Alla vigilia dell’approvazione del bilancio 2019 dell’Ato Rifiuti, e in attesa di convocare l’assemblea dei sindaci, il presidente dell’ente d’ambito Valentino Tropeano prende atto degli input arrivati dagli amministratori locali e comitati e avvia una verifica all’Asi di Avellino sulla disponibilità di aree e capannoni da destinare alla costruzione di un biodigestore. “Scevro da pregiudizi favorevoli o contrari ad alcun sito, e tenendo conto del rispetto rigoroso delle norme” come ha sottolineato il presidente, l’Ato ha preso contatto con i vertici del Consorzio di Avellino, che per le vie brevi ha anticipato l’assenza di disponibilità di impianti nelle aree industiali, che non sono solo quelle ex art 32 dell’Alta Irpinia, ma anche quelle di Pianodardine, Valle Caudina e Vallo Lauro- Bainese. Alla luce di queste considerazioni l’ipotesi di un’ubicazione in quell’area non è suffragata, anche se Tropeano attende una documentazione scritta da parte dell’Asi.

Stefano Farina e Valentino Tropeano

“Sul biodigestore tutte le opzioni restano aperte e al vaglio dell’Ato Rifiuti” commenta Tropeano. “Mi aspetto però maggiore serenità nel dialogo, in quanto è nell’interesse di tutti trovare una soluzione alla collocazione dell’impianto, che va necessariamente realizzato e inserito nella pianificazione del ciclo integrato dei rifiuti” continua.

“Sono stato all’Asi di Avellino per chiedere di verificare la disponibilità di siti da destinare alla costruzione dell’impianto, ma non ci sono aree disponibili; nei prossimi giorni avrò una risposta scritta” e aggiunge: “Se sindaci e comitati sono a conoscenza di siti da destinare all’attività lo segnalassero, tenendo presenti le problematiche di conformità urbanistica e ambientale. L’Ato rappresenta i sindaci di tutto il territorio provinciale e agisce nell’interesse della collettività”.

La marcia dei trattori contro il Biodigestore

L’urgenza di adottare una decisione sulla localizzazione dell’impianto è correlata alla stesura del Piano Industriale del ciclo dei rifiuti. “Un territorio è maggiormente qualificato dal punto di vista ambientale quando si applica un ciclo integrato efficiente” sottolinea Tropeano. “Tutta la provincia è inserita nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, con prodotti di nicchia e importanti. Non ci sono aree desertiche in cui è possibile di installare l’impianto, ma è altrettanto vero che se fosse dannoso non sarebbe previsto dalla legge. Troviamo una soluzione al più presto” conclude.

La sede della Regione Campania presso la Collina dei Liguorini di Avellino. Qui la sede dell’ago Rifiuti di Avellino

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