Il 2018 potrebbe essere ricordato come l’anno della svolta per la Castagna di Montella Igp. E la XXXVI Sagra con il suo doppio successo di pubblico e critica ne potrebbe essere stata il teatro.

“Nonostante il maltempo abbiamo superato le 120mila presenze, incassando un successo senza precedenti soprattutto dal punto di vista dell’organizzazione e della sicurezza che è stata garantita”. Così Ferruccio Capone, sindaco di Montella, impegnato a recuperare l’ordinarietà dopo l’enorme flusso di visitatori che hanno invaso l’intero centro montellese.

La Sagra della Castagna di Montella IGP, titolo di Indicazione Geografica Protetta (IGP) attribuito alla “Castagna di Montella”, quest’anno ha sancito una svolta storica. Il riconoscimento della sua pianta equiparata ad albero da frutto, consente ai produttori dal prossimo anno di difendere la castagna da tutti i parassiti, dai funghi e dal cinipide, rilanciando la produzione ai livelli di qualche anno fa, quando si immettevano sul mercato 225 quintali di castagne.

Ferruccio Capone, sindaco di Montella

Nel frattempo, la Sagra ha confermato l’interesse del pubblico per la castagna montellese. “Non siamo riusciti a superare le presenze dello scorso anno, ma la macchina organizzativa è stata eccellente e devo ringraziare il vice sindaco Antonio Ziviello, la giunta comunale, la Pro Loco, la Misericordia, i volontari della Protezione Civile e tutte le forze dell’ordine che hanno collaborato per rendere unica questa edizione della Sagra della Castagna” commenta.

Apprezzamenti sono arrivati dai tanti gruppi di visitatori arrivati dalle altre regioni, e in particolare del vice presidente nazionale del Consorzio della Castagna in Italia, “per l’organizzazione dell’evento, la qualità e la partecipazione” continua Capone. “Sono contento della collaborazione della Questura e della Prefettura, e dei comandi provinciali dei Carabinieri, e della Polstrada che ci sono stati vicino”.

Gli standisti, 160 in tutto, hanno registrato il tutto esaurito: dalle castagne ai formaggi, dai prodotti tipici al vino aglianico, questa è l’Irpinia che piace. Particolarmente sentita è stata la cerimonia del braciere, con la annuale consegna del premio nazionale a personalità di spicco. “Quest’anno il premio è stato consegnato a Frate Agnello Stoia, che ha il merito di avere portato avanti il recupero di reperti storici di San Francesco a Folloni, valorizzando il convento francescano a livello internazionale.

“Il mio auspicio è che chi verrà dopo di me continuerà a portare avanti questo lavoro e lo migliorerà ancora: la sagra della castagna di montella ha ormai raggiunto i numeri di un evento a nazionale” sottolinea.

Nel corso della tre giorni, il consueto appuntamento sulla castanicoltura. Il dibattito promosso dall’amministrazione comunale ha coinvolto le associazioni di categoria, Coldiretti e Cia, due ricercatori impegnati sulla castanicoltura che hanno esposto la problematica del momento (oltre al cinipide, anche la fersa, e il fungo), e l’onorevole Maglione, che ha annunciato maggiori fondi sulla filiera della castanicoltura, oltre al riconoscimento dei boschi di castagno come frutto in guscio. “L’irpinia è il distretto castanicolo più importante d’Europa, e per la provincia di Avellino vale tanto quanto il Parmigiano Reggiano in Emilia.  L’Irpinia e la Campania valgono una buona parte della produzione a livello nazionale, e il Governo deve sapere che si tratta di un indotto strategico da tenere in debita considerazione” ha concluso.

Secondo i dati della Regione Campania disponibili on line, «con una produzione media annua di 7-8 mila tonnellate, la ‘Castagna di Montella’ partecipa a circa il 60% dell’intero raccolto di castagne della provincia di Avellino. Il 50% circa del prodotto viene esportato oltreoceano, il 25% viene esitato sui mercati europei e solo il restante 25% è collocato sui mercati nazionali», si legge nella sezione Agricoltura del portale regionale. «Pur contando su una superficie complessiva di oltre 4.000 ettari (40% della superficie provinciale), la superficie iscritta al sistema di certificazione IGP è di 664 ettari circa (anno 2003), per un totale di n.120 aziende agricole, con una produzione certificata commercializzata che nella campagna 2003 è stata di 225 quintali di castagne (in guscio, sgusciate e farina); 4 le ditte confezionatrici certificate».

Castagne

Per il Sindaco, ormai alla fine del suo secondo mandato conclusivo, la soddisfazione di aver ottenuto il via libera all’uso dei fitofarmaci nell’ultima occasione in cui ha partecipato alla Sagra con la fascia tricolore. Il tema del riconoscimento dei castagneti come albero da frutto apparteneva già alla sua prima uscita da Sindaco nella edizione di nove anni fa.

Dalla prossima stagione Montella potrà auspicabilmente riprendere anche in termini quantitativi il suo primato nazionale nella produzione della castagna. Si vede la luce in fondo al tunnel, insomma. Per i tanti produttori e, soprattutto per i giovani che attendono l’opportunità di impegnarsi nel settore che può diventare un asset industriale della industria dolciaria italiana, la castagna da oggi è sinonimo di speranza in un futuro migliore.


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