La vertenza Whirlpool coinvolge mille e 300 persone in Campania e si prepara ad affossare in maniera drammatica la già fragile e precaria economia locale della provincia di Avellino. Dopo l’assemblea nazionale convocata ieri presso gli stabilimenti di Via Argine a Napoli, sindacati, imprenditori dell’indotto e dipendenti si sono compattati intorno alla decisione di marciare alla volta di Roma e adunarsi nei pressi del Ministero per lo Sviluppo Economico.
Questa mattina partiranno due pullman da Avellino, con a bordo i 51 lavoratori della Scame Med dell’area industriale di Sant’Angelo dei Lombardi e l’imprenditore Lello Centoletti, e i lavoratori di Montoro e Forino della Cellu Block e della Pavell. Sono attesi a Napoli, dove raggiungeranno gli altri sette pullman previsti con a bordo le maestranze della Whirlpool di Napoli.
La tensione è alle stelle. La richiesta che le rappresentanze sindacali esporranno al vice premier Luigi Di Maio e titolare del Dicastero è quella di ottenere garanzie dall’azienda statunitense di rispettare l’accordo siglato nell’ottobre del 2018. L’accordo sottoscritto con il Governo prevede infatti la garanzia degli ammortizzatori sociali e una serie di investimenti con aziende del gruppo, oltre che la garanzia di mantenere l’occupazione stabile al dicembre 2021.
La scorsa settimana invece, in una assemblea sindacale con le Rsu spunta una slide mostrata dai vertici aziendali, in cui lo stabilimento di Napoli risulta cancellato. Una notizia che ha sconcertato sindacati e Rsu, tanto da abbandonare l’assemblea.
Le tre aziende irpine coinvolte, intanto, sono nate per servire la Whirlpool e lavorano esclusivamente per contro dell’azienda statunitense che ha sede a Napoli. In una mail giunta agli uffici dell’azienda di Napoli, Whirlpool Italia chiarisce di avere ceduto gli stabilimenti di Via Argine come ramo d’azienda a Whirlpool Napoli, ma gli imprenditori impegnati nell’indotto non conoscono nè l’identità di chi potrebbe subentrare, nè il settore merceologico.
“Se il nuovo gruppo industriale che ha rilevato gli stabilimenti dovesse produrre cappelli, noi che produciamo lavatrici non avremo alcuna ragione per continuare a produrre. Per noi non c’è futuro” spiega Lello Centoletti imprenditore di Sant’Angelo dei Lombardi alla vigilia dell’incontro a Roma. “L’incontro con il Ministro Di Maio per noi sarà illuminante e ci aiuterà a capire meglio come stanno le cose e come fare per arginare una crisi che si preannuncia devastante per l’intera Campania” commenta. “In questa vertenza siamo tutti vittime della decisione della casa madre. Siamo sullo stesso piano: circa mille e 300 persone- e quindi famiglie- fra imprenditori e lavoratori” conclude.
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