Riapertura dei Tribunali soppressi, da Bonafede il verdetto per Ariano e Sant’Angelo dei Lombardi. Le soluzioni

Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede riceverà una delegazione del Coordinamento nazionale “Giustizia di Prossimità” domani alle 15 presso lo studio del Guardasigilli. Dai 5s si ricorda che il ripristino delle 30 sedi cancellate dalla Riforma Severino del 2012 rientra nel Contratto di Governo

Sulla possibile riapertura dei Tribunali soppressi si arriverà al verdetto per Ariano e Sant’Angelo dei Lombardi nelle prossime ore.

Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede riceverà una delegazione del Coordinamento nazionale “Giustizia di Prossimità” martedì 19 marzo alle 15 presso lo studio del Guardasigilli in Via Arenula a Roma, come recita la nota pervenuta dagli uffici del Ministero nelle scorse settimane.

L’edificio dell’ex tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi

La convocazione verte sulle determinazioni del Governo sulla riforma della geografia giudiziaria, che il Coordinamento chiede da tempo possa essere cancellata o quantomeno rivista. Negli ambienti vicini al Movimento Cinque Stelle, di cui il Ministro è espressione, c’è un certo ottimismo. In molti osservano che nel Contratto di Governo siglato da Matteo Salvini e Luigi Di Maio all’articolo 12 c’è l’impegno a riaprire i tribunali chiusi per effetto della riforma della geografia giudiziaria proposta al Parlamento dall’allora Ministro Paola Severino nel 2012. In questi giorni la deputata genovese ma eletta in Calabria, Elisa Scutellà, lo ha ripetuto in tutte le sedi, annunciando l’avvenuta convocazione a Roma del Coordinamento che si batte per cancellare gli effetti di quella riforma. Secondo l’esponente pentastellata, insomma, ci sarebbero i margini per ottenere dal Ministro Guardasigilli Alfonso Bonafede l’impegno a restituire alle 31 città italiane private del tribunale il proprio Palazzo di Giustizia. Tra poche ore si avrà la controprova, perché il Ministero di Grazia e Giustizia alla delegazione del Coordinamento convocata in rappresentanza ristretta farà delle comunicazioni, per concludere la discussione avviata lo scorso anno.

DAI TERRITORI LA RICHIESTA DI RIPRISTINARE TUTTE LE 30 SEDI SOPPRESSE. Il presidente del Coordinamento, l’avvocato Pippo Agnusdei, considera legittimo un ripensamento del Parlamento sulla legge voluta dall’ex Ministro Severino, perché il Governo di allora (presieduto da Mario Monti) avrebbe agito andando oltre la delega concessa dalle Camere. La misura dell’intervento, cioè la soppressione di tutte le 220 sezioni distaccate esistenti e di 30 Tribunali sui 165 in quel momento in funzione, non avrebbe rispettato in toto i criteri contenuti nella stessa Legge Delega. In sostanza, per Agnusdei il taglio degli uffici sarebbe avvenuto in risposta ad esigenze ragionieristiche e contabili, prescindendo dagli equilibri territoriali dei servizi di giustizia.

L’audizione dei riferimenti regionale e locale per i tribunali soppressi a Sant’Angelo dei Lombardi e Ariano Irpino

POSSIBILE UN PUNTO DI MEDIAZIONE. A differenza del Coordinamento, gli avvocati hanno preso in considerazione la possibilità di una possibile mediazione tra le richieste di un ripristino totale e la possibilità di riavere almeno dei presìdi territoriali di giustizia. La proposta di riserva riguarda il potenziamento degli Uffici dei Giudici di pace.

SANT’ANGELO DEI LOMBARDI E ARIANO IRPINO PRONTI AD “ACCONTENTARSI” DI SEZIONI STACCATE. In questi mesi le amministrazioni comunali campane interessate, segnatamente Ariano Irpino, Sant’Angelo dei Lombardi e Sala Consilina, hanno discusso con la Regione Campania, puntando ad ottenere l’autorizzazione ministeriale su un modello alternativo al ripristino dei vecchi tribunali.  Riproponendo un provvedimento già adottato in Sicilia dal consiglio regionale di Musumeci, si proporrebbe una clausola nell’articolo 8 del Decreto Legislativo 2012, la 4 bis, per prevedere in via sperimentale (in convenzione con il Ministero) la riattivazione dei fori soppressi sotto forma di sezioni staccate. La logistica sarebbe garantita dalla Regione Campania, attraverso l’assegnazione di immobili al servizio del territorio e per l’esercizio delle funzioni giudiziarie, con una spesa a carico della regione. Una proposta candidata dall’Avvocato Ladia, che prevede in sostanza, una concertazione fra regioni e Ministero per la riapertura di presìdi territoriali.


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