Avellino nel club dell’Alta velocità. Grassi (M5s): sull’accesso diretto deciderà il Governo. Irpinia pronta alla battaglia

Il Senatore Pentastellato rassicura sul buon esito della pratica: si realizzerà il collegamento. Ma il territorio boccia la stazione di interscambio. Nel capoluogo si chiede l'accesso diretto come unica opzione possibile per valorizzare la vocazione ferroviaria ultra centocinquantennale della città.

L’accesso diretto di Avellino all’alta velocità ferroviaria attraverso lo snodo di Codola sarà deciso dal Governo nelle prossime settimane. Lo fa sapere con una nota, il Senatore del Movimento 5 Stelle Ugo Grassi che interviene nelle polemiche suscitate dalle anticipazioni di stampa a proposito delle modalità progettuali. Secondo queste indiscrezioni sarebbe stato già deciso di connettere la ferrovia di Avellino con l’alta velocità attraverso una stazione di intercambio. Questa soluzione di fatto imporrebbe ai viaggiatori il cambio di treno.

Il senatore dell’M5s, Ugo Grassi

“Rete Ferroviaria Italiana ha rilasciato lo studio di fattibilità per connettere la linea regionale Benevento-Avellino-Salerno all’alta velocità. E’ un grande successo – dichiara il senatore Ugo Grassi (M5s) – che finalmente RFI valuti di sottrarre Avellino (ma allo stato anche Benevento, almeno fin quando non sarà pronta l’AV Napoli Bari) all’emarginazione ferroviaria”, si legge nel comunicato di Grassi.

“Lo studio mette a confronto due soluzioni: una di interconnessione diretta tramite una bretella; l’altra comprensiva di una stazione di interscambio”, prosegue Grassi. “Sebbene già possa dire che preferisco la soluzione diretta, in entrambi i casi siamo di fronte ad una svolta epocale, che si deve allo sforzo di questa maggioranza ed in particolare del M5S che ha raccolto idee e spunti provenienti da più parti politiche”. Il Senatore ricorda inoltre, “anche per rispondere a chi vede il bicchiere mezzo pieno, che comunque l’ultima parola spetta al Governo ed alle commissioni lavori pubblici che dovranno, nei prossimi mesi, esprimere la loro opinione circa la soluzione da preferire”. E conclude: “La verità è che il governo del cambiamento affronta per la prima volta in modo serio il problema dei trasporti ferroviari. La pubblicazione di questo studio, va sottolineato, non sarebbe stato possibile senza l’appoggio, il sostegno e l’impegno dei colleghi della commissione Lavori Pubblici del Senato, Mauro Coltorti, Agostino Santillo e Sabrina Ricciardi. Si tratta di una vittoria importante sul fronte dei collegamenti per la Campania tutta”.

I COLLEGAMENTI OGGETTI DELLO STUDIO NEL PATTO DELLA CAMPANIA SIGLATO NEL 2016 DA RENZI E DE LUCA. L’intera infrastruttura oggetto dei provvedimenti descritti è frutto del Patto della Campania siglato nell’aprile 2016 dal Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e dal Governatore De Luca presso la Prefettura di Napoli, presente il Ministro per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti. Nel progetto in fase avanzata di realizzazione, era compreso anche lo snodo di Codola. Su iniziativa dell’associazione In Loco Motivi di Avellino, la cui proposta è stata ripresa dalle diverse testate irpine, si è ipotizzato un collegamento tecnico di 1 km fra il binario avellinese e quello salernitano attraverso Codola. Una stazione di interscambio appare del tutto superflua rispetto alla configurazione attuale dei binari. La proposta originaria dell’associazione In Loco Motivi infatti, non intende semplicemente rendere l’alta velocità accessibile agli avellinesi, ma punta a far diventare la stazione di Avellino città uno dei termina nazionali dell’Alta Velocità. Ciò è possibile perchè grazie al lavoro del Governo nel 2016 e agli sforzi della Regione Campania e soprattutto di Rfi, la stazione ad elevata tecnologia e automazione di Avellino oggi controlla una rete di binari già omologati per l’alta velocità. Quindi, in discussione non ci sono opere faraoniche, ma un solo chilometro di binari, che con poca spesa e grandissimi benefici consentono anche a Benevento di aprirsi una strada all’alta velocità alternativa a quella già utilizzata. In definitiva non ci sono due opzioni, ma solo una, fatto salvo volere spendere dei soldi non previsti e di dubbio profitto sociale. Su questo punto l’Irpinia si prepara alla stessa battaglia contro il Governo, che l’ha vista prevalere sul proprio diritto di avere una stazione di alta capacità fra Grottaminarda e Ariano.

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