Il Ministro dell'Interno Matteo Salvini in piazza Plebiscito a Napoli, tra la gente

Matteo Salvini e il suo principale oppositore politico Nicola Zingaretti si sono incrociati a Napoli.

«Non prometto miracoli, ma atti concreti e pugno di ferro», sono le parole con cui il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato la propria linea su Napoli, al termine del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. «Conto di tornare entro il mese di novembre con già qualche risultato concreto. Nelle prossime ore prepareremo emendamenti al decreto sicurezza per recepire alcune proposte suggerite al Comitato per l’ordine pubblico» ha aggiunto.

La visita del Vicepresidente del Consiglio nel Capoluogo partenopeo, nella citta di un sindaco Luigi De Magistris rimasto in disparte, ha dimostrato quanto il Paese sia cambiato in pochi mesi. Molti giornali questa mattina titolano sul bagno di folla del leader del Carroccio, giunto all’ombra del Vesuvio nelle vesti istituzionali. Altri sottolineano le contestazioni che pure ci sono state, seppur isolate. Il senso di questa buona accoglienza riservata dalla area metropolitana più importante del Mezzogiorno al Ministro l’ha sintetizzata bene proprio il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti, nel pomeriggio anche lui a Napoli per alcuni incontri politici, in vista della convention a Roma di metá ottobre. Se Napoli si è ben disposta nei confronti del leader di un partito fondato per decenni sulla secessione dal Meridione d’Italia, allora vuol dire che non riesce a vedere una alternativa, ha spiegato. “Di Maio e Salvini sono due bugiardi seriali, che stanno sfruttando le paure degli italiani”, ha poi detto prima di affondare il colpo. “Stanno facendo debiti per mantenere promesse e bruciando miliardi di euro”, ha aggiunto. “È un po’ come la Brexit che ha vinto in Inghilterra sulle bugie e le falsità. Dopo due anni gli inglesi se ne stanno accorgendo”.

Nicola Zingaretti, Governatore del Lazio e candidato alla segreteria del Pd

L’ALTERNATIVA. A Napoli Zingaretti non ha attaccato soltanto gli esponenti del Governo gialloverde, ma ha lanciato segnali di apertura al collega Governatore della Campania. Con le sue posizioni su sicurezza e immigrazione Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, in realtà “lancia un ammonimento. Ognuno con la sua personalità dice che noi dobbiamo rispettare la voglia di sicurezza delle persone. È un tema giusto sul quale dobbiamo cambiare”. Un ponte per recuperare uno tra i maggiori sostenitori finora dell’ex premier Matteo Renzi, non solo in ottica congressuale. Nella Regione Campania si voterà nel 2020 e l’uscente ex sindaco di Salerno non potrà essere messo in discussione per una ricandidatura ormai scontata, dopo la sua assoluzione sul caso Crescent.

Processo Crescent: il governatore Vincenzo De Luca prosciolto da tutte le accuse

Aggressivo anche con l’altro Vicepremier Luigi Di Maio, Zingaretti a Napoli è venuto per porre rimedio nel suo partito agli ultimi dieci anni di declino post-Bassoliniano. Forte di un comitato regionale già operativo e di altri costituiti a livello territoriale, ha spiegato ai dirigenti provenienti dalle diverse province campane di essere pronto a riannodare tutti i fili, anche quelli che soprattutto a sinistra sembrano irrimediabilmente spezzati.

Non punta soltanto a mettere intorno al tavolo solo riferimenti istituzionali o pezzi di quello che una volta si poteva definire l’apparato. La priorità per lui è arrivare alla gente comune, riorganizzare un partito diverso da quello arrivato dai Renzi, basato sul protagonismo dei territori, includendo gruppi dirigenti locali e militanti, ma anche e soprattutto la societá civile.

Il Comitato per Nicola Zingaretti dell’area metropolitana di Osvaldo Barba, che ha costituito i comitati di Napoli e provincia per Zingaretti, stanno lavorando ad agganciare opinione pubblica ed esperienze politiche di Centrosinistrs sviluppate con liste civiche mai cercate dall’establishment per un rapporto più stretto con il partito ufficiale.

A breve si attende una convocazione dei comitati, mentre ieri Zingaretti ha già incontrato dirigenti e rappresentanze istituzionali, fornendo l’impressione di agire già come futuro segretario nazionale del partito.

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