«Bisogna creare un nuovo clima politico, rilanciando il progetto del centrosinistra ed elaborando una strategia di intervento per la Città all’altezza delle difficili sfide che abbiamo di fronte». E’ quanto afferma Ida Grella, dirigente di Area Dem ed ex capogruppo dei Democratici a Piazza del Popolo.

Il dibattito per le elezioni amministrative, soprattutto nel capoluogo, entra nel vivo. Quale linea intende seguire il Pd?

«Sono convinta che in virtù del nuovo corso intrapreso (Leggi l’articolo), il Pd debba dare segnali di apertura a ciò che si muove sui territori. Il dialogo con chi condivide valori e metodi amministrativi è il punto di partenza, non solo per le elezioni di Avellino, ma in generale per tutti i Comuni chiamati al voto. La situazione politica che si è venuta a creare nel Paese, con il governo di Lega e Cinque Stelle, poi, dovrebbe indurci a trovare con gli altri partiti del centrosinistra e con le realtà sociali progressiste le ragioni che ci uniscono, superando le differenze, senza annullarle».

La platea del centro sociale alla prima adunata di Controvento per la riedizione del Centrosinistra ad Avellino

Non appare, comunque, un percorso facile.

«Sì, effettivamente non è un percorso semplice, ma questo non significa che non sia realizzabile e soprattutto che non valga la pena tentare. La politica è innanzitutto confronto e comunque credo che si tratti di una sfida importante, per rilanciare un ragionamento complessivo sulla costruzione di un’alternativa alle tendenze regressive e demagogiche in atto, i cui effetti negativi sul Paese sono ben visibili da tutti. Per quel che riguarda la città di Avellino e più in generale la nostra provincia c’è bisogno di unire le energie per creare le condizioni di un progetto di largo respiro, che guardi al futuro, ma allo stesso tempo dia risposte alle emergenze».

Quali saranno i prossimi passaggi che il Pd metterà in essere?

«Abbiamo partecipato e continueremo a farlo all’iniziativa organizzata dall’associazione Controvento. Discutere è già di per sé un fatto positivo. Il Pd ha poi convocato una propria iniziativa per lunedì per contribuire all’individuazione di un percorso e di una proposta operativa per una coalizione di centrosinistra».

Qual è il metodo amministrativo su cui puntare come coalizione per il rilancio di Avellino?

«E’ innanzitutto opportuno fare una riflessione su quanto successo rispetto alla situazione finanziaria del Comune e sulle scelte operate dal commissario straordinario, Priolo, e dai suoi collaboratori. Il Piano di rientro smentisce le Cassandre che in questi mesi, senza conoscere cifre e fatti, davano per scontata la dichiarazione di dissesto dell’ente, in particolare i Cinque Stelle, che hanno portato avanti una campagna di disinformazione e di avvelenamento del clima politico, tacciandoci non si capisce bene di quali presunte colpe. In realtà, invece, come ha riconosciuto anche il vertice commissariale, l’amministrazione comunale, guidata da Foti, aveva già avviato misure di risanamento, i cui effetti sono avvertiti».

Adesso da dove si riparte?

«Mettendo al centro la trasparenza amministrativa e dando valore alla questione morale in politica. Un punto programmatico che merita attenzione è quello dell’ambiente e della gestione dei rifiuti urbani. Dopo che è stato recuperato il divario che si registrava, rispetto a realtà che sono più avanti, nella raccolta differenziata, grazie ad un nuovo contratto attivato dall’amministrazione di centrosinistra, bisogna spingere ulteriormente verso questa direzione e chiudere il ciclo integrato, con la realizzazione degli impianti necessari sul territorio irpino. Ma ovviamente c’è anche dell’altro».

Dica pure…

«Mi riferisco, ad esempio, alle scelte urbanistiche e all’esigenza di modificare, almeno in parte, il Puc. Un intervento che abbiamo cercato di realizzare, ma non siamo riusciti a concretizzare, a causa della levata di scudi incontrata. Una pagina che non possiamo dimenticare. Nel bene o nel male il Pd ha dimostrato senso di responsabilità».

Piazza del Popolo nei pressi dell’ingresso al Palazzo degli Uffici. Sullo sfondo la torre dell’orologio

Andrà, quindi, definito un programma condiviso con gli alleati.  

«Allargare il campo significa anche condividere scelte ed azioni amministrative. Dopo le difficoltà degli scorsi anni, va ricreato un clima che consenta una collaborazione amministrativamente proficua. Per essere alleati bisogna rispettarsi. Non può esserci soltanto la critica nei confronti di chi ha rivestito ruoli. In tutto questo tempo, la demagogia e la dietrologia sono state utilizzate e cavalcate da molti. Non solo in politica, ma anche nell’informazione».

Intanto, nel partito come procede il confronto interno ed il tentativo di giungere ad una gestione unitaria del Pd?

«Area Dem sta partecipando al tavolo di lavoro sulle amministrative, al quale siamo stati invitati dal segretario provinciale, Giuseppe Di Guglielmo, con disponibilità e spirito di servizio, per seguire le vicende di tutti i 46 Comuni al voto. Ci aspetta un lavoro molto impegnativo».


LEGGI ANCHE:

Centrosinistra, il Pd avvia la fase costituente con Annunziata

 

 

 

ARTICOLI CORRELATI