Montoro, scontro sulla Cartiera nel Pip. Decide la conferenza dei servizi

MONTO BENE COMUNE CONTRO IL CONTRATTO DI SVILUPPO DA OLTRE 46 MILIONI. Oggi 28 marzo le parti interessate al rilascio dei pareri riunite al tavolo convocato dalla Regione Campania sull'autorizzazione integrata ambientale per un programma produttivo che supera i 46 milioni di euro. L'Amministrazione ritiene importante il progetto, potenziale volano per stimolare anche altri investimenti

A Montoro si attende l’esito della Conferenza dei Servizi convocata per oggi, giovedì 28 marzo, dalla Regione Campania. Al vaglio il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale relativa alla realizzazione di una Cartiera all’interno del Pip di Montoro nord.

Giunge al momento della verità lo scontro politico che in questi anni ha accompagnato la realizzazione dell’intervento fin dal 2017, quando il programma è stato inserito all’interno di un Contratto di Sviluppo finanziato dal Ministero dello Sviluppo.

Sono decisi a dire la propria al tavolo indetto dalla Regione anche i rappresentanti di Sinistra Italiana e Montoro Bene Comune, che portano avanti la battaglia per contrastare l’intervento, da loro ritenuto incompatibile con l’area interessata, a differenza della Amministrazione comunale, che valuta positivamente l’investimento approvato e supportato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

L’INTERVENTO PRINCIPALE. La Cartiera è ubicata all’interno di un’area che si estende per 100mila metriquadri tra le contrade di Chiusi e Torchiati, all’interno del Piano di Insediamento Produttivo a nord della città. Beneficia di un ‘Contratto’ che ammonta a 46 milioni di euro, di cui 34,8 concessi in agevolazione, per «favorire l’ingresso del marchio nella grande distribuzione organizzata, attraverso la riorganizzazione della logistica aziendale e l’incremento dell’attuale capacità produttiva», come recita la scheda aziendale.


Il depliant che illustra i Contratti di Sviluppo 4.0 varati dal Ministero dello Sviluppo Economico nel 2016, contenente le aziende ammesse al finanziamento

#SVILUPPO 4.0 | I NUOVI CONTRATTI DI SVILUPPO | 2016 | Scarica il pdf


Mentre l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Mario Bianchino considera molto importante questo investimento, ritenendolo un volano per l’intero sviluppo del Pip, dove si attiveranno venti aziende, per Renato Siniscalchi, esponente di Sinistra Italiana – Montoro Bene Comune,  “la zona oggetto dell’intervento è inadatta per i suoi fragili equilibri ecologici”‘, come scrive.

«Il comprensorio solofrano-montorese è una zona ad alto rischio ambientale per l’alta concentrazione di concerie, per la presenza del torrente Solofrana, che concorre a fare del Sarno uno dei fiumi più inquinati d’Europa», spiega, ed ha «ha un fragilissimo equilibrio idro-geologico». In questo contesto, prosegue, «non ci pare particolarmente lungimirante autorizzare un mega impianto».

Questo gruppo vede innanzitutto negativamente la stessa idea di un Piano di Insediamento Produttivo, per i “100mila metriquadri di suolo consumati per sempre, mentre nella vicina area di Solofra vi sono impianti e zone ampiamente sottoutilizzate per la crisi del settore conciario”. E considera troppo alto l’impatto dello stabilimento in oggetto. La Cartiera avrebbe “un fabbisogno idrico di 470mila metricubi all’anno, pari al consumo medio di 4mila abitanti circa, ciò senza il supporto di alcun bilancio delle risorse idriche, in soldoni senza sapere bene se la falda possa sopportare un tale prelievo”, spiega Siniscalchi, secondo il quale “l’impianto produrrebbe 360mila metricubi annui di acque reflue dalla produzione, che non si capisce  ancora se andranno nel depuratore”.

I rilievi del gruppo Montoro Bene Comune sono anche urbanistici. “L’impianto sta sorgendo in una frazione che nel frattempo ha avuto anche un sensibile  sviluppo della zona residenziale, con abitazioni a pochi metri dalla fabbrica, per cui questo lembo di territorio è un vero pasticcio”. A tal proposito, Siniscalchi auspica quanto prima il superamento dell’attuale coesistenza dei due piani regolatori adottati prima della fusione tra Montoro Inferiore e Superiore, per fare ordine sulle diverse previsioni che in diversi casi possono produrre contraddizioni.

Nella fattispecie, Siniscalchi vede una discrepanza tra le attività industriali previste nel programma in fase di autorizzazione e quelle proprie del vecchio Pip prorogato, cioè terziario, industria leggera e servizi.

Gli uffici della Regione Campania ad Avellino

La conferenza dei servizi ha proprio lo scopo di recepire i pareri delle autorità competenti, stabilendo il destino del programma. Il 28 marzo ad Avellino si annuncia l’esame finale per un progetto che il Ministero ha avallato ormai da due anni. Al di là dell’esito di questo programma di investimenti, sul Pip tuttavia non si tornerà indietro, alla luce delle altre imprese pronte ad scommettere su questa piattaforma, come il Sindaco Mario Bianchino, ha recentemente dichiarato in una intervista rilasciata a Nuova Irpinia.


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