Tribunali soppressi, audizione al Senato. Roberti: la Regione avanza la proposta

RIUNITI A SANT ANGELO DEI LOMBARDI I RAPPRESENTANTI DEI FORI DI GIUSTIZIA CANCELLATI DALLA RIFORMA SEVERINO. Ospiti del sindaco Marco Marandino al Goleto, gli avvocati e gli amministratori di Sala Consilina, Ariano Irpino, Alta Irpinia, Sicilia e Abruzzo. Preparata la strategia per ottenere dal Governo la restituzione di una parte degli uffici

Il presidente della Commissione Giustizia del Senato ha indetto una audizione con tutti i riferimenti territoriali e istituzionali impegnati nella battaglia per la riapertura dei tribunali minori. L’11 dicembre a Roma, a rappresentare la Regione Campania ci saranno amministratori di Ariano Irpino, Sala Consilina e Sant’Angelo dei Lombardi, unitamente ad un componente dell’esecutivo regionale e i togati espressione del Coordinamento nazionale per la riapertura dei 30 tribunali soppressi con la riforma della geografia giudiziaria del 2013.

Un appuntamento che gli attivisti della battaglia ritengono determinante per aprire una vera inversione di marcia rispetto alle manovre imposte dal Governo Monti, ma che sarà anticipato da un altro incontro nazionale, quello di venerdì 7 dicembre, convocato dal Coordinamento Nazionale per i fori soppressi, così come stabilito all’assemblea di Catania. In vista dell’assemblea di venerdì, l’amministrazione comunale di Sant’Angelo dei Lombardi guidata dal sindaco Marco Marandino ha promosso l’appuntamento di oggi all’Abbazia del Goleto, con le rappresentanze dei tre fori soppressi della Campania, dell’assessore regionale alla Sicurezza Franco Roberti, degli esponenti dell’avvocatura di Nicosia e di Avezzano, per fare il punto e concertare la posizione della triade campana.

Al vaglio dell’assessore Roberti, non solo la richiesta di un sostegno politico alla battaglia per la riapertura dei fori, ma anche la valutazione di un provvedimento già adottato in Sicilia dal consiglio regionale di Musumeci, che inserisce una clausola nell’articolo 8 del Decreto Legislativo 2012, la 4 bis, che prevede che in via sperimentale- e sotto previa convezione con il Ministero- vengano utilizzati gli immobili a servizio del territorio e per l’esercizio delle funzioni giudiziarie, con una spesa a carico della regione. Una proposta candidata dall’Avvocato Ladia, che prevede in sostanza, una concertazione fra regioni e Ministero per la riapertura dei fori soppressi sotto forma di sezioni staccate.

Franco Roberti, Assessore alla Sicurezza della Regione Campania

Prima da Procuratore di Salerno, poi da Procuratore Nazionale Antimafia e oggi nelle vesti di Assessore alla Sicurezza della Regione Campania, Franco Roberti è tornato ad esporsi sulla riforma della geografia giudiziaria voluta dal Governo Monti che ha portato nel 2013 alla soppressione di tre tribunali: Sala Consilina, Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi. Alla platea di togati, amministratori e ‘tecnici della giustizia’, Roberti ha garantito pieno sostegno ai territori “di prossimità”.

“La necessità di preservare gli uffici giudiziari di prossimità deve essere dimostrata con i fatti: per chiedere il superamento della riforma del 2013 bisogna programmare anche il superamento delle inefficienze antecedenti. Il recupero dei presidi deve essere sostenuto da una pianificazione attenta del recupero delle inefficienze, corredata da dati scientifici sugli esiti della manovra Monti, e dimostrare che un recupero dell’attività giudiziaria comporti benefici e ottimizzazione dei servizi” ha spiegato.

“Mi attiverò per chiedere al vice presidente Bonavitacola di essere presente all’incontro dell’11 dicembre col Ministro Bonafede, e garantisco di studiare il provvedimento adottato dalla Regione Sicilia per consentire la riapertura degli uffici giudiziari e dimostrare la funzionalità del provvedimento per candidare una valida proposta al Ministro. La battaglia per riaprire i tribunali non sarà breve, nè facile” ha concluso.

