Splendidi reperti sanniti ritrovati a Carife

Quattro sale e 352 reperti per il MAC, Museo Archeologico di Carife. L’inaugurazione venerdi 11 gennaio alle ore 16.00.

“Si tratta del Museo Archeologico della Civiltà Preromana della Baronia con sede in via Melina – dichiara il sindaco Carmine Di Giorgio – Abbiamo insistito e perseverato. Con un mutuo di circa 250mila euro ci siamo messi a lavoro per il restauro dei reperti, la messa in sicurezza dell’edificio e la ristrutturazione dello stabile”.

Edificio MAC – Museo Archeologico Carife

Le tracce dell’antichità, negli anni Novanta, sono state in mostra a Roma alle Terme di Diocleziano. Si tratta di ritrovamenti “provenienti dai lavori di scavo eseguiti a Carife nelle località Piano La Sala e Addolorata – prosegue l’ingegnere Di Giorgio – e da Serra di Marco a Castel Baronia. Apriremo al pubblico quattro sale. Due per i resti sanniti, una per i reperti romani e un intero spazio sarà dedicato alla ricostruzione di una tomba che proviene dal Parco archeologico dell’Addolorata. I vari elementi in esposizione sono di proprietà statale”. Il sito esprime la sintesi di un lavoro sinergico con la Soprintendenza di Avellino e Salerno.

Lavori di scavo nella antica Aeclanum

Carife secondo molti studi condotti sinora rappresenta la capitale irpina dell’archeologia. Qui infatti la mole di testimonianze rinvenute riguarda l’epoca romana: necropoli e tombe con ricchi corredi funerari, ville di età imperiale, lapidi, monete, fornaci per la produzione di laterizi e un tempio di età ellenistica. Il ricco corredo ha portato alcuni studiosi ad ipotizzare che qui sorge Romulea, città ‘hirpina’ della Lega Sannitica, di cui parla Tito Livio nella sua opera sulla storia di Roma, distrutta dai romani durante la terza guerra sannitica, nel 296 A.C.

“Siamo convinti che il Museo possa rappresentare un motivo di sicuro sviluppo turistico dell’area – dichiara il primo cittadino – il patrimonio che sarà in mostra è di valore immenso soprattutto se considerato nella ricostruzione storica dell’intera area. Ci saranno pannelli illustrativi e, dopo l’autorizzazione della Soprintendenza, dovremmo avere a disposizione una pubblicazione del professore Raffaele Loffa. Inseguiamo questo traguardo dal 1990. Non abbiamo avuto aiuti istituzionali”.

Anni fa, sul sito carifano, ha scritto anche la stampa nazionale conservando tracce fotografiche di grande impatto. Sembra infatti che molto è ancora da scoprire e che l’intera area è ricca di reperti di epoca preromana, romana e post-romana.

La vicenda legata al Museo di Carife ha un suo passato. L’edificio prima d’ora non era mai riuscito ad aprire le porte al pubblico.

L’area archeologica di Carife

La Necropoli dell’Addolorata è stata rinvenuta durante un lavoro di scavo del 1982 sotto la guida del Soprintendente Werner Joannowsky. Studioso di fama, Johannowsky è stato Ispettore Archeologo e Soprintendente Vicario a Napoli. Poi Soprintendente Archeologo a Salerno. Infine Ispettore Centrale del Ministero. E’ morto nel 2010.

Solo presso la località dell’Addolorata sono state trovate 22 sepolture che vengono riferite ad un periodo compreso tra la metà del VI secolo e gli inizi del III secolo a.C. Nelle tombe maschili quasi sempre sono state trovate cinture di bronzo, poi Culter tonsorius (rasoi), cuspidi di lance e strumenti usati per il sudore dopo gli esercizi fisici.

Un patrimonio da interpretare, comprendere e studiare ancora. Per conoscere e ricostruire la storia dei luoghi.

Il Museo d’intesa con la Soprintendenza di Avellino e Salerno è patrocinato Mibact. Alla presentazione delll’11 gennaio saranno presenti il sindaco Carmine Di Giorgio, il funzionario responsabile, l’archeologa Silvia Pacifico, il Soprintendente di Salerno Francesca Casule (architetto).


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