IIA, le Regioni “convocano” il MISE e Busitalia: impegni scritti

Le segreterie sindacali sono state ricevute dagli assessori Palmeri e Marchiello . E' intesa tra Campania ed Emilia Romagna per arrivare ad un impegno definitivo entro il 21 novembre. Resta alta la tensione tra i lavoratori. Intanto la FIOM blocca le consegne. Diffidata l'azienda.

Regione Campania in campo per tentare di evitare un epilogo drammatico alla interminabile vertenza della Industria Italiana Autobus. Il summit regionale sulle sorti dell’IIA presso Palazzo Santa Lucia ha avuto come esito la scelta dell’Amministrazione regionale di schierarsi con i lavoratori. Unitamente alla Regione Emilia Romagna chiederà al Ministero dello Sviluppo Economico un incontro prima del 21 novembre, con l’obiettivo di fornire all’Azienda quelle garanzie sulla ricapitalizzazione, che allo stato mancano.

Nella sostanza, l’obiettivo è portare al tavolo ministeriale i rappresentanti di Ferrovie dello Stato perché ribadiscano la volontà di sostenere il progetto del polo industriale pubblico dei pullman, al di là della tempistica. Le Regioni vogliono l’impegno di fronte al Governo, in modo da poter poi mettere in campo le azioni necessarie per stabilizzare il cammino verso la costruzione di una industria vera.

Al tavolo regionale erano presenti le segreterie sindacali irpine, il sindaco di Flumeri Angelo Lanza gli assessori regionali Sonia Palmeri e Antonio Marchiello. La Regione ha confermato quanto già espresso dall’Emilia rispetto alla possibilità reale dell’IIA di pagare gli stipendi. La società TPER (Trasporto Passeggeri Emilia Romagna) infatti ha stanziato seicentomila euro all’azienda.
La volontà dell’Ente Regione è quella di scongiurare il fallimento. “Il Governo ci convochi tutti e faccia l’ultimo sforzo su Ferrovie”. Così Giuseppe Zaolino in una nota pubblica. Particolare soddisfazione per il sindacato Fismic è stata espressa in una nota diffusa al termine dell’incontro.
“I Presidenti De Luca e Bonaccini chiederanno di partecipare al prossimo e delicato incontro al Mise per scongiurare il possibile fallimento di I.I.A. La richiesta fatta oggi unitariamente dal Sindacato Irpino di unire le forze è stata condivisa dai due assessori regionali. I due Governatori chiederanno al Vice-Premier Di Maio di passare alla fase finale della costruzione del polo pubblico e rilanciare il trasporto pubblico in Italia garantendo i livelli occupazionali di Bologna e Valle Ufita”.

Intanto la diffida partita da Bologna nei confronti dell’azienda ha preso corpo anche in Valle Ufita. La FIOM irpina intende procedere nella stessa direzione. Per l’incertezza rispetto a Ferrovie dello Stato, Curcio della FIOM afferma “chi entra in società oltre ai debiti si prende anche le commesse, questo va sottolineato. Ci sono poi due strutture, le professionalità in campo e la volontà di lavorare”. Chi decide di “essere con noi compra un pacchetto che ha anche dei segni positivi. Diciamo no alla cassa integrazione per cessazione attività – continua Curcio – non la vogliamo perchè, soprattutto Flumeri, uscirebbe con le ossa rotte. Dobbiamo trovare la soluzione occupazionale e di reindustrializzazione. E’ un fatto serio e urgente. Vogliamo la cassa per la ripartenza del sito con un piano industriale”. Chiude Curcio della FIOM.

Intanto le iniziative di sciopero andranno avanti nelle forme e nei tempi che saranno indicati dalle segreterie sindacali. Braccia incrociate che a Bologna si concretizzano con la promessa di non far uscire più gli autobus dai capannoni per le consegne.

Il team irpino se nel fine settimana non dovesse arrivare la convocazione presso il MISE sposterà la manifestazione di protesta a Roma.

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