Novolegno “chiude in anticipo”. Convocato Fantoni al Mise: c’è la data

Il Ministero per lo Sviluppo Economico convoca il vertice risolutivo per il 9 aprile, e il sindaco Tropeano promuove il secondo consiglio comunale straordinario per venerdì 29 marzo, invitando operai, sindacati e forze politiche. Ma Fantoni accelera la chiusura

Novolegno chiude gli stabilimenti di Pianodardine prima della scadenza dei 75 giorni previsti per legge. Questo l’esito del secondo vertice di oggi in Confindustria ad Avellino a cui hanno preso parte sindacati, Rsu e una rappresentanza del Gruppo Fantoni. In particolare, le Rsu hanno esposto un problema di sicurezza sorto su una linea di produzione che necessita di un intervento. Una ragione in più per accelerare il procedimento di chiusura da parte del Gruppo friulano.

Giorgio Barzazi, amministratore del Gruppo Fantoni

La delegazione Novolegno infatti, rappresentata dall’amministratore delegato Giorgio Barzazi, ha confermato la ferma volontà di chiudere gli stabilimenti, e di non volere esporre gli operai a rischi sulla sicurezza, anticipando i tempi stabiliti per la chiusura. La stessa tempistica utilizzata dal sindaco di Montefredane Valentino Tropeano e dalla Cisl Irpinia Sannio guidata da Mario Melchionna di ribaltare le posizioni del Gruppo Fantoni e blindare i posti di lavoro dei 117 operai.

Il 9 aprile intanto è stato calendarizzato il nuovo incontro al Ministero per lo Sviluppo Economico fra la delegazione irpina e i vertici dell’azienda di Pianodardine, e il sindaco di Montefredane convoca un nuovo consiglio comunale straordinario per venerdì 29 marzo, “per mantenere alta l’attenzione sulla vicenda” come lui stesso ha dichiarato.

Sul piede di guerra marciano invece i confederali, come la Cisl Irpinia Sannio, determinata ad inchiodare il gruppo imprenditoriale friulano ad una dichiarazione definitiva sulla vertenza. “Alla luce dell’esito dell’incontro in Confindustria non riteniamo che ci siano margini di speranza per trattenere Fantoni a Pianodardine e il vertice di Roma fissato per il 9 aprile sarà definitivo” tuona Melchionna.

“Ci sono state delle proposte in queste settimane da parte di altri gruppi imprenditoriali, ma vista la grande incertezza del dibattito, le iniziative sono state accantonate” continua. “Ci aspettiamo chiarezza, e la riunione del 9 aprile sarà risolutiva. È ovvio che ci aspettiamo che la dirigenza della società ci consenta di sondare ipotesi di acquisizione dell’industria da parte di altri imprenditori e che non ostacoli la possibilità di fare assorbire le maestranze ad altra iniziativa imprenditoriale”.

Il segretario della Cisl Irpinia Sannio, Mario Melchionna

Gli sforzi compiuti in queste ore da parte delle istituzioni locali e dei sindacati sembrano non trovare il sostegno della politica, né parlamentare né regionale. “Gli esponenti politici irpini sono assenti sulla questione. Quella della Novolegno è l’ennesima vertenza che si sta consumando sul territorio e che viene combattuta soltanto dai sindacati. Vorremmo che qualcuno manifesti la volontà di interstarsi la vertenza e che ci affianchi nella battaglia”.

In vista delle celebrazioni annunciate per gli 80 anni della fondazione del corpo nazionale dei vigili del fuoco di sabato 30 ad Avellino, la Cisl non esclude la richiesta di un’udienza ai vertici di Governo. “Una delegazione del sindacato esporrà ai ministri Di Maio e Salvini e al premier Conte i grandi nodi che riguardano l’Irpinia: Lioni- Grottaminarda, Ex irisbus e Novolegno. Qualcuno dovrà dare delle risposte  questo territorio e dato l’imminente appuntamento delle elezioni europee, è arrivato il momento di fornire si cittadini giusti strumenti di valutazione prima di recarsi al voto”.

La sede del Ministero dello Sviluppo Economico

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