Il Palazzo di Giustizia di Avellino. All'ingresso Carabinieri e Polizia Municipale

Nell’ambito dell’inchiesta sulla assegnazione degli alloggi comunali ad Avellino sono 27 gli indagati per i quali la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio.

La notizia è stata anticipata sulle pagine provinciali avellinesi del Quotidiano Il Mattino di Napoli. La svolta dopo oltre tre anni di indagini condotte dal Procuratore della Repubblica Cantelmo e dai sostituti Annecchini e Salvatore, che hanno firmato le richieste.

Questo filone di indagini è partito dalle dichiarazioni di un assegnatario, Francesco Vivolo, che in alcune interviste rilasciate a emittenti televisive avellinesi dichiarò di aver pagato funzionari del Comune per non essere sfrattato.

Secondo quanto riporta il quotidiano Il Mattino, sono indagati i dirigenti Domenico Piano e Paolo Pedicini per falso in atto pubblico e abuso d’ufficio, accusati di aver favorito l’occupazione degli appartamenti comunali a chi evidentemente non aveva titolo per l’assegnazione. Con loro, indagati con le medesime accuse Ileana Addivinola, Gerardo Barbarisi, Antonio Berrettino, Ciro Capobianco, Alfonso Cinque, Teresa De Santis, Antonio De Matteis, Nicola Dentice, Carmine Farina, Nadia Festa, Angela Flammia, Giuseppe Gaeta, Veronica Gargiulo, Gino Iannaccone, Gianmichele Lapolla, Antonietta Napoletano, Carmine Picariello, Monica Ramondino, Francesca Rossetti, Anna Maria Saccardo, Nadia Sanseverino, Maria Simonetti, Raysa Tretynko e Silvestro Zaccaria. Per i dirigenti e per Vivolo si aggiunge anche l’accusa di concorso in corruzione.

Sono previsti dal 9 aprile prossimo gli interrogatori davanti al Gup Paolo Cassano.

 

 

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