Nella sala conferenze dell’Abbazia Goletana, le espressioni dell’avvocatura dei fori irpini, il presidente del Consiglio dell’Ordine di Avellino Fabio Benigni, il presidente della Scuola Forense Alta Irpinia Pino Trimonti, l’ex presidente del Foro di Sant’Angelo Bruno Salzarulo, e l’ex presidente del foro di Ariano Carmine Monaco. Fra gli interventi, anche la relazione di Giuseppe Restaino, espressione del Centro Studi Giuridici ed Economici dell’Impresa Irpina, che ha illustrato l’esito di una ricerca licenziata dall’Osservatorio e condotta dal Professore Luigi Lepore sulle ricadute socio economiche prodotte dalla chiusura dei tribunali. Un plico peraltro che ha suscitato interesse dell’assessore Roberti e che sarà una parte fondante della narrativa delle relazioni regionali. Togati e amministratori di Sant’Angelo dei Lombardi, Ariano Irpino e Sala Consilina hanno avuto modo di confrontarsi sotto la guida di Rosanna Repole, consigliere comunale intervenuta in qualità di moderatrice, con esponenti dell’avvocatura siciliana e abruzzese, e hanno costruito una piattaforma di dati, utile all’assessore Roberti, quanto al consigliere regionale Francesco Todisco intervenuto fra i relatori per testimoniare il suo personale impegno “nella riappropriazione delle articolazioni dello Stato, che rappresentano le maglie della democrazia partecipata”.

La chiusura e accorpamento delle sedi soppresse non ha comportato alcun risparmio per le casse dello Stato, ma ha prodotto un aumento dei costi della giustizia, il sovraccarico di lavoro per i tribunali ospitanti, l’indebolimento della percezione della sicurezza stessa dei territori, preda di scorribande e aggressioni della malavita. Lo stesso Roberti ha rilevato che uno dei danni peggiori è stato “Uno scollamento fra la polizia giudiziaria e la magistratura: la polizia non ha più un riferimento di un magistrato sul territorio, che è una distanza mentale piuttosto che chilometrica”.

Dei tre fori soppressi, il caso che ha suscitato lo sgomento e l’allarme delle istituzioni presenti, è stato il casi di Sala Consilina rappresentato dal sindaco Francesco Cavallone, che ha argomentato non solo sulla inefficacia della riforma, ma soprattutto sul vuoto creato dalla politica ministeriale e sulla necessità imminente di una inversione di tendenza per consentire agli Enti Locali di preservare l’ordine pubblico.

 

Il sindaco di sala Consilina

“Il tribunale di Sala Consilina è stato soppresso e accorpato con Lagonegro, ma la giustizia tributaria e amministrativa resta nella sfera di competenza di Salerno- ha spiegato. Dopo la chiusura del tribunale la zona è stata accerchiata dalla criminalità calabrese e da quella dell’agro-nocerino- sarnese. Ma non è tutto: nell’ottobre 2015 è stato soppresso anche il carcere: così due regioni e due tribunali non hanno strutture carcerarie e mi dicono che non c’è benzina per portare i magistrati da una sede all’altra. Sala Consilina ha subito un ulteriore affondo: il provvedimento di chiusura è stato impugnato al Tar e al Consiglio di Stato: nel 2017 il Consiglio di Stato conferma le nostre ragioni con sentenza favorevole alla riapertura, ma ad oggi non è ancora stata data esecuzione. Così siamo andati al Ministero, ma pare che l’ostacolo questa volta sia la burocrazia. Non ci siamo arresi e abbiamo candidato le vecchie caserme per ospitare la sede degli uffici, con investimenti del comune, ma anche qui, il Ministero non si pronuncia”.

Le rappresentanze dei tre tribunali soppressi della Campania si sono riunite oggi all’Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi in vista dell’incontro di venerdì 7 dicembre a Roma convocato dal Coordinamento Nazionale per i tribunali soppressi. Togati e amministratori di Sant’Angelo dei Lombardi, Ariano Irpino e sala Consilina hanno avuto modo di confrontarsi con esponenti dell’avvocatura siciliana e abruzzese, e hanno fornito una piattaforma di dati e richieste all’ex Procuratore Antimafia Franco Roberti, oggi assessore regionale alla Sicurezza della Campania, sostenuto dal consigliere regionale Francesco Todisco, impegnato nella Commissione Anticamorra.

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