IIA, Lopes in Ufita. Entro giugno stabilmento rinnovato a Flumeri. Nel triennio 80 su 280 in pensione

Il Responsabile del Personale ha incontrato le organizzazioni sindacali. Garantita la rotazione dei lavoratori e lavoro per la produzione di circa 80 autobus. Nei prossimi tre mesi partiranno i lavori di messa in sicurezza.

Due numeri pari per la IIA, l’Industria Italiana Autobus. Ottanta pullman entro l’anno e circa ottanta dipendenti che, nel giro dei prossimi tre anni, dovranno andare in pensione. L’uscita dei lavoratori però è recepita ed esternata da Lopes come un modo per garantire l’ingresso di forza giovane in fabbrica. L’azienda tiene a mantenere la piena occupazione con riferimento ai numeri attuali.

“Un incontro positivo – afferma Lello Colello (Uilm) – ci hanno assicurato la rotazione del personale. Dovrebbero entrare all’incirca 50 operai compresi gli attuali addetti. Sicuramente da parte aziendale c’è un grande impegno però secondo me dobbiamo stare con i piedi per terra. Restiamo fiduciosi ma vigili”.

Il manager Saverio Lopes, Responsabile del Personale alla Industria Italiana Autobus

La produzione degli autobus sarà comunque in numero non sufficiente a garantire introiti significativi per l’azienda. Nel senso che a regime, la realizzazione di autobus dovrebbe essere per numeri di gran lunga maggiori. Lo stesso Lopes avrebbe parlato di un anno di transizione. Che in verità è già quasi a metà. Pare, a monte, l’azienda abbia una situazione debitoria che gli attuali vertici stanno sanando in modo progressivo. Va anche detto però che il modo di operare di questi 12 mesi permette al brand IIA di essere in vita, partecipare alle gare e rimanere nel mercato. Ovviamente bisognerà anche adoperarsi poi per vincere nuove e diverse commesse, anche internazionali.

“I lavori per la ristrutturazione dovrebbero partire entro tre mesi – afferma Silvia Curcio (Fiom) – durante tale periodo continueremo a lavorare. Importante poi la formazione per la quale, ci ha riferito Lopes, anche loro stanno premendo. Ci ha sollecitato a seguire bene, in modo qualificante i corsi perché dovremmo produrre con criteri nuovi all’interno di uno stabilimento che esso stesso sarà eco sostenibile”.

Silvia Curcio, rsa della Fiom Cgil alla IIA ex Irisbus

Fin qua tutto molto simile alla vecchia gestione. Ma probabilmente perché questo modus operandi è comunque il migliore che si può mettere in campo. Il dubbio sotteso è sempre quello che le condizioni per un decollo concreto non ci siano. Ad ogni modo le due punte societarie, Lopes – Bene “sono persone molto competenti – afferma Curcio – e questo non è poco. Ovviamente non è facile. Anche per produrre, tutto dipende anche dai fornitori che magari nel passato non sono stati pagati, quindi ci sono delle situazioni pregresse che portano ancora i loro effetti”

Un bel fardello quello ereditato dall’Ingegner Bene. Un edificio da ristrutturare, commesse in corso, conti e penali da pagare. Quanto basta per capire che l’operazione di restauro nella struttura (non solo fisica), nella sua gestione è più difficile di quanto possa invece rappresentare il lancio di una start up, da zero. Però si è partiti col piede giusto. Nei nomi e nelle professionalità in campo.

Colello prosegue, “per l’anno 2019 si dovrebbero produrre all’incirca 81 autobus così suddivisi: 23 Genova entro maggio, 2- 8metri Cagliari, 1 Taormina, 15- 9,50m Reggio Calabria. Ancora 30 per Napoli e 10 per Palermo. Tra fine maggio inizio giugno dovrebbero iniziare i lavori di ristrutturazione. Va bene, ma aspettiamo concretamente i fatti”. Soprattutto che questi siano duraturi e costanti nel tempo.


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