Alto Calore, Biancardi ferma Ciarcia: la linea la detta l’azionista

IL MIO SARÀ UN ENTE DI COORDINAMENTO PER I COMUNI. Il Presidente della Provincia ha presentato le linee programmatiche per il suo mandato e ha chiesto ai consiglieri un supporto senza deleghe (per ora). Linea del dialogo con la procura sul recupero del Liceo Mancini di Avellino, un ufficio di ascolto per le amministrazioni locali, cultura e un pensiero a Pietro Foglia, «maestro che mi ha insegnato tutto»

Visibilmente addolorato per la perdita dell’amico e maestro Pietro Foglia, il Presidente della Provincia di Avellino ha chiaramente impresso la propria impronta al nuovo corso dell’ente, presentando in Consiglio le linee programmatiche di mandato.

Domenico Biancardi ha trasmesso ai consiglieri e ai cronisti presenti la consapevolezza della sua responsabilità di supplente, almeno sul piano politico e istituzionale, del sindaco di Avellino, i cui poteri per l’ordinaria amministrazione sono affidati alla terna commissariale indicata dalla Prefettura. Se questa condizione è destinata ad esaurirsi nella prossima primavera con le nuove elezioni in città, Biancardi ha chiaramente rivendicato in Consiglio provinciale il diritto dovere di assumere l’iniziativa sulle questioni di fondo oggi sul tappeto, partendo dai servizi pubblici locali alla programmazione dei fondi europei, partite tradizionalmente ad appannaggio del Comune capoluogo.

Michelangelo Ciarcia, presidente dell’Alto Calore Servizi spa

«ACS, CONFRONTO NEL MERITO, PARTITA APERTA SU OGNI FORMULA». Proprio sull’Alto Calore Servizi Biancardi ha lanciato il suo messaggio chiaro, rivolgendosi anche a quella parte della politica che, ha sottolineato, «manca di intervenire in questa fase», preferendo lasciare parlare gli altri. In Assemblea farà valere il peso degli azionisti nel confronto con l’Amministratore Unico, ha lasciato intendere tra le righe. Spiegando che sulla ricapitalizzazione proposta da Michelangelo Ciarcia i Sindaci potranno pronunciarsi solo una volta compreso l’obiettivo e gli scenari conseguenti pe ogni opzione possibile, ha rimarcato la funzione proprietaria dei Comuni. «Dobbiamo capire dove andiamo a finire con la ricapitalizzazione, oppure con l’eventuale bando per la cessione delle quote inoptate, cioé lasciate libere dai Comuni che risulteranno impossibilitati a sottoscrivere l’aumento richiesto», ha aggiunto. In particolare per quello che attiene al bando pubblico per la vendita delle azioni Biancardi è stato chiarissimo: non si accetteranno formule precostituite, ma occorrerà discutere. Insomma, il nuovo inquilino di Palazzo Caracciolo si prepara ad andare in assemblea con l’idea di far valere le proprie quote, in un momento in cui Avellino è fuori dai giochi perché commissariata e molti Comuni vorrebbero sottoscrivere ulteriori impegni, ma sono bloccati dalle relazioni contrarie sottoscritte dalle rispettive ragionerie interne. L’impressione è che l’assemblea del 21 dicembre potrebbe non essere risolutiva, come spesso avviene alla vigilia di Natale. I margini per riconvocarsi entro Capodanno del resto ci sono. E in Irpinia e Sannio in altre occasioni, soprattutto sulle questioni gestionali idriche, si è votato non di rado nelle ultime ore dell’anno. Un precedente è il Piano d’Ambito del 30 dicembre 2011, il giorno prima dello scioglimento dell’Ato, per effetto di un emendamento sulla legge Milleproroghe poche ore dopo. Sullo sfondo il ruolo della Regione Campania, chiamata in questo ragionamento ad assumere le proprie responsabilità in materia impiantistica (le adduttrici) e di manutenzione straordinaria, da decenni sulle spalle dell’Alto Calore, cioé dell’utente finale, il cittadino e l’impresa.

