Il prof. Capasso al Biogem con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita ai laboratori durante il Meeting "Le 2 Culture" nello scorso mese di settembre. Con loro il Presidente del Centro di Ricerca, Ortensio Zecchino e, sullo sfondo, il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca

Al Biogem di Ariano Irpino il prossimo 27 aprile convegno dedicato alla nefrologia, al centri del quale si discuterà, tra l’altro, della interazione rene-cervello.

Al centro dei lavori “il lato dimenticato della insufficienza renale cronica (IRC), anche negli stadi iniziali, causa della riduzione della capacità cognitiva cerebrale”, spiegano gli organizzatori. “La Insufficienza Renale Cronica (IRC) viene sempre più riconosciuta come malattia sistemica”. Interessando non solo il rene, ma anche altri organi: cuore, polmone etc., si osserva, “negli ultimi anni è stata riscontrata una inedita associazione tra le disfunzioni cerebrali e le malattie renali: nuovi dati dimostrano che la IRC, anche negli stadi iniziali, determina riduzione della capacità cognitiva”.

La questione è stata approfondita da un recente articolo del professore Giovambattista Capasso, pubblicato su NDT, che riassume le evidenze in questo campo. “Il legame esistente tra le disfunzioni cerebrali e la insufficienza renale in fase avanzata fu identificato per la prima volta nel 1930. Gli esperti fanno riferimento alla ‘demenza da dialisi’ o ‘encefalopatia uremica’. Invece oggi sappiamo che lievi menomazioni cognitive (MCI) potrebbero già essere presenti negli stadi precoci della IRC, interessando circa un paziente su due affetto da IRC (la diffusione varia negli studi dal 30% al 60%)”.

Per Capasso, “diversamente dalle altre forme di ‘demenza’, la MCI legata alla IRC non è connessa all’età, e quindi e indipendente dall’ordinario processo di invecchiamento. Invece essa peggiora in seguito alla riduzione della velocità di filtrazione glomerulare (GFR) dei pazienti, ossia con il peggioramento della funzione renale – quanto più basso è il GFR, tanto più è alto il rischio di essere affetti da invalidità cognitiva”.

In questo quadro, “la patogenesi appare complessa, poiché coinvolge una varietà di fattori oltre alle patologie vascolari – la più frequente causa scatenante della classica demenza nelle persone più anziane. La dialisi non arresta il processo di declino cognitivo; si ipotizza che i fattori non completamente corretti dalla dialisi, come ad esempio la rimozione delle medie molecole, l’iperparatiroidismo secondario e l’anemia, potrebbero favorire il processo di invalidità cognitiva”.

IL TRAPIANTO DEL RENE CONTRASTA IL DECLINO COGNITIVO. “Una scoperta interessante è costituita dal fatto che il trapianto di rene sembra rallentare il declino cognitivo”, spiega il Professore Giovambattista Capasso, uno degli autori dell’articolo recentemente pubblicato su NDT, il giornale ufficiale della Società Europea di Nefrologia. “Tutto ciò mette in evidenza l’importanza del trapianto, poiché attualmente non disponiamo di altre strategie di intervento, una volta effettuata la diagnosi di IRC nei pazienti”.  Purtroppo si rileva una scarsità di cure, che “costituisce il motivo per cui non esiste un controllo routinario delle MCI nei pazienti affetti da IRC. Gli autori dell’articolo enfatizzano che il declino cognitivo rappresenti una delle principali manifestazioni del danno cerebrale che si associa chiaramente al declino delle funzioni renali”. Inoltre, “altre manifestazioni includono disturbi del sonno e depressione, entrambi presenti nei pazienti affetti da IRC”. Quindi, si conclude che “la insufficienza renale cronica costituisce una patologia che interessa tutti gli organi, compreso il cervello. Questa interazione non è stata molto studiata, ma le nuove tecnologie che oggi vengono utilizzate nelle neuroscienze, come ad esempio la risonanza magnetica funzionale, la trattografia, il microscopio a due fotoni, certamente permetteranno di allargare le nostre conoscenze sulla patogenesi delle MCI, in modo da rendere possibile l’identificazione di nuove potenziali cure”, spiega il Professor Capasso.

LE PATOLOGIE DEI RENI CAUSANO DANNI AD ALTRI ORGANI. “Fino a quel momento, dobbiamo essere consapevoli del fatto che la IRC è una grave patologia che colpisce non soltanto i reni, ma anche altri organi incluso il cervello – anche nei suoi primi stadi. È questo il motivo per cui dovremmo rafforzare le strategie di prevenzione della IRC e incrementare la consapevolezza che tale patologia, è molto più grave di ciò che si pensa” aggiunge il Professor Carmine Zoccali, presidente della Società Europea di Nefrologia.

IL RAPPORTO PATOLOGICO TRA RENI E CERVELLO AL CENTRO DEL FOCUS PROMOSSO DAL BIOGEM. Di questa problematica si discuterà durante il convegno “Le Eccellenze in Nefrologia: Presente e Futuro” che si terrà a Biogem, sabato 27 aprile. Il convegno, organizzato dal prof. Giovambattista Capasso, ordinario di Nefrologia presso la Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e Direttore Scientifico di Biogem affronterà altri importanti temi in campo nefrologico.

PROGRAMMA DEL CONVEGNO PROMOSSO AL BIOGEM DAL PROF. CAPASSO | Scarica la brochure

Uno scorcio dell’ampio centro di ricerca con campus universitario del Biogem di Ariano Irpino

“Il meeting è stato ideato come occasione per riunire colleghi nefrologi di provata esperienza e giovani dal futuro brillante” sottolinea il prof Capasso. “Quest’anno avremo il gotha della nefrologia europea; infatti accanto al presidente in carica della Società Europea di Nefrologia, prof. Carmine Zoccali, sarà con noi il prof. Christoph Wanner, da poco eletto prossimo Presidente della Società. A parte l’autorevolezza degli speakers abbiamo anche delineato un programma di grande rilievo clinico-scientifico che certamente merita tutta l’ attenzione dei ricercatori e clinici irpini”, afferma Capasso.

“Il convegno si terrà nella prestigiosa cornice di Biogem, un istituto di ricerca sempre più leader nel campo della medicina traslazionale con particolare attenzione alle malattie renali”.

Giovambattista Capasso, ordinario della Seconda Università di Napoli, presidente del comitato scientifico del Congresso europeo di nefrologia del 2021, che radunerà a Berlino circa 12mila ricercatori provenienti da tutto il mondo

RICONOSCIMENTO EUROPEO PER IL PROF. CAPASSO. “Il Consiglio direttivo della società Europea di Nefrologia ha eletto il Prof. Giovambattista Capasso Chairman del Comitato Scientifico del Congresso europeo che si terrà a Berlino nel 2021 e radunerà circa 12 mila ricercatori provenienti da tutto il mondo. Inoltre, il Prof. Giovambattista Capasso, Ordinario di Nefrologia presso la Seconda Università degli Studi di Napoli e Direttore dell¹Area Genetics and Translational Medicine di Biogem, è risultato primo eletto nel Council della Società Europea di Nefrologia durante il Congresso Era-Edta, tenutosi a Vienna.


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