Avellino chiama Eic e Regione Campania, dopo aver riunito le istituzioni preposte e le amministrazioni locali venerdì 30 agosto, nel Salone degli Specchi della Prefettura di Avellino. Al centro del confronto i dati dell’inquinamento idrico del fiume Sabato, da mesi vagliati da Provincia di Avellino, Arpac e Comuni, a cominciare da Atripalda. «Il confronto è stato stimolato anche dalle segnalazioni pervenute dall’Associazione ‘Salviamo la Valle del Sabato’ che opera sul territorio», ha ricordato una nota della Prefettura. Al tavolo si sono ritrovati «il Presidente della Provincia e i Sindaci interessati dall’attraversamento del corso d’acqua». Con loro «i rappresentanti delle forze di polizia e dei Vigili del Fuoco, della Asl e dell’Arpac provinciale, nonché di Confindustria e dell’Asi». Dalla riunione sono venuti fuori indirizzi precisi per una azione diretta a disinquinare prima e a tenere pulito il fiume. Tra le misure stabilite, «aggiornare la mappatura degli scarichi delle attività produttive, predisponendo una nuova scheda d’indagine, ampliata nella rilevazione di informazioni significative, da distribuire ai Comuni per la successiva rilevazione, ciò per un monitoraggio più dettagliato della tipologia di sostanze utilizzate nel ciclo produttivo, al fine di orientare in maniera specifica le attività di controllo, che saranno pianificate al completamento della nuova mappatura».

Il Prefetto di Avellino, Maria Tirone
«Inquinamento doloso del fiume Sabato». Allarme delle associazioni

«ACCELERARE IL PIANO REGIONALE DI TUTELA DELLE ACQUE» E SBLOCCARE GLI INVESTIMENTI NELLE INFRASTRUTTURE IDRICHE. Le autorità presenti, avendo condiviso l’informazione sulle condizioni attuali del corso d’acqua, e sulle azioni di controllo e di contrasto dei fenomeni illegali, condotte in sinergia dall’ARPAC con il supporto delle Forze di Polizia e in particolare del Gruppo Carabinieri Forestali, dall’analisi svolta e dal confronto scaturitone», hanno deciso di chiedere un intervento della Regione Campania. «L’obiettivo è ulteriore accelerazione dell’iter, già in corso, finalizzato alla adozione del piano regionale di tutela delle acque». In questo contesto, si chiede il finanziamento «di progetti per la costruzione, ovvero l’ampliamento e/o il potenziamento di impianti (collettori, di sollevamento e di depurazione), affinché venga garantito un corretto smaltimento dei reflui, tenuto conto della vetustà, ovvero della inadeguatezza in alcuni casi della rete di collettamento e degli impianti di depurazione rispetto alle mutate esigenze civili e produttive, la cui realizzazione, in prospettiva, potrà concorrere efficacemente alla riduzione dei carichi inquinanti», si legge testualmente.

La sede del Provveditorato agli Studi di Avellino

AVVIARE UNA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE AL RISPETTO DELL’AMBIENTE NELLE SCUOLE. I partecipanti al tavolo prefettizio hanno concordato anche «di promuovere un successivo incontro con l’Ufficio scolastico provinciale, al fine di avviare una campagna di lungo termine di educazione ambientale, mirata sulla tutela delle risorse idriche, la quale preveda una più approfondita conoscenza dei cicli naturale ed antropico delle acque, nonché sui gravi pericoli dell’inquinamento idrico».


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