Ariano Irpino saluta il preside Francesco Caloia, va in pensione

Termina il suo percorso dirigenziale nella istruzione italiana dopo 42 anni di attività.  «Nella scuola ho trascorso gran parte della mia vita: vi sono entrato a tre anni nell’asilo delle suore a Gesualdo, di cui conservo ancora piacevolissimi ricordi, e ne esco da dirigente di una scuola prestigiosa e all’avanguardia quale è il Ruggero II di Ariano Irpino».

Il Presidente dell'Istituto "Ruggero II", Francesco Caloia

di Pietro Palazzo

Francesco Caloia si accommiata da Ariano Irpino, che saluta l’esemplare preside ora sulla soglia della pensione. «Termina la brillante carriera di un uomo d’arte al servizio dell’arte, congedandosi dall’Istituto Ruggero II» dove  «è stato sempre al servizio del prossimo». Il preside Francesco Caloia vive i suoi ultimi giorni di lavoro nella sua amata scuola. Un uomo Un maestro di vita per i tanti studenti, docenti e operatori scolastici che ha incontrato nei suoi quarantadue anni di attività.  «Nella scuola ho trascorso gran parte della mia vita: vi sono entrato a tre anni nell’asilo delle suore a Gesualdo, di cui conservo ancora piacevolissimi ricordi, e ne esco da dirigente di una scuola prestigiosa e all’avanguardia quale è il Ruggero II di Ariano Irpino».

UNA CARRIERA DIRIGENZIALE NELLE SCUOLE DI OGNI ORDINE. Nella sua brillante carriera Francesco Caloia ha diretto tutti gli ordini di scuola, profondendo sempre massimo impegno e totale dedizione, con lo scopo di lasciare sempre le cose migliori rispetto a come le aveva trovate, sia dal punto di vista strutturale che pedagogico didattico e organizzativo. «Con orgoglio posso dire di esserci sempre riuscito, grazie anche al supporto di validissimi collaboratori, quali sono stati negli ultimi anni i proff. Ciccarelli, Ciardulli, Di Furia, Macchiarelli, Di Ieso, Ortu e Maresca – un pensiero devo rivolgerlo anche al mio compianto vicepreside di Reggio Emilia don Raffaele Ferrari Meo-. Considero questo lavoro che ho svolto per ventisette anni un vero e proprio dono, che mi ha consentito di avvicinare persone diverse, per ceto e formazione, persone di nazioni e lingue diverse, docenti, personale ATA, alunni, genitori, sindaci e amministratori vari, giornalisti, parroci, vescovi, docenti universitari, magistrati, artisti, e studiosi vari. Naturalmente ho dovuto abituarmi al volto oscuro di questa professione, contrassegnata da fatiche, rischi, conflitti, contenziosi, vertenze, reclami, sotto la pressione crescente e spesso aggressiva della politica e dell’opinione pubblica, soprattutto degli ultimi anni, da quando alla scuola come istituzione è stato chiesto tutto e il contrario di tutto: generare reddito e rimanere distaccati dai temi dell’economia, aumentare gli iscritti e garantire la qualità, educare e intrattenere, adeguarsi a modelli tratti dall’impresa e quant’altro».

AMORE PER L’ARTE, L’AGGIORNAMENTO, IL VALORE DELLA DEMOCRAZIA. L’aggiornamento continuo, lo stare al passo con i tempi e le nuove tecnologie, l’amore per l’arte sotto tutte le sue forme e per il bello, il valore della democrazia, della libertà di espressione, dell’autonomia scolastica, della libertà dì insegnamento dei docenti, la fusione dei valori laici e cattolici sono stati i punti focali dell’attività del preside Caloia. «Ho condiviso conoscenze, esperienze, visioni e sogni, con molti docenti e con i miei collaboratori, ma il compagno di strada che mi ha accompagnato in questi anni ad Ariano Irpino è stato il prof. Domenico Ciccarelli, che tredici anni fa mi accolse e mi ha accompagnato quotidianamente in questo percorso di crescita umana e professionale. In un mondo contraddistinto sempre più da uno sfrenato individualismo, il prof. Ciccarelli non è stato mai un antagonista ma un amico fraterno, con cui ho condiviso amore, passione e giustizia sociale, guide costanti nei passi della mia esistenza. Grazie ad una condivisa visione abbiamo promosso attività didattiche dove l’antico, il moderno ed contemporaneo devono convivere armoniosamente in una prospettiva futuristica, per dare vita ad una scuola emozionale, dove si potessero esprimere al meglio le varie professionalità dei docenti, un luogo di bellezza accessibile ed accogliente. L’auspicio è che i frutti di questo prezioso lavoro vengano custoditi con cura».

CON CALOIA VANNO IN PENSIONE DOCENTI E PERSONALE DELLA SCUOLA “RUGGERO II”. Insieme al preside Francesco Caloia, in quest’anno scolastico al Ruggero II, terminano l’attività per pensionamento le professoresse Grazia Cardinale, Immacolata Di Ieso, Maria Giovanna Lazazzera, Carmela Melito, Milena Severino, i proff. Michelangelo Ciardulli e Angelo Cuzzone, l’assistente amministrativo Antonio Di Lauro e del collaboratore scolastico Antonio Ciruolo. «Non è facile trovare le parole giuste per descrivere il senso del dovere e la professionalità che ha caratterizzato la presenza nel nostro Istituto di ognuno di loro, la discrezione e l’impegno di essere donne, uomini, docenti e operatori all’interno di questa istituzione scolastica. Avete sempre dato il massimo di voi stessi nel difficilissimo mestiere dell’insegnamento e della formazione degli uomini, una funzione educativa che vi ha visto guidare tanti giovani sulla via del bene e dell’onestà, contribuendo alla crescita di una società più libera e democratica . Avete visto generazioni di ragazzi, crescere, cambiare di ciclo in ciclo, avete visto mutare le loro richieste, i loro bisogni, il loro mondo. Le loro vite sono state in qualche modo anche le vostre. Questo credo sia quella parte speciale del lavoro a scuola: crescere con i giovani e grazie ai giovani. In fondo è quello che ancora oggi, sfidando tutte le intemperie che gravitano sul nostro mestiere, ci gratifica”. Il preside Caloia nel corso della sua carriera scolastica ha sempre portato avanti progetti legati al mondo dell’arte nelle sue molteplici sfaccettature. “Quale sostenitore dell’educazione artistica in ogni sua forma, come, pittura, letteratura, musica, poesia, scultura, spero che continuiate a operare nel solco dei miei insegnamenti, tenendo in alta considerazione il valore educativo dell’Arte, sulla scia del rispettoso ossequio per l’antico, ma almeno con una curiosa simpatia per il moderno ed il contemporaneo».

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