L’ingresso alla amministrazione provinciale

LA CASA COMUNE DEGLI ENTI LOCALI. Se sull’Alto Calore Biancardi si propone come riferimento degli enti locali nel confronto critico con l’amministratore unico della società, analogamente intende porsi come interlocutore di tutti i Comuni nel difficile compito di programmare proceduralmente gli investimenti europei. E in continuità con il suo precedessore, che all’atto del suo insediamento si trovò a dover riorganizzare l’ente di secondo livello disegnata dalla riforma Delrio partendo dallo statuto, l’attuale Presidente della Provincia prosegue puntando a riorganizzare i servizi, quindi l’utilizzo del personale. L’obiettivo è, dopo un monitoraggio degli attuali assetti burocratici, tagliare settori non più adeguati alla nuova mission, per spostare il personale su compiti più utili, per esempio, creando strutture di supporto alle attività delle amministrazioni locali. In questo ambito, la priorità è proprio la gestione delle precedure in materia di programmazione dei fondi europei, a partire da un rapporto con i livelli sovraordinati, compresi gli uffici comunitari a Roma e Bruxelles, in risposta ad una antica questione mai risolta: stabilire un rapporto diretto tra il territorio e l’Unione Europea, in Campania reso difficile se non impossibile dal centralismo burocratico regionale. Un numero verde a disposizione dei Comuni ed uno sportello per funzionari e amministratori locali dovrebbero fornire gli strumenti per un primo interfaccia tra Palazzo Caracciolo e i 117 Comuni (Avellino ha un regime autonomo in quanto media città campana, superando i 50mila abitanti).

L’ingresso di Palazzo Caracciolo, sede della amministrazione provinciale di Avellino

«VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE E AMBIENTALE; MATERIALE E IMMATERIALE». Sindaco di una delle città più antiche della provincia di Avellino, Avella un tempo Abella, per Biancardi il patrimonio storico, archeologico e culturale, rappresenta un presupposto della azione politica. Così da qui si parte per seguire la Regione Campania su una delle sue ultimissime sfide, quella della tutela dei beni immateriali, per cui recentemente la Presidente del Consiglio Regionale, Rosa D’Amelio, ha istituito un apposito Osservatorio con attenzione per le cinque province. Con la Fondazione Biancardi punta a far incontrare l’immateriale delle tradizioni con il materiale delle risorse architettoniche e paesaggistiche. Ha lasciato intendere che dove non potranno i fondi, non sempre disponibili, potranno le attività di raccordo sul territorio, dove le istituzioni pubbliche e associative sono già un valido punto da cui partire.

IL TRAFORO DI MONTEVERGINE E IL RILANCIO FERROVIARIO. Altro punto di contatto con l’attuale Governo regionale sono stati i trasporti. Il Presidente della Provincia ritiene fondamentale mettere al riparo il servizio pubblico da tagli che lo renderebbero incapace di incidere sul fabbisogno di mobilità reale, ma guarda ad un protagonismo ferroviario che il traforo di Montevergine potrebbe agevolare, riconnettendo, aprendolo, il territorio oggi parcellizzato, in particolare Lauro-Baianese con Valle Caudina e con Avellino, consentendo nuove possibilità al trasporto su ferro.

Pietro Foglia, già presidente del Consiglio Regionale e dell’asi

LA COMMOZIONE PER L’AMICO-MAESTRO. Chiedendo all’inizio della seduta un minuto di silenzio in suffragio dell’ex Presidente del Consiglio regionale scomparso nella giornata di martedì, Biancardi ha proposto di intitolare la sala consiliare in memoria dell’ingegnere di Baiano, Pietro Foglia, figura di politico e tecnico dedito alla vicenda provinciale per tutta la sua vita, Rosa D’Ameliodeceduto all’Ospedale Moscati di Avellino in seguito ad una lunga e grave malattia.


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